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Ludovico Carracci (Bologna, 1555-1619)
Olio su rame, cm. 58 x 41
Ludovico Carracci, insieme con i cugini Agostino e Annibale, fu uno dei protagonisti della pittura del Seicento. Essi fondarono nel 1582 a Bologna l’Accademia delli Desiderosi, in seguito delli Incamminati, in cui vennero educati molti dei principali artisti dell’epoca nel segno del rinnovamento della pittura, contrapponendo agli stanchi canoni manieristi lo studio del vero, dei grandi maestri del Cinquecento e dell’equilibrio dell’arte classica.
Egli eseguì questo piccolo capolavoro a Bologna, al ritorno dal suo breve soggiorno romano (1602), dove aveva aggiornato, sul classicismo della Capitale, la sua poetica già attenta alle istanze moraleggianti della Controriforma, che chiedeva all’arte sacra di svolgere un compito di stimolo devozionale.
Si ignora l’origine del dipinto, ma le piccole dimensioni e la preziosità del supporto di rame inducono a pensare che si tratti di un’opera destinata alla fruizione di un committente privato di alta condizione sociale.
Questa Annunciazione costituisce uno degli esiti più aggraziati della produzione artistica di Ludovico in cui il pittore, abbandonato ogni intento monumentale, depurato il linguaggio da componenti troppo naturali o passionali, si abbandona a una pittura delicata e vagamente sentimentale. La composizione semplice ed equilibratissima, l’impianto prospettico ben definito, coronato dalla gioiosa e movimentata serie di angioletti, gli effetti luministici contenuti entro un tono smorzato di ombra diffusa e impreziositi dalla delicatissima gamma cromatica basata sui colori rosa, azzurro e giallo delle vesti, creano un’atmosfera raffinata, ma pure severa e domestica, fornendo un senso di religiosità intimamente vissuta. L’evento sacro non è concepito come distante, bensì come parte della vita quotidiana di ciascuno, tanto è vero che, dal balcone della dimora dove si svolge la scena, si
intravedono in lontananza le torri bolognesi della Garisenda e degli Asinelli.