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Alessandro Magnasco (Genova, 1667-1749)
Olio su tela, cm. 146,5 x 121,6
La scena, che riprende l’episodio di Sant’Agostino che incontra su una spiaggia Gesù bambino, è immersa in una bufera di vento che sconvolge la natura e sfrangia le vesti del vecchio santo, figura tornita e tormentata. Nel turbine le figure del santo e del bambino sono gli unici punti fermi. In quest’opera della maturità, eseguita tra il 1730 e il 1740, si rivela la stupefacente padronanza diMagnasco della tecnica di pittura "a tocco", rapida e guizzante. Genovese, ma formato a Milano, Magnasco è in sintonia con le correnti culturali preilluministiche dell’aristocrazia lombarda filo austriaca e privilegia paesaggi con figure e temi inconsueti, lontani dalla raffigurazione del piacere di vivere e della bellezza idealizzata cari al rococò.
Agli inizi del 1900 la tela faceva parte della collezione della famiglia Luxoro (la stessa che avrebbe donato al Comune di Genova la villa di Genova-capolungo con i suoi arredi e le collezioni d’arte, che costituiscono oggi l’omonimo museo), dalla quale passò al signor Gianni Delmonte. In memoria di questi, fu infine donato a Palazzo Bianco dalla cognata, Mila Fissore Dolci, nel 1969