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Il viaggio di Abramo
Maria Brignole-Sale De Ferrari 1874 Genova - donazione
Grechetto, Castiglione Giovanni Benedetto
dipinto
1652 - 1655 - XVII
PR 92
Unità di misura: cm; Altezza: 186; Larghezza: 282
olio su tela
Il genio di G.B. Castiglione il Grechetto - Genova - 1990
Ottomani, Barbareschi, Mori nell'arte a Genova. Fascinazioni, scontri, scambi nei secoli XVI-XVIII - Genova - 2024-2025
La tela è citata già nell'inventario della quadreria di Giovanni Francesco I Brignole-Sale, compilato entro il 1684. In esso, tuttavia, le misure dichiarate corrispondevano a un ingrandimento atto a inserire l'opera in una quadratura di una sala del primo piano nobile della residenza di famiglia sita in Strada Nuova. L'opera subì poi altre modifiche in occasione della sua traslazione al secondo piano, e solo nel secondo dopoguerra venne riportata alle dimensioni originali. La presenza della firma e di una datazione mutila che presenta ad oggi solo le prime due cifre, ma trascritta in precedenza come "165[-]", consente il confronto del dipinto con altri realizzati da Grechetto negli anni Cinquanta del XVII secolo. Questi dati hanno permesso l'avanzamento di una datazione relativa alla conclusione del secondo soggiorno romano dell'artista, facendo riferimento in particolare al rientro a Genova dopo l'agosto 1651. Conseguenzialmente ai tragici esiti della peste che colpì la città tra 1656 e 1657, Grechetto si trasferì prima a Venezia e poi a Mantova presso i Gonzaga. Nella tela in esame è ormai evidente l'influenza di Rembrandt, soprattutto se si osserva il repertorio di teste con turbante di cui Castiglione si serve per evocare l'affastellamento del popolo ebraico in viaggio (Genova 2024, cat. 28, pp. 238-240). Il soggetto della composizione fa parte dei cosiddetti esodi biblici. In particolare, la tela raffigura, insieme a Sara e Agar con Ismaele in grembo, Abramo che si appresta a lasciare la città di Ur per recarsi a Canaan. Il taglio diagonale della scena permette di percepire il movimento della carovana costituita da donne e uomini, bestiame e oggetti di vario tipo: un espediente che permette al pittore di esercitare la propria abilità pittorica liberamente, nonostante quello trattato fosse un tema sacro.