Il Documento Maiorchino

Il Documento Maiorchino

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Tecnica e misure:

documento pergamenaceo, mm 855 x 615

Collocazione:

Archivio Segreto 2737 D, II

Provenienza:

Fondo Trattati e negoziazioni, 1188

Tipologia:

documento manoscritto

La spedizione contro Almeria e Tortosa del 1147-1148 si rivela estremamente dispendiosa per i genovesi, tanto da provocare una grave crisi finanziaria. Già dal 1149 si cerca un riavvicinamento con i regni islamici del Mediterraneo occidentale, in particolare con l’emiro Abū-Abd-Allah Muhammad ibn Said ben Mardanish, chiamato nelle fonti latine Re Lupo. Nel 1188 l’ambasciatore Nicola Leccanozze stipula con Abd-Allah, figlio e successore di Re Lupo, un accordo ventennale a forte contenuto commerciale. A fronte dell’impegno a non recare danno alle terre del sovrano, a non prestare assistenza ai suoi nemici e a difendere i suoi sudditi per terra e per mare, i genovesi ottengono la promessa di protezione dei territori sotto la loro giurisdizione, l’esenzione dai dazi, la tutela delle navi anche in caso di naufragio, la concessione ovunque vorranno di un fondaco, un forno, l’accesso a un bagno una volta la settimana e una chiesa per la celebrazione dei loro riti. I privilegi del 1181 e 1188 conservati nell’Archivio di Stato di Genova sono gli unici rimasti tra quelli emanati dalla dinastia dei Banū Gāniya. Il testo arabo è interlineato dalla traduzione latina e testimonia così l’incontro delle due diplomazie nel variegato panorama culturale del Mediterraneo medievale.