San Giorgio. Il viaggio di un santo cavaliere dall’Oriente a Genova

Palazzo Reale di Genova

Data: da 31/10/2025 a 01/03/2026

 

La mostra, ospitata nel Teatro del Falcone di Palazzo Reale, è la prima importante rassegna dedicata a san Giorgio, uno dei quattro santi patroni di Genova. La sua figura, simbolo di protezione, è diffusa sin dal Medioevo nelle immagini religiose, sui portali dei palazzi, nei documenti ufficiali come nel gonfalone della città. La sua bandiera, una croce rossa su fondo bianco, sventola ancora oggi sui palazzi pubblici. Patrono dei cavalieri, invocato come protettore dalla peste, il legame tra san Giorgio e la Repubblica di Genova si intreccia nel corso dei secoli.

La storia di san Giorgio ci appare come una leggenda: la sua figura di santo cavaliere attraversa diverse culture del Mediterraneo ed è ancora oggi centrale in molti paesi del mondo.

Una selezione di preziosi oggetti – dall’epoca medievale alla metà del Cinquecento – offre un affascinante viaggio tra dipinti, sculture, bassorilievi, oreficeria, stampe, miniature, manufatti decorati in cui la figura del santo viene ripetuta e reinventata da artisti e artigiani. La mostra accoglie alcuni importanti prestiti da collezioni italiane, con i dipinti di Cosmè Tura, Ercole dè Roberti, Vittore Carpaccio, Andrea Mantegna, oltre a opere provenienti da diversi musei europei.

Il percorso racconta la fortuna nei secoli del “mito” di san Giorgio, dal martire di epoca bizantina sino alla narrazione medievale che lo presenta come un santo cavaliere in lotta contro il male. La visita si conclude con l’invito a riscoprire, attraverso immagini suggestive, il ricco patrimonio cittadino, dai portali medievali del centro storico alle più recenti raffigurazioni di san Giorgio.

La mostra nasce da un lungo percorso che ha coinvolto numerosi studiosi internazionali e istituzioni, per esplorare la figura di san Giorgio e l’ampiezza della diffusione della sua presenza e del suo culto in Europa e nel Mediterraneo. Il santo cavaliere, così universalmente conosciuto, non aveva ancora avuto una mostra specificamente dedicata. Non è un caso che questo avvenga oggi a Genova, una città che ha san Giorgio tra i suoi santi patroni, ma che ha indissolubilmente legato il nome del santo alla città nel Medioevo. La mostra parte perciò da un legame speciale, quello dell’antica Genova con san Giorgio. Non è un caso che sia ligure anche il narratore che ci ha consegnato la versione più nota della storia di san Giorgio: Iacopo da Varagine, o da Varazze, Arcivescovo di Genova nel XIII secolo.

La mostra prende le mosse dalla città, per avviare un percorso che si sviluppa negli spazi espositivi del Teatro del falcone, tra opere d’arte e oggetti di provenienza internazionale che riportano l’immagine e l’iconografia di San Giorgio. Questo perché san Giorgio nel Medioevo diventa una vera e propria icona visiva, comune a paesi e realtà molto diverse tra loro. Il percorso, che accosta pittura, scultura, oreficeria, miniatura, ceramica, incisioni – per citare solo alcune delle tecniche artistiche presenti – procede in maniera tematica e non cronologica.

Apre la mostra un imponente calco da uno dei capolavori assoluti del Rinascimento, il San Giorgio di Donatello che porta idealmente in mostra la sua rappresentazione nelle vesti di un eroe classico. L’opera successiva, un antico portale quattrocentesco si collega subito alla città di Genova e al suo legame indissolubile con la figura di san Giorgio.

