I mercoledì del MEI – CISEI

MEI Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana

Indirizzo: MEI Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana - Piazza della Commenda

Data: da 11/10/2023 a 06/12/2023

 

 

 

Dopo la pausa estiva, riprendono “I mercoledì del MEI - CISEI”, il ciclo d incontri dedicati alle migrazioni ospitati nella Sala CISEI del palazzo della Commenda di Pre’, sede del MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana.
 
 

Mercoledì 18 ottobre, ore 17.00 presentazione del libro “Friûlout”, un’indagine sulla storia dell’emigrazione friulana, dal 1946 al 2021. Ne parlerà l’autore Massimo De Liva in dialogo con Loris Basso presidente Ente Friuli nel Mondo, introduce e modera l'incontro Giorgia Barzetti, curatrice del MEI.

Attraverso una lunga serie di interviste e testimonianze, in “Friûlout” Massimo De Liva indaga 75 anni di storia dell’emigrazione friulana, dal 1946 al 2021, soffermandosi, nella prima parte del testo, sull’esamina delle diverse cause dell’emigrazione attuale, tra esigenze lavorative e curiosità verso terre nuove. Successivamente l’autore approfondisce il tema dell’emigrazione friulana dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al termine degli anni Settanta, mentre nel finale del libro De Liva espone diverse proposte concrete per aumentare l’attrattività del Friuli come meta di immigrazione e di rientro di emigrati friulani.

Per questo incontro si consiglia la prenotazione scrivendo a: segreteria@museomei.it

Prossimo appuntamento del MEI – CISEI: mercoledì 25 ottobre con il critico gastronomico Pietro Sorba con un incontro sul tema   Ricette degli emigranti in Argentina”, per discutere sul tema della trasformazione delle ricette e tradizioni culinarie genovesi e italiane in Argentina.

Introducono e moderano l'incontro, Pierangelo Campodonico Direttore Mu.MA e Direttore facente funzione MEI e Nicla Buonasorte co-curatrice del MEI.

L’incontro è  l'occasione per riscoprire l’importanza del cibo nel contesto dell’emigrazione italiana in Argentina nel periodo storico compreso tra il 1890 e l’ultima grande emigrazione-immigrazione degli anni Cinquanta del secolo scorso.
 
“L’idea è quella di condividere le storie del cibo degli emigranti italiani in Argentina, con un occhio di riguardo nei confronti dei liguri e dei genovesi – spiega Pietro Sorba. - Cercherò di far capire come le ricette e le tradizioni originali si siano radicate e trasformate con il passare del tempo, presentando esempi di ricette che, in questi spostamenti, hanno acquisito una nuova identità, trasformandosi in piatti tipici locali. Racconterò piccole e grandi storie di attività imprenditoriali legate alla tradizione e ai prodotti gastronomici italiani e di come il cibo rappresentasse lo strumento necessario per non perdere il contatto con le origini e per ricominciare una nuova vita in una nuova patria.”
 
 
 
PIETRO SORBA
Nato a Genova, Pietro Sorba è giornalista, critico enogastronomico, scrittore, gastronomo, studioso di storia e antropologia culinaria e consulente in progetti di valorizzazione e sviluppo delle risorse gastronomico-culinarie. Stabilitosi in Argentina nel 1992, vive e lavora tra Italia, Argentina e altri paesi dell'America Latina, promuovendo e sostenendo costantemente la diffusione della cultura gastronomica argentina e italiana anche attraverso pubblicazioni che, ad oggi, ammontano a 16 volumi. Cavaliere della Repubblica Italiana (2017), Ambasciatore della città di Genova nel Mondo (2018) e Professore emerito presso l'Università Cattolica di Salta (2010), Sorba è stato anche conduttore ed editore televisivo e radiofonico
 
Ingresso libero. Per tutti gli incontri si consiglia la prenotazione scrivendo a: segreteria@ciseionline.it
 
