Raccolta:
L’insurrezione genovese del 1746 e il mito di Balilla
Balilla, l’eroico ragazzo che il 5 dicembre con il suo coraggioso esempio dette il via all’insurrezione contro gli Austriaci, assurse da allora a simbolo dell’amor patrio della gioventù italiana. Il mito si mantenne nei decenni, adattato ai diversi periodi storici.
In museo alcuni dipinti coevi hanno valore di documento storico, in quanto gli autori furono tra i protagonisti di quei fatti, mentre è testimoniato il mito di Balilla nel biennio 1847-48 attraverso fogli volanti, manifesti e cimeli patriottici.
Repubblica giacobina (1797 – 1805)
Dopo secoli di governo aristocratico, Genova sull’esempio della Francia rivoluzionaria, si trasforma in Repubblica democratica.
Nel museo il nuovo clima politico è ben illustrato da una serie di dipinti allegorici del pittore Felice Guascone. Numerosi sono i riferimenti all’assedio della città difesa dal generale Massena da parte degli eserciti antinapoleonici tra il 21 aprile e il 4 giugno1800.
Genova annessa all’Impero di Napoleone (1805 – 1814)
L’influenza della Francia si trasforma in diretto dominio e Genova diventa uno dei tre dipartimenti francesi in cui è suddivisa la Liguria.
Tra i documenti più importanti vediamo la lettera patente in pergamena firmata da Napoleone, che concede a Genova l’uso del proprio stemma, il bozzetto in gesso del monumento innalzato all’imperatore in piazza dell’Acquaverde e abbattuto dopo la sua sconfitta (1814).
Genova durante la Restaurazione
Alla caduta di Napoleone le Potenze Europee, riunite nel Congresso di Vienna, disegnano la nuova carta dell’Europa, “restaurando” gli antichi governi. Solo la Liguria non riacquista la propria libertà ma viene annessa al dispotico governo del Re di Sardegna.