Artificialia

Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo

Data: da 18/07/2024 a 01/12/2024

Prorogata a Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo la mostra ospitata dal 19 luglio al 1° dicembre 2024,  "ARTIFICIALIA, il rinnovo della meraviglia" di Carolina Cuneo e Carla Iacono, a cura di Clelia Belgrado e Maria Camilla De Palma. Opening giovedì 18 luglio alle ore 18 alla presenza delle artiste e delle curatrici. 

I lavori di ARTIFICIALIA, il rinnovo della meraviglia costituiscono, nel loro insieme, un progetto “site specific” realizzato per il Castello D’Albertis che cita in primis il fenomeno delle Wunderkammer.

Tipiche del Barocco e del Rinascimento, le Wunderkammer erano stanze delle meraviglie, gabinetti di curiosità affollati da preziosi oggetti d’arte, rare creazioni naturali, strumenti scientifici, oggetti provenienti da ogni parte del mondo, a partire proprio dall’arrivo del Nuovo Mondo sulla scena della storia. Nate come collezioni private, destarono l’interesse di un pubblico sempre più vasto; si trattava di ambienti che lasciavano di stucco, affascinavano, incuriosivano, proiettavano il visitatore in un universo dal carattere quasi enciclopedico – e costituirono altresì i primi musei etnografici conosciuti nella storia. L’ambizione era di racchiudere l’universo in alcune stanze con il solo ed unico intento di destare un fremito di stupore attonito nel visitatore che si trovava all’improvviso di fronte ad un simile e variegato spettacolo. Ogni cimelio veniva collocato con spirito scenografico, per dare vita ad un’emozione vivida e travolgente, la meraviglia.

Le Wunderkammer da viaggio, come quella del Capitano d’Albertis ricomposta nella sala colombiana, derivano dagli antichi naturalia e artificialia esposti con l’intento di stupire e affascinare; le raccolte, appannaggio di uomini colti e facoltosi, includevano oggetti straordinari provenienti dalla natura o realizzati dalla mano dell’uomo, reperti archeologici, opere d’arte e “curiosities”, a volte mistificate (come i denti di narvalo presentati come corni di liocorno).

Il Castello D’Albertis è, a sua volta, un vero e proprio contenitore di meraviglie, non solo con la sala a piano terreno del museo voluto dal Capitano d’Albertis per i suoi amici, come indica la scritta a pavimento all’ingresso, Otio et Amicis - al tempo libero e agli amici: gli stessi trofei con composizioni di mazze, scudi, lance e frecce di ogni parte dell’Africa, della Cina, del Giappone, dell’Australia o dell’America, come anche la decorazione fitta delle pareti delle sale colombiana e delle meridiane, il grande camino ad effetto, ed il tocco finale del salotto turco contribuiscono a creare questo effetto, che ha un climax nell’arredo e nel tendaggio a vela che simulano una tenda araba con tanto di pipe ad acqua, uova di struzzo, vasi giapponesi, armatura persiana - per citare solo alcuni delle decine di manufatti che ci appaiono sotto la diafana luce delle lampade tra divanetti, tavolini e angoliere in stile muqarna. Sono infatti tutti elementi non casuali di una successione di stanze ad effetto della dimora, che, senza parlare delle collezioni etnografiche e di souvenir, ci sorprendono fino alla ricostruzione della cabina nautica all’interno del bastione, con la sua cuccetta, la brocca ed il bacile per l’acqua, che ci fanno immaginare le notti in alto mare.

Le installazioni di Carolina Cuneo e Carla Iacono dialogano con la Wunderkammer personale del Capitano, invadendo il museo e stimolando riflessioni sul ruolo dell’arte e della fantasia come risorse preziose per recuperare una dimensione più umana e sostenibile.

Durante il periodo della mostra, il numero e la disposizione delle opere esposte variano in concomitanza con alcuni eventi, contribuendo così a rinnovare ulteriormente il senso di meraviglia.

Sono in mostra una quarantina di opere, realizzate con vari media (installazione, fotografia, collage, disegno) in cui è esplicito il riferimento alle “Camere delle Meraviglie” del passato e che, con un pizzico di ironia, cifra significativa dell’arte contemporanea, “rifanno il verso” alle mistificazioni spesso presenti nelle raccolte di meraviglie, enfatizzate dai titoli fantasiosi e ricchi di citazioni, nonché dalla sofisticata concettualità. 

