La famiglia di Vincenzo Imperiale nella villa di Sampierdarena

La famiglia di Vincenzo Imperiale nella villa di Sampierdarena

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Domenico Fiasella, detto il Sarzana (Sarzana, 1589 - Genova, 1669)

Tecnica e misure:

Olio su tela, cm. 261 x 309

Questo ritratto collettivo raffigura la Famiglia di Vincenzo Imperiale in un loggiato che si apre scenograficamente sui giardini della sua Villa di Sampierdarena. Venne realizzato quasi interamente da Giovanni Battista Casoni, tra i principali collaboratori di Domenico Fiasella detto il Sarzana, nonostante il contratto fosse stato stipulato con quest’ultimo. Come evidenzia la parasta posta a sinistra alle spalle del gruppo, la data di esecuzione è il 1642. Tre generazioni sono riunite serenamente di fronte al pittore, tutte abbigliate alla spagnola. Vincenzo è la seconda figura a partire da sinistra con la moglie, Brigida Spinola accanto, circondati dal primogenito e dalla figlia maggiore. Tutte le altre figure sono i nipoti, che sappiamo essere in numero di dieci. I due maschietti ritratti nudi in basso a sinistra, pertanto, dovrebbero essere due figli morti infanti. La fanciulla in rosso al centro della composizione è Maria Cristina che reca un garofano, rosso anch’esso, simbolo di promessa nuziale. Riceve la benedizione del nonno e della madre, mentre la nonna tenendo il cagnolino in braccio allude alla fedeltà coniugale. Si potrebbe rileggere questo dipinto alla luce di un poema composto da Vincenzo Imperiale, letterato sensibile e colto, nel passo in cui paragona la vicenda umana a quella del divenire della natura “tal che in un tempo ha triplicato germe/ il sen fiorito del pregiato padre;/ questi nasce, questi cresce, e l’altro invecchia/ al rinverdire dell’un, l’altro rosseggia; e pargoletto un altro in fior biancheggia”