 
Mercoledì 15 novembre, sempre alle ore 17, viene proiettato il filmato “Intro e fora – 11 storie sarde”. La proiezione viene riproposta il giorno successivo, giovedì 16 novembre, con inizio alle 15:30. 
“Intro e fora” è un documentario realizzato nel 2015 dal fotografo Antonio Mannu. La narrazione filmica è costruita attraverso un variegato montaggio di video interviste e fotografie, un testo poetico di Alberto Masala, frammenti di materiali di repertorio girati da Fiorenzo Serra. Racconta le storie di 11 persone, nate in Sardegna o con origini nell'isola che, per lungo tempo o periodi più brevi, hanno vissuto in paesi diversi dall'Italia. A loro viene data voce in prima persona, con l'obiettivo di conoscere, attraverso la propria narrazione, le esperienze di chi ha lasciato l'isola, comprendere il loro mutato rapporto con la terra d'origine, indagando insieme il senso d’identità, se esiste o è percepito, il modo in cui si esprime e si trasforma nei luoghi del mondo, su come cambia, evolve o si annulla il sentimento di appartenenza. I protagonisti parlano del rapporto con i paesi e le città di approdo e, attraverso testimonianze dirette, danno conto dei variegati significati e delle valenze personali dei fenomeni migratori, processi storici drammaticamente attuali, atti fondanti della storia umana e della modernità. Impreziosito dalle musiche e dal canto di Paolo Angeli, il documentario restituisce un'efficace raffigurazione delle storie di vita dei suoi protagonisti. 
Il filmato nasce dal progetto collettivo “Migrazioni – in viaggio verso i migranti di Sardegna”, iniziativa dell'Associazione Ogros sviluppata nell'arco di otto anni, con la quale sono state raccolte le testimonianze di oltre 170 persone, incontrate in 21 paesi di 4 continenti. Alla ricerca hanno partecipato Andrea Deiana, Antonio Mannu, Tao Mannu, Luis Murrighile e Paola Placido. I protagonisti del documentario sono stati incontrati a Buenos Aires in Argentina, nella capitale del Barhein Manama, a Santiago del Cile, a Dubai negli Emirati Arabi, nell'isola di Malta a Marsaskala, a Doha in Qatar, a Londra e Barcellona, sull'isola di Ko Hong in Tailandia, ad Ankara in Turchia e a New York City. Sono musicisti e ristoratori, imprenditori e cameriere, casalinghe e marinai, assistenti di volo, studentesse e operatrici sociali. Storie che danno vita a una panoramica di esperienze e realtà diverse, componendo un quadro complessivo dei differenti punti di vista su identità, culture, prospettive, universale e particolare, lingua, tradizioni, innovazioni e contaminazioni.
 
L'appuntamento genovese è organizzato nell'ambito del progetto “Migrazioni-la Trasmissione del Senso”, iniziativa pluriennale sostenuta dalla Fondazione di Sardegna e dall'Istituto Superiore Regionale Etnografico, realizzata con la collaborazione della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e dell'Associazione Sarda Tellus di Genova. Alle proiezioni è presente l'autore. 
 
Ingresso libero – prenotazione consigliata  scrivendo a: segreteria@museomei.it
 
Antonio Mannu si occupa di reportage sociale e fotografia documentaria; ha svolto un'intensa attività espositiva, in Sardegna, in Italia e all'estero. Tra il 98 e il 2007 ha realizzato un vasto lavoro di rilevazione fotografica della Kumbh Mela,  maggior evento socio culturale dell’induismo; é stato più volte in Iraq, realizzando un lavoro sulla città di Bagdad; della Sardegna ha fotografato il paesaggio, aspetti del mondo del lavoro,  le feste popolari, la quotidianità; per conto del Comune di Sassari ha realizzato una documentazione fotografica del territorio comunale dal titolo "Uno sguardo dal basso - i luoghi visti dall'altezza di un bambino"; tra il 2008 e il 2016 ha coordinato e  realizzato il progetto “Migrazioni – in viaggio verso i migranti di Sardegna”, lavoro collettivo di ricerca sulla migrazione sarda contemporanea. Ha curato la regia del documentario “Intro e fora-11 storie sarde”. L'ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico) di Nuoro nel 2011 ha acquisito 2 suoi progetti fotografici: “I Mestieri della Migrazione", documentazione sul lavoro dei sardi espatriati, e "Del Nord Ovest”, lavoro sul paesaggio del nord ovest della Sardegna; entrambi sono entrati a far parte di un Corpus fotografico di alta qualità artistica e documentaria. Ha tenuto corsi didattici e conferenze per centri culturali, istituti universitari, corsi di formazione. E' presidente dell’Associazione Ogros - fotografi Associati. E' giornalista pubblicista: ha collaborato con il quotidiano La Nuova Sardegna; è' stato direttore responsabile della rivista Mare Nostrum.
 
L'Associazione Ogros nasce a Sassari nel 1993. Opera nel campo della fotografia e della comunicazione visiva. Ha promosse mostre, convegni, seminari e corsi didattici; ha documentato gli aspetti sociali, della cultura, del paesaggio e dell’economia della Sardegna, proponendo la collaborazione fra i fotografi, lavorando per stimolare l’interesse per la fotografia intesa come linguaggio con proprie caratteristiche e potenzialità. Nel corso degli anni ha realizzato numerose mostre fotografiche e diversi progetti di documentazione e conservazione. Ricordiamo in particolare le esposizioni “A proposito di Robert Capa” di Mario Dondero; “Fotografia Totale” di Romano Cagnoni; “Fotografie” di Letizia Battaglia, allestite a Sassari e in altri contesti. Tra le iniziative di maggiore rilevanza, il Progetto “Migrazioni, in viaggio verso i migranti di Sardegna”, un lavoro di documentazione sulla migrazione sarda contemporanea; il “Progetto Archivio: fotografia e altre memorie”, azione di salvaguardia e sistemazione di archivi fotografici storici.
Il nuovo MEI - Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana - nasce dall’accordo tra il Ministero della Cultura, la Regione Liguria e il Comune di Genova con la volontà di raccontare molteplici aspetti del fenomeno migratorio italiano dall’Unità d’Italia ad oggi. Il riallestimento multimediale è visitabile all'interno della Commenda di San Giovanni di Pré, ristrutturata per l’occasione, e vive in stretta relazione con il Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e il Galata Museo del Mare. Da Genova milioni di italiani sono partiti diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia, all’Australia e all’Europa lasciando tutto per giocarsi un viaggio senza ritorno. Il MEI nasce per ricordare questi migranti, raccontare le storie e i motivi della partenza da punto di vista umano, storico, sociologico. Un museo innovativo e multimediale, dove i visitatori possono interagire con spazi e oggetti e vivere esperienze immersive grazie allo stato dell’arte della tecnologia. Vedere, ascoltare, imparare e mettersi alla prova, negli allestimenti scenografici di uno degli edifici medievali più antichi della città. 
 
