Archivio Storico del Comune di Genova
Data: da 21/11/2025 a 23/01/2026
Una mostra che si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di Genova a celebrazione della storia cittadina ottocentesca. E che intende offrire al visitatore un profilo di sintesi sull’ampio ventaglio di opere redatte nel solco del fermento che, al pari di molti altri elementi della cultura civica e regionale, riguardò il patrimonio linguistico genovese e ligure durante tutto il xix secolo, protraendosi fino ai primi decenni del secolo successivo.
L’iniziativa si inserisce in un momento di rinnovato interesse per il patrimonio linguistico storico della Liguria, e testimonia l’attenzione delle istituzioni per questo particolare aspetto della cultura regionale. Attraverso eventi correlati, conferenze e incontri che hanno luogo alll’Archivio Storico del Comune di Genova, la mostra intende così proporsi come piattaforma di discussione sulla lingua genovese e sulla letteratura di cui questo idioma è tradizionalmente veicolo, anche allo scopo di diffondere una maggiore consapevolezza sul valore della memoria storica e, partendo da questa, anche sull’importanza di continuare a promuovere le lingue e le culture locali.
Il contesto storico
L’interesse dell’intellettualità ligure insorto fra Ottocento e Novecento nei confronti della storia e della cultura della Liguria rappresentò, nel suo insieme, il tentativo di coniugare il lascito proveniente dal recente passato repubblicano con le vicende politico-sociali che coinvolsero la regione soprattutto nella prima metà dell’Ottocento, nell’intento di preservare alla «Nazione de’ Liguri» – secondo la definizione di Giovan Battista Spotorno (1788-1844) – un ruolo primario nell’ambito delle vicende risorgimentali. Questo fenomeno, a sua volta, risentiva delle suggestioni di stampo romantico che in quell’epoca si diffusero in larga parte d’Europa, e che in diverse regioni dell’area meridionale e mediterranea (come la Provenza, la Catalogna e la Galizia) portarono alla nascita di movimenti volti a favorire il rifiorimento delle lingue e letterature locali. Influenze di questo tipo giunsero appunto anche in Liguria: sul fronte letterario si inseriscono in questo filone esperimenti come A Colombiade (1870) di Luigi Michele Pedevilla (1815-1877), che rappresentò il tentativo di dotare la Liguria di un proprio «poema nazionale» basato sull’epopea colombiana, e la traduzione integrale della Divina Commedia (1909) da parte di Angelico Federico Gazzo (1845-1926), volta a provare l’idoneità del genovese «a trattare con precisione e sveltezza le materie più sublimi, esatte e imaginose».
I contenuti
Il principale fulcro della mostra è rappresentato dalle raccolte lessicografiche: fu nell’Ottocento, infatti, che videro la luce i primi repertori dedicati all’illustrazione del lessico del genovese. Oltre ai dizionari a stampa e a varie raccolte inedite, il visitatore potrà conoscere due pezzi d’eccezione della lessicografia genovese storica, ancora poco noti anche presso la comunità degli studiosi: il grande dizionario del genovese redatto dallo scolopio Cristoforo Filippi nella prima metà dell’Ottocento e un dizionario, risalente al 1868, rivolto alla raccolta del lessico dei frati cappuccini.
Integrano l’esposizione saggi ed opere che testimoniano, a vario titolo, l’interesse presente all’epoca nei confronti dell’idioma locale, per quanto riguarda sia i tentativi di codifica in materia di grafia e grammatica, sia più specifiche indagini di stampo glottologico e letterario. Parte di queste ricerche, nella seconda metà del secolo, avrebbe finito per incanalarsi all’interno della nascente dialettologia scientifica d’area italiana; si tratta di contributi apparsi sulle principali riviste specialistiche dell’epoca, fra cui soprattutto l’«Archivio Glottologico Italiano», fondato nel 1873 dal linguista goriziano Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907). Fra i tentativi di descrizione grammaticale del genovese, l’esempio più significativo è rappresentato dall’inedita Grammatica del genovese di Angelico Federico Gazzo (1845-1926), anch’essa esposta in questa rassegna.
La mostra presenta infine alcuni dei manuali didattici adottati negli anni Venti del Novecento per la diffusione dell’italiano a partire dal dialetto in ambiente scolastico e si chiude simbolicamente con il dizionario di Alfredo Gismondi (1874-1965), pubblicato nel 1955 e ritenuto l’ultimo esponente della lessicografia genovese «storica».
I curatori
La mostra è curata congiuntamente da Vittorio Laura, bibliofilo e collezionista che ha messo a disposizione buona parte dei propri materiali per l’esposizione (compreso il dizionario di Cristoforo Filippi) e da Stefano Lusito, ricercatore specialista dell’area ligure e responsabile scientifico dell’iniziativa, il quale ha curato i testi dei pannelli, così come i saggi e le schede che corredano il catalogo della mostra.
Orari e visite
Ingresso gratuito per tutta la durata della mostra
Visite guidate su prenotazione. Info: archiviostorico@comune.genova.it ; tel. 010 5574808 / 48

