Palazzo Sauli-Villa Grimaldi

Della villa costruita da Galeazzo Alessi entro il 1554 per Ottaviano Grimaldi Cebà (†1563) resta poco più che il perimetro, giacché alla metà del XIX secolo l’armonioso edificio originario, per ricavarne un gran numero di appartamenti, è stato sfigurato nei prospetti, modificato nei volumi interni e significativamente sopraelevato.
Le quattro incisioni rubensiane (prospetto sulla via, facciata e due piante) che documentano l’aspetto dell’edificio originario, rapportate all’esistente permettono solo di riconoscere lo spazio che era dedicato all’inconsueto cortile loggiato su cui prospettava la residenza e l’appartenenza alla decorazione architettonica alessiana dei due fregi a stucco che segnano il prospetto tra quelli che erano il pianoterra e il primo piano e alla sommità: il primo classicheggiante a triglifi e metope, e il secondo, del tutto inedito, a tralci di vite.
Giorgio Vasari del committente riferisce che fosse stato ritratto da Paris Bordon, ma per la decorazione interna di questa sua residenza suburbana Ottaviano Grimaldi, o piuttosto il lontanissimo cugino Lazzaro che la ereditò alla sua morte, chiamò Luca Cambiaso.
Prima della fine del XVII secolo l’edificio passò per via ereditaria ai Sauli, e già nel secolo successivo il trattatista Francesco Milizia ne documentava la decadenza; al momento del finale sfregio ottocentesco almeno parte degli affreschi interni vennero staccati e oggi fanno parte delle collezioni del Museo di Sant’Agostino.

Palazzo Grimaldi poi Sauli

Palazzo Grimaldi poi Sauli

Palazzo Grimaldi poi Sauli

Palazzo Grimaldi poi Sauli

Palazzo Sauli

Palazzo Sauli

Palazzo Sauli

Palazzo Sauli

Villa Palazzo Sauli

Villa Palazzo Sauli

Villa Palazzo Sauli

Villa Palazzo Sauli