Palazzo Spinola

Patrimonio dell'Umanità UNESCO

Un palazzo situato nel cuore del centro storico cittadino inserito dalla fine del Cinquecento nel sistema dei Rolli. Palazzo Spinola, il cui percorso espositivo conduce il visitatore alla scoperta dei suoi lussuosi ambienti sei e settecenteschi, impreziositi da affreschi e arredi, tessuti e porcellane orientali, è un susseguirsi di spazi in cui è ancora esposta una quadreria storica tra le più rilevanti della città, la cui visione consente di immergersi in quell’atmosfera ricercata e preziosa che connotava il gusto della nobiltà della Superba.
Un itinerario arricchito dalla possibilità di scoprire ambienti inaspettati, come le cucine storiche ottocentesche o la piccola ma elegantissima Galleria degli Specchi.

I due piani nobili conservano lo straordinario patrimonio artistico stratificatosi di generazione in generazione grazie all'accurato mecenatismo messo in campo dai proprietari che, nel corso dei secoli, si sono susseguiti. Si ha così un prezioso esempio di modello abitativo aristocratico in cui predomina, al primo piano, l'aspetto seicentesco legato ai Grimaldi e ai Pallavicino, al secondo il segno forte del rinnovo settecentesco voluto da Maddalena Doria Spinola.

Gli ultimi due piani del palazzo ospitano la Galleria Nazionale della Liguria con dipinti, sculture, ceramiche, oggetti d’arredo che progressivamente incrementano con donazioni o acquisti dello Stato Italiano le ricche collezioni.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito di Palazzo Spinola 

https://palazzospinola.cultura.gov.it/.

 

Le 10 meraviglie

Affreschi, stucchi, dipinti, sculture e preziosi arredi accompagnano la scoperta di una delle case-museo meglio conservate e più emblematiche in città.​

Alle opere collezionate dalle famiglie proprietarie e ancora eccezionalmente conservate nel palazzo a cui erano destinate in origine - come il Ritratto di Ansaldo Pallavicino di Van Dyck o le grandi tele del salone del secondo piano nobile di Giovanni Benedetto Castiglione e Luca Giordano, si aggiungono quelle che sono frutto di recenti acquisti dello Stato italiano: dall'Ecce Homo di Antonello da Messina al Ritratto di Gio. Carlo Doria di Rubens.