Il tema del santo guerriero è quindi al centro della prima sala, in cui sono visibili un’armatura, una spada di inizio Trecento, considerata a Colonia una reliquia del santo, e un prezioso scudo dipinto su cuoio proveniente dalle collezioni del Musée de Cluny (Parigi). La figura di san Giorgio trova la sua perfetta descrizione visiva nel dipinto quattrocentesco di Carpaccio proveniente dall’Abbazia di San Giorgio a Venezia, in cui si vede il santo cavaliere pronto a trafiggere il drago.  Nel corridoio successivo troviamo due codici miniati, raffinati esempi quattrocenteschi che testimoniano la presenza della figura di San Giorgio sia nei testi civici (Gli Annales genuenses di Giorgio Stella di inizio Quattrocento) sia nei manoscitti con funzione liturgica (il Kyriale dell’Abbazia di San Giorgio di Venezia). La figura del santo convive così contemporaneamente sia in una dimensione religiosa che civile. Nella sala successiva le opere esposte si concentrano sulla figura del drago – che nei secoli ha rappresentato il male da sconfiggere - sui materiali più diversi: ceramica, argento, bronzo, ottone, marmo. Tra i manufatti esposti è possibile osservare anche alcuni oggetti che incuriosiscono, come gli antichi acquamanili (brocche per versare l’acqua, straordinariamente decorate) o il medaglione della Gilda di san Giorgio (Bruxelles), commissionato dalla corporazione degli arcieri che nella festa annuale della gilda usava il suo uccellino d’argento come bersaglio. La sala ospita anche lo straordinario dipinto su tavola San Giorgio e la Principessa di Anonimo pittore bresciano proveniente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, fortemente voluto in mostra proprio per la sua straordinaria tecnica e i preziosi dettagli. Il soggetto dell’opera è un perfetto esempio iconografico, con tutti i soggetti della leggenda: sono presenti la Principessa, simbolo della salvezza, l’eroe cavaliere, e il drago, simbolo del male, che si muovono sullo sfondo della città liberata - e poi battezzata - per volere di san Giorgio.

Tra le opere in prestito dal Museé du Louvre, un prezioso micro-mosaico trecentesco con tessere in legno, probabilmente destinato alla devozione privata che documenta la varietà di tecniche con cui artisti e artigiani hanno rappresentato la vicenda del santo.

In mostra è presente anche lo straordinario Reliquiario del braccio di san Giorgio, proveniente dal Tesoro di San Marco di Venezia, che colpisce per la raffinata tecnica di oreficeria oltre che per la secolare storia di devozione.

Il percorso prosegue quindi una selezione di opere genovesi - o di provenienza genovese – a partire dal San Giorgio di Luchino da Milano proveniente da Palazzo San Giorgio, probabile primo gonfalone della città. A questo fanno seguito tra gli altri una significativa tavola di Niccolò da Voltri, di primissimo Quattrocento, commissionata dalla comunità genovese residente a Palermo, oggi conservato a Termini Imerese. Le opere liguri si chiudono con il bellissimo dipinto su tavola con San Giorgio e il drago realizzato da Pietro Francesco Sacchi per la chiesa di Levanto nel 1520: l’opera, requisita dalle troppe napoleoniche, venne esposta a Parigi e restituito solo nel 1817.

L’ultima sala della mostra ospita un capolavoro assoluto che è visibile a Genova per la prima volta. Si tratta di un San Giorgio dipinto su tavola da Andrea Mantegna, datato tra il 1459 e il 1461. In questa rappresentazione, che idealmente chiude il percorso, tutto è compiuto. È tornata la pace, il santo è vittorioso e il drago è ormai sconfitto. San Giorgio, raffigurato come un “Perseo cristiano” è realizzato con una straordinaria abilità pittorica. Sulle altre pareti della sala, a confronto, sono collocate due piccole opere di scuola ferrarese, di Cosmè Tura e Ercole dè Roberti. È soprattutto con quest’ultima, anticamente parte del famoso Polittico Griffoni di Bologna, la familiarità più evidente con Mantegna. 

A fine mostra una mappa della città segna l’invito a uscire nelle strade e a ritrovare le antiche raffigurazioni di San Giorgio a Genova: dai portali scolpiti, ad affreschi, dipinti e murales contemporanei.

I video in mostra

Una serie di video accompagna il percorso della mostra. Gli interventi di alcuni studiosi si inseriscono così tra le opere, fornendo al pubblico informazioni e chiavi di lettura della figura del santo e della sua iconografia. 

