Le collezioni archivistiche

L'Archivio di Stato di Genova cura la conservazione degli atti degli organi centrali e periferici della Repubblica di Genova (dalla metà del X secolo all’annessione all’Impero francese) e degli atti degli organi periferici del Regno di Sardegna, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana con sede nella provincia di Genova. Grazie all’espansione commerciale di Genova nel Medioevo, nelle carte governative si conservano trattati di alleanza ed accordi economici con i governi di tutto il mondo allora conosciuto, senza pregiudizi di razza e di religione: regni crociati di Terrasanta, Impero Bizantino, Regno armeno di Cilicia,  sovrani turchi e tartari, sultani d’Egitto e signori d’Africa, musulmani di Spagna, potenti d’Italia e d’Europa. Questi documenti, insieme con i carteggi degli ambasciatori, permettono di studiare la politica estera della Repubblica di Genova dall’XI al XVIII secolo. L’Archivio di Stato di Genova conserva inoltre gli archivi notarili, che rappresentano tuttora il fondo più celebrato, universalmente noto per l’antichità e la quantità delle minute (imbreviature) medievali: i registri (cartolari) del XII secolo, unici al mondo; gli oltre 150 cartolari del XIII secolo a fronte dei circa 50 registri conservati nel resto d’Italia e d’Europa; le quasi 450 unità del Trecento e le 1033 filze quattrocentesche. Gli atti stipulati dai notai testimoniano ogni aspetto della vita sociale, politica, culturale, economica della Repubblica di Genova e degli insediamenti genovesi in Oltremare e costituiscono una fonte storica senza eguali per l’ampiezza dell’orizzonte geografico, dall’Inghilterra alle Fiandre, dalla Spagna al Maghreb, dal Levante al Mar Nero. Di grandissima importanza è anche l’Archivio della Casa di San Giorgio, l’istituzione nata nel 1407 dal riordinamento del debito pubblico genovese, e che fino al 1805 svolse anche un'attività bancaria pubblica di deposito e giro, alla quale affiancò la concessione di crediti a breve termine a favore dello Stato e degli appaltatori delle imposte, subentrando al governo nelle colonie d'Oltremare, nell'isola di Corsica e in numerosi distretti di terraferma. Questi archivi rappresentano, pur con le inevitabili lacune provocate dal tempo, un patrimonio unico per lo studio delle vicende politiche, dell’attività commerciale e dell’evoluzione della società di tutto il mondo conosciuto nel Medioevo e nell’età moderna. Ad essi si aggiunge la documentazione cartografica e quella proveniente dagli uffici e dagli organi statali dell’Ottocento e del Novecento.