Testuggine elefantina

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La delicata nascita delle tartarughe marine
Comparsi 250 milioni di anni fa, i rettili sono stati i primi vertebrati a rendersi completamente indipendenti dall’ambiente acquatico, ma il gruppo delle tartarughe si è in parte riadattato all’acqua, conservando però l’abitudine di deporre le uova sulla terraferma. A notte fonda la femmina, strisciando sul ventre e spingendosi avanti con le pinne anteriori, si porta sulla spiaggia e scava nella sabbia con le natatoie posteriori una buca profonda di circa mezzo metro, dove depone da 60 a 120 uova bianche e grandi come palline da ping pong. Al termine della deposizione, ricopre la buca con la sabbia. Molto spesso i nidi sono predati da uccelli marini e altri animali, e anche al momento della nascita le piccole tartarughe sono assai vulnerabili, specialmente nel tratto di spiaggia che devono percorrere prima di giungere al mare. Dall’uovo può nascere un individuo sia di sesso femminile che maschile e ciò verrà determinato dalla temperatura maggiore o minore. Nel Mediterraneo le tartarughe marine si riproducono lungo le coste orientali di tale mare; in Italia i siti di nidificazione di Caretta caretta sono nelle Isole Pelagie (Linosa e Lampedusa) e lungo la costa ionica della Calabria.