Le collezioni

Il Museo conserva oltre 50.000 reperti provenienti da tutto il territorio regionale datati dal Paleolitico all'età tardo romana: essi sono frutto di acquisizioni, raccolte e scavi del XIX e XX secolo. Tra le raccolte ricordiamo le collezioni preistoriche Rossi, Perrando, Morelli, Issel e i reperti provenienti dagli scavi novecenteschi alla Caverna delle Arene Candide ad opera di Luigi Cardini e Luigi Bernabò Brea oltre che quelli dagli scavi effettuati a Genova, Luni, Libarna, Ventimiglia.

Nelle sale del museo il visitatore può scoprire reperti risalenti al Paleolitico Medio e Superiore frutto di ricerche ottocentesche in decine di grotte del Ponente ligure e reperti di sensazionale importanza dalla Caverna delle Arene Candide (SV), come le sepolture paleolitiche, fra le quali la più antica, di circa 24.000 anni fa, è detta del "Principe" delle Arene Candide per la straordinaria ricchezza del corredo.

Di grande interesse sono le testimonianze su Genova: la grande necropoli rinvenuta a fine '800- inizi '900 nel cuore della città ha restituito 121 tombe con ceramica greca a figure rosse, bronzi etruschi, vasi di alabastro e di vetro di produzione mediorientale. Significativi reperti rappresentano anche le prime testimonianze della lavorazione dei metalli in Liguria. Fra i reperti esposti meritano particolare attenzione la prima delle statue-stele ritrovate in Lunigiana, la Tavola di Polcevera ritrovata nel 1506 a Pedemonte di Serra Riccò (Ge) che riporta, inciso nel bronzo, il primo atto giuridico della nostra regione (117 a.C.) e i resti archeologici dalle importanti città romane della Liguria (Ventimiglia, Libarna, Tortona, Luni,…) frutto di raccolte, acquisti e acquisizioni.

La sala egizia espone il sarcofago, la mummia e il corredo del sacerdote Pasherienaset, donati negli anni '30 del '900 dal nipote dell'illustre ligure  Antonio Figari, oltre ad una significativa collezione di reperti che viaggiatori e collezionisti liguri, come il Capitano D'Albertis, hanno raccolto tra ‘800 e ‘900.