XVII Secolo

Il Seicento! La seconda metà del secolo precedente e la prima del Seicento vengono definite “El siglo de los Genoveses”, la grande stagione di dominio economico nel quale i maggiorenti della città sono anche i più ricchi d’Europa, grazie alla intensa e fortunata attività in campo finanziario. Le grandi disponibilità economiche vengono reinvestite anche in investimenti immobiliari: a partire da metà Cinquecento si edificano gli splendidi palazzi di Strada Nuova, attuale via Garibaldi, e grandi artisti locali (quali il Fiasella, Domenico Piola e il suo figlio Valerio, tutti presenti in Museo con opere di alta qualità) e stranieri (Rubens, Van Dyck – qui non presenti - e in seguito Puget, fra i molti) sono attivi per le maggiori famiglie con tele e affreschi, mentre in scultura chiese (“risposta suntuosa agli stimoli della Controriforma”, scrive il Prof. G. Doria) e palazzi si arricchiscono di preziose opere, fino a giungere alla presenza del Puget, che importa in città le novità strepitose del barocco romano, come dimostrato dalle sue sculture qui esposte. E’ una intensa stagione artistica che dispiega negli abbellimenti delle nobili dimore opere di altissimo valore e qualità, incluse le argenterie e gli arazzi. Si segnalano gli affreschi recuperati della cappella privata del palazzo già Branca Doria, grande prova giovanile (siamo attorno al 1650), di recente magistralmente restaurata, di quel genio che fu Valerio Castello, che ebbe il solo torto di morire giovane. Si notino, infine, le numerose Madonnine recuperate dalle edicole sparse in tutto il centro storico, segnale di un culto mariano profondamente radicato in questa città che, nel 1637, giunse ad eleggere Maria Regina di Genova.