Psicostasia dell'Arcangelo Michele

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Titolo dell'opera:

Psicostasia dell'Arcangelo Michele

Ambito culturale:

ambito pistoiese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Manfredino d'Alberto, detto Manfredino da Pistoia (Pistoia, notizie dal 1280 al 1293)

Tipologia:

affresco

Epoca:

1292 - 1292 - XIII

Inventario:

MSA 3641

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 272; Larghezza: 138

Tecnica:

Affresco staccato su resina di vetro

Descrizione:

In origine l’affresco decorava, con il suo gemello raffigurante la Cena in casa di Simone, gli spazi absidali della chiesa di San Michele di Fassolo. Le pitture murai rimasero coperte da una successiva mano di intonaco fino alla loro riscoperta in occasione della demolizione dell’edificio ecclesiastico, posto nella zona dell’attuale stazione ferroviaria di Piazza Principe. I due affreschi sono stati realizzati nel 1292 e firmati da Manfredino d’Alberto da Pistoia, attivo a Pistoia e Genova fra il 1274 e il 1305, anno in cui firma gli affreschi della Chiesa del Carmine. Manfredino, forse attivo nel cantiere di Cimabue ad Assisi, introdusse le innovazioni toscane della fine del Duecento a Genova. Questo affresco rappresenta la psicostasia, la pesatura delle anime, in cui l’Arcangelo Michele appare come giudice e guerriero. L'arcangelo è raffigurato con le ali spiegate, mentre tende il braccio destro per reggere un’asta a cui è appesa una bilancia. Su uno dei piatti è raffigurato un fedele in atteggiamento supplichevole. Alla sinistra della scena si intravedono le ali del demonio, forse raffigurato come un drago, secondo l’iconografia di San Michele draconoctono vincitore del male.