 

Sala video 

San Giorgio | introdotto da Antonio Musarra, Professore di Storia medievale, Università La Sapienza di Roma

San Giorgio a Genova | interventi e narrazioni sulla figura di San Giorgio. con Michele Bacci, storico dell’arte medievale, Università di Friburgo (CH); Valentina Borniotto, Storica dell’arte moderna, Università di Genova; Clario Di Fabio, storico dell’arte medievale, Università di Genova - Accademia dei Lincei; Giacomo Montanari, Storico dell’arte e Assessore alla Cultura del Comune di Genova; Anna Manzitti, Funzionario Storico dell’arte - Ministero della Cultura, Giustina Olgiati, Funzionario Achivista - Ministero della cultura

 

Lungo il percorso

Il Banco di San Giorgio e i portali di Genova | con Valentina Borniotto, Storica dell’arte moderna, Università di Genova

Il Martire e il santuario di Lydda, | con Michele Bacci, Sorico dell’arte medievale, Università di Friburgo (CH)

La Legenda Aurea | con Adriano Di Carlo, Attore e Funzionario Storico dell'arte - Ministero della cultura

Focus e dettagli opere 

 

Bambini – visita alla mostra

un quaderno speciale e un’audioguida dedicata Ogni bambino può ritirare un quaderno con attività-gioco per esplorare i temi della mostra.

Saranno scaricabili con QR code alcune brevi audioguide da utilizzare durante la visita in famiglia, per scoprire le curiosità e le opere esposte.

 

Il catalogo

La mostra è accompagnata dal un ricco catalogo, corredato da un dettagliato apparato iconografico, edito da Dario Cimorelli Editore.  Dopo l’introduzione di Alessandra Guerrini, Direttore dei Musei Nazionali di Genova e della Liguria, due saggi aiutano il lettore a ricostruire la figura del santo cavaliere: “San Giorgio a cavallo dei mondi” di Michele Bacci (Università di Friburgo) e “San Giorgio, un cavaliere in armi” di Michel Huynh (Musée de Cluny).  Alla presenza genovese del santo sono invece rivolti i testi successivi: “San Giorgio nella cattedrale di Genova: un’apoteosi ritardata (1312-1313)” di Clario Di Fabio (Università di Genova) e “A nome sia del santissimo et fortissimo nostro san Giorgio, nostro protettore et confalonero. Il rapporto tra san Giorgio e i genovesi in età moderna” di Valentina Borniotto (Università di Genova). Uno specifico approfondimento è dedicato alla storia della bandiera di San Giorgio: “Riflessioni sul vessillo di San Giorgio” di Giustina Olgiati (Archivio di Stato di Genova).  Gli ultimi interventi sono dedicati all’iconografia del santo e alla sua presenza nelle testimonianze storico-artistiche: “Vexilliferi et Protectoris Comperarum Sancti Georgii. San Giorgio nella pittura rinascimentale genovese tra immagine identitaria e funzione salvifica” di Gianluca Zanelli (Direttore delle collezioni di Palazzo Spinola e della Galleria Nazionale della Liguria) e “La città di san Giorgio. Spunti e riflessioni intorno all’immagine genovese del santo” di Anna Manzitti (Conservatore delle collezioni di Palazzo Reale). Il saggio di Michela Zurla (Soprintendenza Archeologia Belle ArtI e paesaggio di Mantova) è infine dedicato alla presenza di san Giorgio tra le vie del centro storico con “L’immagine di san Giorgio nei portali genovesi del Quattrocento”. Conclude i saggi in catalogo l’approfondimento dedicato all’opera in mostra di Andrea Mantegna “Un Perseo cristiano nel pieno rigoglio della vittoria: il San Giorgio di Andrea Mantegna” di Luca Leoncini (Direttore delle collezioni di Palazzo Reale).  Il catalogo comprende infine le schede delle opere a cura di Flavia Catarinelli. Prezzo di vendita 32 €, in mostra prezzo speciale 28 €.

EVENTI COLLATERALI

La mostra sarà affiancata da un calendario di eventi collaterali tra cui incontri con esperti, visite guidate e visite per famiglie.   Il programma sarà aggiornato costantemente sul sito di Palazzo Reale

 

Il programma degli eventi di Novembre

La storia del legame tra San Giorgio e Genova è al centro dell’incontro di sabato 15 novembre alle 16:30 Sotto il segno del drago. San Giorgio e la Genova del Medioevo con Antonio Musarra, storico medievista, Professore all’Università La Sapienza di Roma.

