Plamen Dejanoff "Collective wishdreams of Upperclass possibilities", 2002

Collective wishdreams of Upperclass possibilities

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Plamen Dejanoff (Veliko Tarnovo, 1970)

Tecnica e misure:

Tecnica mista, dimensioni varie

Collocazione:

In deposito (n. inv. 3191)

Tipologia:

Installazione

 

Plamen Dejanoff, noto per le sue operazioni che provocano un corto circuito tra il mondo dell’arte e quello del mercato economico, ha compiuto gli studi all’Accademia di Arti Applicati di Sofia e all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Dal 1994 al 2000 ha costituito un lungo sodalizio di vita e lavoro con Swetlana Heger (Brno 1968) creando una ditta artistica che partecipò a numerose mostre collettive tra cui la 2° Biennale di Berlino.

Dal 2001 Plamen ha continuato personalmente ad approfondire le tematiche già affrontate in team con Heger ,focalizzandosi sui rapporti tra cultura e economia, tra arte/mercato e, per estensione, arrivando ad una fusione tra arte e vita.

La sua strategia è molto più vicina alle dinamiche produttive delle grandi multinazionali che al modo di procedere d’artista. Analizza i meccanismi delle corporation - dalla produzione al consumo - per incentrare il suo lavoro sulla comunicazione.

La riflessione sulle strette connessioni tra arte e economia investe la sua stessa vita, con una ridefinizione globale della sua immagine attraverso una campagna di comunicazione che lo porta a modificare il suo stesso cognome, da Dejanov a Dejanoff.

Da queste premesse nasce la serie Collective Wishdream of Upperclass Possibilities di cui fa parte l’installazione del museo, esposta a Liste durante la fiera di ArtBasel del 2003.

Rifiutando la distinzione tra oggetto d’arte e prodotto industriale, Plamen fonde elementi di architettura, pittura, scultura: gli oggetti prelevati dal mondo del design o dalla produzione di altri artisti non sono più estensione dell’individualità di chi li ha creati, ma ipermerci autonome che generano desiderio.

Così sulla lucida piattaforma bianco-azzurra, gli “oggetti del desiderio” - un cerchione di cristallo artificiale, fedele riproduzione di un cerchione della Z3 Silver di produzione BMW, una poltroncina del design australiano Mark Newson e le 3 lampade Vistosi in vetro colorato - si offrono allo sguardo bramoso degli spettatori per creare un universo di oggetti e brand totalmente autonomo.