Filippo Parodi, cornice con "Il giudizio di Paride"

Ritratto di Maria Mancini

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Filippo Parodi (Genova, 1630–1702)

Tecnica e misure:

Legno intagliato e dorato, 44 x 40 cm; dipinto su rame, 21 x 16 cm

Collocazione:

Terzo piano (n. inv. GNPS 46)

Tipologia:

Scultura; Arredo

 

La cornice è risultato della sorprendente trasformazione della sua natura funzionale in una realizzazione che la carica di significato e la lega strettamente a ciò che racchiude. Con una maestria tecnica sorprendente per le dimensioni contenute e per la libertà della movimentata composizione, Filippo Parodi infatti propone attraverso di essa la rappresentazione del giudizio di Paride chiamato a indicare la più bella tra tre dee, Giunone, Minerva e Venere: quest'ultima però non è tra le figure scolpite, ma è, indicata dal dito puntato di Paride, quella raffigurata nel ritratto dipinto oppure, se si accetta l'ipotesi che la cornice potesse contenere uno specchio, chi vi si riflette che quindi, grazie al messaggio della cornice, ci è proposta come dea della bellezza.