 
Mercoledì 6 dicembre, ore 17,  Sala CISEI Commenda – MEI Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana
Incontro con il professore Marcelo Huernos per discutere sul tema della fedeltà alla patria degli italiani emigrati tra il 1850 e il 1950. Introducono e moderano l'incontro, Nicla Buonasorte co-curatrice del MEI e Anna Maria Saiano, console onoraria degli Stati Uniti a Genova e membro del CdA della Fondazione MEI. Sono stati più di 3 milioni gli italiani che, fra il 1850 e il 1950, sono emigrati in Argentina con grandi implicazioni sia per la società argentina sia per gli immigrati stessi che hanno dovuto adattarsi aNuna nuova realtà. Dall'inizio di questa immigrazione di massa, favorita dalle politiche di stato della giovane repubblica, i nuovi arrivati hanno vissuto tra due mondi: la fedeltà alla patria di origine o alla nuova patria, dove svilupparono i loro progetti di vita. Mentre, da una parte Italia cercò di portare avanti politiche di aiuto ai suoi emigrati, creando istituzioni e appoggiandosi su quelle della Chiesa cattolica o su quelle create dagli stessi immigrati, lo Stato argentino portò avanti ampie politiche di attrazione cercando, al contempo, di limitare lo sviluppo di un'identità italiana nei figli degli immigrati e di svolgere una forte politica di “argentinizzazione”. A discutere dell’argomento è Marcelo Huernos Professore Nazionale Superiore di Storia all’Universitá Nazionale di Tres de Febrero e alla Facoltà di Scienze Economiche dell'Università di Buenos Aires.
 
Ingresso libero. Per l’incontro si consiglia la prenotazione scrivendo a: segreteria@museomei.it
 
MARCELO HUERNOS
Il professore Marcelo Huernos è stato membro del gruppo di ricerca dell'Istituto storico della Città di Buenos Aires ed è membro fondatore del Gruppo di studi sulla guerra dell'Istituto Ravignani dell'Università di Buenos Aires. Ha diretto il progetto Archivo histórico del cooperativismo argentino (UNTREF) ed è curatore, ricercatore e produttore di contenuti presso il Muntref Museo de la Inmigración, dove ha creato i contenuti delle mostre permanenti e temporanee. Ha presentato relazioni a seminari, conferenze e congressi sull'antifascismo italiano in Argentina e sulla museologia.
 
Il Centro Internazionale Studi Emigrazione italiana (CISEI) è stato costituito a Genova - porto di partenza delle grandi migrazioni transoceaniche - per conservare e valorizzare la memoria dell'emigrazione italiana, con il duplice obiettivo di creare un archivio documentale nazionale dell'emigrazione storica italiana e di stabilire contatti a livello nazionale ed internazionale con gli altri centri studi ed istituzioni museali che si occupano di migrazioni in Italia a livello regionale, in Europa e nel Mondo. Oggi CISEI collabora e ha rapporti con centri studi, istituzioni e musei italiani ed è membro di AEMI (The Association of European Migration Institutions). In sede internazionale ha attivato progetti di collaborazione con il CEMLA - Centro de Estudios Migratorios Latinoamericanos - (Argentina), il Memorial do Imigrante di São Paulo (Brasile) e Castle Garden - The Battery Conservancy (U.S.A.).  CISEI in questi anni ha costatato un interesse crescente verso il nostro Paese da parte del variegato mondo delle comunità̀ e delle realtà̀ italiane all'estero, motivato ad interagire con le nostre realtà̀ economiche e sociali. Non esistendo oggi uno strumento che risponda a questo fabbisogno di relazione e collaborazione, il CISEI ha realizzato una piattaforma on-line di networking, che si chiama CISEINET e che facilita l'incontro domanda-offerta tra le realtà̀ all'estero e i nostri territori offrendo opportunità̀ di visibilità̀ e ambienti collaborativi dove poter dar vita ad uno spirito di community. La piattaforma valorizza l'esperienza migratoria italiana, comprese le nuove mobilità, favorirà̀ gli scambi culturali, la promozione del Made in Italy e del turismo italiano (www.ciseinet.it).”