 

Tra i lavori di Carolina Cuneo Dendromagia, una serie di immagini che nasce appositamente per suscitare lo stupore che si prova quando ci si trova davanti a qualcosa di incomprensibile e di curioso che cattura il nostro sguardo come all'ingresso di una Chambre des curiosités. Lo stupore è la sensazione di trovarsi in presenza di qualcosa che trascende la nostra comprensione del mondo. E' un balsamo psicologico perché placa il dialogo interiore negativo che a volte ci perseguita e produce l’assenza di preoccupazione per sé stessi. Siamo talmente attratti da un evento esterno che il pensiero si orienta verso idee nuove. La sete di conoscenza diventa sinonimo di voglia di meravigliarsi. Lo straordinario e l’abituale sono percepiti con occhi diversi per reazione ad un mondo che ci vuole sempre più omologati. La stampa lenticolare è l'artificio che è servito a creare la magia dell'albero che appare e scompare in un gioco di assenza e di presenza, di realtà e di immaginazione. Attraverso il gioco della meraviglia, l'interesse per una natura (in questo caso gli alberi), poco presente negli spazi delle città, ma alla quale apparteniamo, si rinnova e nasce la nostalgia per uno stile di vita meno governato dallo stress e dalla routine quotidiana. Bisogna sperimentare questo respiro universale, non solo ricercando l’inatteso, ma anche guardando lo spettacolo che il nostro pianeta ci offre.

Queste immagini sono accompagnate da un piccolo mondo di meraviglie: scrigni di cristallo, minerali dalle forme e dai colori insoliti, pietre bizzarre, alberi d'oro, conchiglie pregiate e campane di vetro contenenti strani oggetti. Insomma, tutti quegli oggetti, non sempre di valore, che catturano l'attenzione perché intrigano la mente e scatenano la creatività nella realizzazione di manufatti originali.

Tra i lavori di Carla Iacono alcune installazioni della serie Portable Wunderkammern, sui temi della democratizzazione dell’arte e della poetica del “Maraviglioso, e un’installazione mixed media della serie Teche dei Vizi, contenitori in miniatura in cui elementi del mondo dantesco vengono accostati ad elementi tratti dall’universo devozionale, in un rimando surreale ed onirico.

Il manufatto raffigurante Dignitario della dinastia Krell richiama invece l’utilizzo nelle Wunderkammer degli artificialia, immaginando il ritrovamento di un oggetto in bronzo raffigurante un personaggio della dinastia Krell, citata nell’iconico film di fantascienza Il Pianeta Proibito del 1956. E così Flabello piumato e Sfera sciamanica, simulacri di oggetti rituali.

I tre Ritratti mirabili rappresentano immagini di soggetti unici che stanno subendo una metamorfosi verso la natura animale o vegetale, collocandosi tra i miti di Ovidio e i mutanti dell’immaginario contemporaneo, ponendosi sulla scia delle collezioni delle camere delle meraviglie che comprendevano spesso ritratti di soggetti con particolari caratteristiche, considerati veri e propri miracoli della natura, come giganti, nani, persone affette da ipertricosi.

Anche le Spose di Darwin e Le Figlie dell’Ossigeno si collocano in questo contesto, richiamando l’immaginario delle sirene e dei mostri marini.

Infine, vi sono oggetti situati a cavallo delle categorie “classiche” delle Wunderkammer, come il Visore stereoscopico per entomologi e la Teca delle pareidolie.

Completano la mostra due lavori realizzati in collaborazione dalle due artiste, Cartografia immaginaria, realizzata con tecnica mista, che raffigura una terra sconosciuta, e Narvicorno aureo, “simulacro” del dente di narvalo che un tempo accoglieva gli ospiti presso l’ingresso del castello e poi scomparso, che verrà donato al museo.

 

Informazioni:

Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo [Corso Dogali 18 - Genova]

La mostra è visitabile con il biglietto di ingresso al museo

Orari:

martedì-venerdì dalle 10.00 alle 18.00 - fino a giovedì 12 settembre escluso il giovedì che, per la stagione estiva prevede apertura dalle 13.00 alle 22.00

sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00 – lunedì chiuso

dal 1° ottobre: martedì-venerdì dalle 10.00 alle 17.00;

sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00 – lunedì chiuso

Ingresso: intero € 6, ridotto € 4,50, gratuito: bambini sotto i 5 anni.

Info e prenotazioni:

biglietteriadalbertis@comune.genova.it; castellodalbertis@solidarietaelavoro.it – 010 5578280

https://www.museidigenova.it/it/castello-dalbertis-museo-delle-culture-del-mondo