Dalla "Scuola dei Grigi" al tardo impressionismo di fine secolo: l'esperienza sul paesaggio dal vero

Nella quarta sala il visitatore ha la possibilità di apprezzare le esperienze artistiche legate al tema del paesaggio, collezionate dallo stesso principe Odone di Savoia, a cominciare dai dipinti del suo primo maestro di pittura, il piemontese Angelo Beccarla (Torino 1820-1897), che aggiorna l’impostazione classicheggiante dei suoi paesaggi con un fresco e luminoso naturalismo.

“Volete sapere come i De Avendano, i De Andrade, i Pittara, i Rayper fanno i loro quadri? Essi vogliono rappresentare la campagna: ebbene cominciano con l’andare a trovarla portandosi verso i luoghi che più si confanno ai loro gusti: ed ora li scelgono sassosi, ora erbosi, ora montuosi, ora piatti, o sulla collina o in riva al mare. Giunti sul posto, eccoli attorno con cartelle, lapis, cercando soggetti. Fanno cento schizzi per trovare il motivo, la linea, il chiaroscuro, l’eleganza….”. Le parole del pittore e architetto Alfredo D’Andrade (Lisbona 1839-Genova 1915) presente con l’olio, Motivo sulla Bormida del 1865, sintetizzano vivacemente le abitudini di un gruppo di artisti che si riconoscevano, a partire dal 1863, nella “Scuola grigia”. Sollecitati dalle novità internazionali della Scuola di Barbizon, di Corot, dagli stretti contatti con i macchiaioli toscani, e dalle lucide intuizioni di Tammar Luxoro (Genova 1825-1899) - pittore cui si deve la Scuola di paesaggio dal vero dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e le opere Paesaggio del 1865, L’Entella del 1863, Porto di Savona, La via ferrata del 1870 -, Ernesto Rayper (Genova 1840-Gameragna 1873), col Gombo e con I Pittori; Serafín Avendaño (Vigo 1838-Valladoid 1916) con Savignone: le Gabbie (1870ca.) e l’esuberante Riviera di Genova (1881); Alberto Issel (Genova 1848-1926) con un Paesaggio di Rivara, proponevano un repertorio di soggetti tratti dall’osservazione diretta del paesaggio rappresentato con toni cromatici grigio-argentei per meglio restituire sulla tela la luminosità dell’ambiente naturale. Luoghi preferiti per gli incontri estivi erano Carcare e la valle della Bormida, le coste della Liguria, le spiagge intorno a Viareggio - vi si trovavano a dipingere anche Vincenzo Cabianca (Verona 1827-Roma 1902) e Luigi Bechi (Firenze 1830-1919), di cui rimangono preziose testimonianze negli splendidi oli acquistati da Odone -, ed infine le zone del Canavese, dove, intorno tra il 1868 e il 1870, “grigi” e piemontesi si unirono nella feconda “scuola di Rivara”, intesa allo scardinamento delle vetuste regole accademiche.

Nel breve corridoio che segue la Sala dei Pilastri si trovano dipinti di piccolo formato realizzati da Alberto Issel prima che gravi problemi alla vista pregiudicassero la sua carriera di pittore, inducendolo a dedicarsi alle arti decorative, all'ebanisteria in particolare, come attesta il salotto esposto al piano superiore.

 

Riviera di Genova. Lo scoglio di Quarto, 1881

Riviera di Genova. Lo scoglio di Quarto, 1881

Riviera di Genova. Lo scoglio di Quarto, 1881

Riviera di Genova. Lo scoglio di Quarto, 1881

I bagni al Lido di Albaro

I bagni al Lido di Albaro

I bagni al Lido di Albaro

I bagni al Lido di Albaro

Spiaggia a Viareggio, 1865

Spiaggia a Viareggio, 1865

Spiaggia a Viareggio, 1865

Spiaggia a Viareggio, 1865

Dopo la burrasca, 1865

Dopo la burrasca, 1865

Dopo la burrasca, 1865

Dopo la burrasca, 1865

Il Gombo, 1864

Il Gombo, 1864

Il Gombo, 1864

Il Gombo, 1864

Motivo sulla Bormida, 1865

Motivo sulla Bormida, 1865

Motivo sulla Bormida, 1865

Motivo sulla Bormida, 1865

Ernesto Rayper - I pittori

Ernesto Rayper - I pittori

Ernesto Rayper - I pittori

Ernesto Rayper - I pittori

L'Entella

L'Entella

L'Entella

L'Entella

Porto di Savona

Porto di Savona

Porto di Savona

Porto di Savona

La Via Ferrata

La Via Ferrata

La Via Ferrata

La Via Ferrata