
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Salomè offre a Erodiade la testa del Battista
Ansaldo, Andrea
dipinto
1630 - 1630 - sec. XVII
PB 513
Unità di misura: cm; Altezza: 139; Larghezza: 127,5
olio su tela
Il dipinto è databile al 1630 circa, momento in cui il pittore rivolge la propria attenzione alla grande pittura veneziana del Cinquecento, in particolare alla produzione di Paolo Veronese, dalla quale trae efficacemente composizioni dalle maestose scenografie e dai toni brillanti. Il dipinto proviene dalla distrutta chiesa di San Silvestro, officiàta da religiose domenicane e bombardata nel corso del secondo conflitto mondiale. La vicenda raffigurata, che rimanda alle storie di san Giovanni Battista, non trova riscontro nei Vangeli, ma viene narrata da san Gerolamo: il boia, in cima alla scala, ha appena decapitato il Battista e sta rinfoderando la spada, mentre la testa del santo si trova già sul piatto tenuto in mano da Salomè e da questa offerto alla madre Erodiade. Quest'ultima, nel totale sgomento dei commensali, ha sguainato un pugnale e sta per trafiggere la lingua di Giovanni: esempio di atto estremo di chi vuol far tacere con la forza la verità. L'ariosa scalinata è funzionale a mettere in diretta comunicazione il primo e il secondo piano della composizione e costituisce, insieme ai colori decisi e ricercati, gialli, verdi, arancio, un rimando ai modelli di Veronese, cui Andrea Ansaldo guarda nei primi anni Trenta del Seicento.