Sabato 22 novembre Palazzo Reale accoglie il pubblico con una giornata speciale interamente dedicata agli scacchi. “Scacco al drago” organizzata in collaborazione con il Comitato Federscacchi Liguria e i Circoli di scacchi. sarà l’occasione per incontrare maestri scacchisti e provare a giocare a questo antico gioco, a cui sarà dedicato anche il primo torneo giovanile San Giorgio e il drago.  La mattina – dalle 10.30 alle 13.00 è possibile provare a giocare con il supporto di due maestri nel Salone da Ballo di Palazzo Reale, non è necessaria la prenotazione.  Il pomeriggio gioco libero degli scacchi nella splendida Galleria degli specchi di Palazzo Reale. Dalle 10:00 alle 18:00 grandi e piccoli potranno giocare con una scacchiera gigante, collocata nell’atrio di Palazzo Reale. Ingresso speciale al museo e alla mostra 6 €, minori 18 anni ingresso gratuito. 

Sabato 29 novembre incontro L’arte dei videogiochi con Fabio Viola, game designer, che parlerà dell’evoluzione dell’immagine del drago nella cultura pop, tra fumetto, giochi da tavola e videogiochi. È previsto un momento specificamente dedicato al gioco.

 

SAN GIORGIO. Un santo cavaliere

La storia di san Giorgio ci appare come una leggenda, eppure è nota a tutti: la sua figura di santo cavaliere attraversa diverse culture del Mediterraneo ed è ancora oggi centrale in molti paesi del mondo.  Le prime fonti del V-VII secolo lo descrivono come un soldato cristiano, originario della Cappadocia, che resiste a molte forme di martirio pur di affermare la propria fede, e viene poi decapitato intorno al 303 d.C. La vicenda originaria progressivamente si confonde con una storia diversa: quella del cavaliere che uccide il suo persecutore, Diocleziano, rappresentato come un mostro serpentiforme, Da qui si diffonde poi la narrazione che tutti conosciamo, con il santo cavaliere che libera una città da un terribile drago e salva la principessa. È l’episodio raccontato nella Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine (1260 circa): l’immagine di San Giorgio che sconfigge il drago si moltiplicherà nelle opere d’arte e nei manufatti medievali. Ancora oggi la figura del santo è conosciuta da tutti attraverso questa rappresentazione.

San Giorgio e Genova

Dal 1200 i Genovesi legano la devozione a san Giorgio alla vita civica: il vessillo di san Giorgio e la bandiera con la croce rossa in campo bianco diventano le insegne della città contro i nemici. La raffigurazione del santo si diffonde nelle chiese e nei palazzi, oltre che sui gonfaloni ufficiali. Nel 1407 a Genova nasce la Casa delle compere e dei banchi di San Giorgio, l’istituzione finanziaria che per secoli gestirà i soldi dei Genovesi, fornendo prestiti e governando territori.        Il Banco si lega strettamente all’immagine di san Giorgio, che diventa segno di potere e di appartenenza nei portali in pietra di promontorio o in marmo dei più importanti palazzi della città. Ancora oggi è possibile ripercorrere le vie del centro storico e leggere attraverso le testimonianze scolpite nei rilievi di fine Quattrocento, la storia di questo legame straordinario di Genova con san Giorgio.

Una mappa per riscoprire san Giorgio in città

La mostra si chiude con una grande mappa – riprodotta anche sul dépliant – che è un invito a percorrere la città per riscoprire le immagini di san Giorgio. Si tratta degli antichi portali di fine Quattrocento, sempre visibili nel centro storico, di cui vengono segnalati dodici straordinari esempi: in mostra sono presentate le immagini ad alta definizione di questo straordinario patrimonio collettivo. Non ci sono però solo i portali ma anche gli antichi affreschi della Cattedrale, l’affresco della Cappella di Palazzo Ducale, i dipinti di Bernardo Castello dei Musei di Strada Nuova o lo straordinario ciclo di tre dipinti realizzati da Luca Cambiaso per la chiesa di San Giorgio. Non poteva mancare l’invito a rivedere il grande dipinto sulla facciata di Palazzo San Giorgio a Caricamento e a scoprire i grandi murales contemporanei.

Trova il tuo San Giorgio!

Palazzo Reale invita tutti a condividere le immagini di san Giorgio – su Instagram o all’indirizzo mail palazzorealegenova@cultura.gov.it – per coinvolgere il pubblico nella ricerca delle diverse raffigurazioni del santo. Le immagini creeranno una galleria virtuale collettiva e saranno rilanciate dai profili social del Museo.

Per ulteriori informazioni: 

palazzorealegenova@cultura.gov.it

https://palazzorealegenova.cultura.gov.it/mostre-in-corso-2/