Musei di Strada Nuova
Data: da 29/11/2024 a 29/06/2025
Un affascinante viaggio tra vesti, copricapi e accessori risalenti alla fine del XIX e agli inizi del XX secolo provenienti dalla Cina, dall’area himalayana, dal subcontinente indiano e dalle storiche regioni del Turkestan, nell’Asia centrale con le leggendarie Samarcanda, Bukhara e Khiva: è questo il nuovo allestimento delle Civiche Collezioni Tessili a Palazzo Bianco, nei Musei di Strada Nuova. A cura di Andrea De Pascale
Un cammino tra porcellane, bronzi, lacche e sontuosi abiti cinesi, tra fotografie storiche e resoconti di viaggio su terre lontane, tra raffinate vesti in seta ikat dai fili variopinti e sfumati, preziosi velluti e broccati spesso arricchiti da elaborati ricami, copricapi dai mille colori e dalle forme più diverse. Opere che provengono delle aree attraversate dalle Vie della seta, rete di percorsi che durante i secoli hanno messo in contatto l’Oriente e l’Occidente. Dal momento più florido, con l’espansione dell’impero mongolo tra 1215 e 1368 a garantire una grande stabilità economica su una vastissima area, alla fine del XVI secolo, che vede le vie terrestri perdere la loro importanza a favore di nuove rotte commerciali marittime, all’eredità degli scambi sopravvissuta fino al XIX secolo, quando carovane di mercanti continuano a muoversi su percorsi secolari rischiando vite e merci attraverso montagne e deserti.
L’esposizione nasce dalla recente donazione alle Civiche Collezioni Tessili dei Musei di Strada Nuova di numerosi e preziosi manufatti tessili da parte di Laura Barrai Cucchiaro, che si sono uniti alla sezione di abiti “orientali” già presenti nelle collezioni civiche.
Un’opportunità per presentare le nuove acquisizioni, per valorizzare manufatti inediti, per proporre sguardi su conoscenze, tecniche e produzioni tessili di millenaria tradizione, ma anche per rievocare i secolari rapporti di Genova con i paesi dell’Asia e gli intrecci culturali sviluppatisi. Infatti, dal XII secolo, i Genovesi creano una vasta rete commerciale con il Mediterraneo orientale e nei due secoli successivi costruiscono un redditizio sistema di colonie, tra il Bosforo e il Mar Nero, che apre loro uno dei percorsi settentrionali delle Vie della seta verso la Cina e l’India. Anche se dal XVI secolo gli scambi commerciali diventano più difficoltosi, per crisi politiche e conflitti, Genova mantiene ininterrotti i rapporti con il grande Impero Ottomano e merci orientali giungono comunque nelle dimore dei nobili, dando vita a produzioni locali di gusto “esotico”, con mode “turchesche”, “moresche” e “cineserie”. Nel XIX secolo, con lo sviluppo di interessi scientifici e collezionistici, i legami tra Genova e l’Oriente prendono nuova vita: nascono in questo clima culturale diverse raccolte, come quelle di Enrico Alberto D’Albertis e di Edoardo Chiossone, oggi patrimonio dei Musei Civici genovesi.
Il percorso espositivo, oltre ai materiali delle Civiche Collezioni Tessili dei Musei di Strada Nuova, presenta numerose opere provenienti proprio da Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo, dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone e dal Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, fornendo un’occasione di incontro e dialogo tra importanti realtà culturali cittadine e offrendo al pubblico un’eccezionale occasione di sguardo allargato e di possibilità di conoscenza del patrimonio dei Musei Civici di Genova.
All’esposizione, accompagnata da un catalogo, si affiancano numerose proposte di approfondimento attraverso incontri, visite guidate tematiche ed eventi in diverse sedi museali. Per le famiglie e le scuole sono state ideati attività adatte ai più piccoli, tra cui un percorso di visita con pannelli, proposte di riflessione e di gioco appositamente pensati per loro.