I salotti di Maddalena

Salendo dal primo al secondo piano nobile, si fa un salto di un secolo passando da un contesto abitativo seicentesco a uno fortemente segnato dal rinnovato gusto settecentesco con cui Maddalena Doria, sposa del Nicolò Spinola che darà nome al palazzo fino a oggi, caratterizza la sequenza di salotti che lo compongono in un intervento complessivo tra 1734 e 1736.

Già il salone, pur conservando l'originario affresco del Tavarone voluto dai Grimaldi, assume grazie al Natali un più leggiadro aspetto complessivo cui contribuiscono, come anche negli altri salotti del piano, i preziosi arredi dorati, le vivaci cromie e le porcellane orientali e che ha il suo culmine nella elegante galleria degli specchi realizzata da Lorenzo De Ferrari, creando una ricca decorazione dallo stupefacente equilibrio tra stucchi dorati e affreschi.