Un miracolo di Santa Zita

Un miracolo di Santa Zita

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Valerio Castello (Genova, 1624-1659)

Tecnica e misure:

Olio su carta incollata su tela, cm. 52 x 38

Nata da umili contadini nel 1218, Zita entrò a servizio nel palazzo dei Fatinelli, ricca famiglia di Lucca. Ogni giorno quando i signori Fatinelli avevano finito di mangiare Zita empiva il suo grembiule dei pezzi di pane che restavano e li portava ai poveri, rappresentati, nel dipinto, dalla donna con un bambino, accovacciata in primo piano. Il momento è quello in cui, mentre Zita scende le scale, trova il suo padrone che, con sguardo arrabbiato e gesto di rimprovero, le chiede cosa abbia all’interno del grembiule. Ella non per mentire, ma per indicare come era fiorita la carità, gli dice prontamente “Rose e fiori”. Il signor Fatinelli incredulo le chiede di aprire il grembiule e … i pezzi di pane si erano trasformati veramente in rose e fiori.
La composizione del bozzetto, preparatorio per la pala d’altare, eseguita verso il 1653-‘54, che ancora si trova nella chiesa di Santa Zita, è improntata alla consueta eleganza che contraddistingue la pittura di Valerio Castello. Pittura che è barocca nello squarcio di cielo dorato e nel panneggio sollevato dall’angelo in alto a destra, ma già alla metà del Seicento, preannuncia il gusto rococò nei colori vibranti, quasi increspati in luminose trasparenze.