Osvaldo Licini "Ritmo", 1933

Osvaldo Licini "Ritmo", 1933

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 - 1958)

Tecnica e misure:

Olio su tela incollata su tavola, 21 x 29 cm

Collocazione:

In deposito (n. inv. 782)

Provenienza:

Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli, acquisita nel 1989

Tipologia:

Dipinto

 

Licini nasce nel 1894 a Monte Vidon Corrado, nelle Marche, e la sua formazione artistica e culturale avviene tra l’Italia e la Francia. La frequentazione dell’ambiente parigino alla fine degli anni Venti sarà alla base della sua scelta di abbandonare la produzione “realista” - incentrata sulla pittura di paesaggio con marcati tratti cezanniani - per dedicarsi alla pittura astratta. Grazie ai contatti con il gruppo Abstraction-Création, intorno al 1931 nascono le sue prime opere astratte nelle quali è possibile individuare sia una profonda conoscenza delle ricerche di Kandinsky e di Klee sia una innata sensibilità per la linea. L’artista entra a far parte della cerchia della galleria milanese Il Milione e, nella lettera aperta scritta in occasione della sua personale del 1935 e pubblicata nel Bollettino n. 35 della galleria, chiarisce l’indirizzo lirico e fantastico della sua ricerca: “Dimostreremo che la geometria può diventare sentimento”. Maria Cernuschi Ghiringhelli, considerata da Carlo Belli la musa e la scopritrice di Licini, si innamorò fin da subito della sua arte e, nel 1942, iniziò la sua “raccolta” di quadri acquistando proprio dei Licini.
L’opera Ritmo del 1933, presenta le caratteristiche del Licini astratto, attento alla geometria ma con un’intensità cromatica in grado di irrompere nella struttura compositiva articolandosi in superfici pittoricamente vibranti.