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Autore/ Manifattura/ Epoca:
Anonime maestranze di cultura bizantina e locale
Tecnica e misure:
Marmo
Questi capitelli furono ritrovati riutilizzati come materiale da costruzione nei muri del convento di San Tommaso, posto alla periferia occidentale della città e demolito alla fine dell’Ottocento per i lavori di costruzione della stazione marittima e della nuova viabilità cittadina.
Il monastero subì un incendio nel 1176 e venne riedificato negli anni seguenti. Questi capitelli, pertanto, documentano una fase edilizia ben precedente, databile attorno al Mille.
Lo stile e le tipologie delle figure si mostrano vicine ad esempi di influsso bizantino, pur con inflessioni più ‘europee’ quali l’uso intenso di intrecci e l’”horror vacui” che porta a riempire di decoro ogni spazio disponibile. Un esempio coevo e più aderente al modello bizantino può essere visto ancora in opera nei capitelli del chiostro della abbazia di San Fruttuoso di Camogli.
Il monastero subì un incendio nel 1176 e venne riedificato negli anni seguenti. Questi capitelli, pertanto, documentano una fase edilizia ben precedente, databile attorno al Mille.
Lo stile e le tipologie delle figure si mostrano vicine ad esempi di influsso bizantino, pur con inflessioni più ‘europee’ quali l’uso intenso di intrecci e l’”horror vacui” che porta a riempire di decoro ogni spazio disponibile. Un esempio coevo e più aderente al modello bizantino può essere visto ancora in opera nei capitelli del chiostro della abbazia di San Fruttuoso di Camogli.