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Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 1859 - Venezia, 1941)
dipinto
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Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 1859 - Venezia, 1941)
dipinto
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Domenico Trentacoste (Palermo, 1859 - Firenze, 1933)
scultura
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Il paggio. Giochi col levriero
Boldini, Giovanni
GPB 610
olio su tela
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La pittrice
Luigi Frugone 1928 Milano - legato
Bianchi, Mosè
GAM 1523
Unità di misura: cm; Altezza: 75; Larghezza: 62
olio su tela
Proveniente dalla raccolta genovese degli eredi di Giuseppe Bertollo battuta all’asta presso la Galleria Scopinich di Milano nel maggio 1928 e inserito nel volume relativo alla collezione di Luigi Frugone stilato da Enrico Somarè nel 1936, il dipinto, firmato e datato 1874, affronta un piacevole soggetto femminile in termini neosettecenteschi, secondo modalità e suggestioni offerte all’artista forse dal soggiorno parigino del 1866, durante il quale ebbe occasione di conoscere l’opera di due virtuosi del pennello, Mariano Fortuny e Jean-Louis Meissonier.
Ne La pittrice l’intensità della luce che illumina la scena serve a far risaltare la preziosità quasi miniaturistica dei particolari, risolti in cromie smaltate con un approccio che richiama lo stile del pittore Giuseppe Bertini, maestro di Bianchi. Si conosce una versione probabilmente coeva ma di tono più abbozzato di questo quadro, appartenente a una collezione privata, nel quale sono state riconosciute le fattezze di Carolina Marignani, moglie dell’artista; al 1872 si riferisce invece un acquerello, già in una collezione privata milanese, considerato una prima idea per questa tela.
Il museo conserva altri due dipinti su tavola di Mosè Bianchi, appartenenti al legato di Lazzaro G.B. Frugone: Barca a Chioggia e Vecchia Milano, databili entrambi alla metà degli anni Ottanta.
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Miss Bell
Luigi Frugone 1953 Genova - legato
Boldini, Giovanni
painting
GAM 1524
Unità di misura: cm; Altezza: 205; Larghezza: 101
olio su tela
XVIII Biennale di Venezia - Venezia - 1932
The work was bought by Luigi Frugone in 1926 from the dealer Ferruccio Stefani. In a letter, the collector does not hide his enthusiasm for the possession of the painting, for which he uses the adjective ‘unsurpassable’. The painting was actually destined for the Marquise Matilde Giustiniani Pallavicini Durazzo of Genoa, who wanted to start a collection of modern works of art. But Stefani did not give up proposing it to Luigi, due to the friendly and privileged relationship he had established with the industrialist, and sold it to him for 130,000 lire. In 1932, at the 18th Venice Biennale, on the occasion of the retrospective dedicated to Giovanni Boldini, "Miss Bell" was exhibited with the explicit indication of Luigi Frugone's ownership.
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Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 - Parigi, 1931)
Unità di misura: cm; Altezza: 52.5; Larghezza: 55.5
olio su tela, cm 55
Il ritratto della contessa Beatrice de Bylandt, dipinto nel 1901, è il primo dipinto dì Boldini che entra nella collezione di Luigi Frugone. La "bella testa di Boldini" di cui parla Ferruccio Stefani in una lettera, corredata da fotografia, inviata al Frugone da Venezia il 30 giugno 1926, era di proprietà del parigino Alphonse Ory e grazie a Stefani e alla mediazione della signora Campeggi (donna attiva nel mercato artistico) venne acquistata da Luigi Frugone per una cifra intorno alle 40.000 lire. Attraverso le pagine del carteggio tra il gallerista milanese e il Frugone si intuisce che le trattative per l’acquisto del dipinto si protrassero per un certo periodo.
Il ritratto della contessa Beatrice de Byland giunse a Venezia da Parigi il 4 agosto del 1926 e venne consegnato a Luigi Frugone proprio dallo stesso Stefani, il quale, poco tempo dopo, scriverà di aver "finalmente scoperto" che il dipinto, prima di appartenere ad Alphonse Ory, era stato lasciato nello studio del pittore dalla signora ritratta "perché non si riteneva riprodotta abbastanza bella".
Nel ritratto, anche se in piccolo formato, è riconoscibile l’inconfondibile sigla dell’artista, fatta di una pittura veloce a pennellate vibranti di colore, così adatta a restituire lo charme malinconico e sensuale e la naturale eleganza di una protagonista del bel mondo parigino.
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Poor but superb
Luigi Frugone 1928 Genova - legato
Cremona, Tranquillo
GAM1528
Unità di misura: cm; Altezza: 87.7; Larghezza: 67.2
olio su tela
Tranquillo Cremona was, together with Luigi Conconi and the Russian sculptor Paolo Troubetzkoy, both present in the Frugone collections, an exponent par excellence of the Lombard Scapigliatura and of that anti-academic reaction that led Italian bohemian artists to prefer subjects connected to real, everyday life over great historical representations. Portraits, female figures and genre scenes became the favourite themes of the Scapigliati artists, who, in the field of painting, reached the dissolution of form for a free relationship between light and colour. In the case of this canvas, which appeared in a monograph of the artist with the title "Piccolo ciociaro" (Little Ciociaro), the socially inspired dissolution of the subject's forms is evident.
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L'amaca
Luigi Frugone 1953 Genova - legato
De Nittis, Giuseppe
GAM 1533
Unità di misura: cm; Altezza: 42.2; Larghezza: 65
olio su tela
L’opera fa parte di un gruppo di dipinti (le altre due versioni con lo stesso soggetto e il dipinto Colazione in giardino sono al Museo-Pinacoteca Comunale di Barletta) che il pittore dedica agli affetti familiari, alla moglie Léontine Gruville e al figlio Jacques. Stroncato improvvisamente da una emorragia cerebrale il 21 agosto del 1884, egli lasciò incompiuta proprio la versione genovese.
E’ una sorta di variante della più celebre Colazione in giardino, esposta al Salon parigino del 1884: forse in una stessa giornata d’estate l’artista si sofferma a contemplare la moglie e il figlio prima a tavola e poi sull’amaca in una riposata conversazione, concentrando l’attenzione sui riflessi del sole che filtrano dalla vegetazione sulla tovaglia, sugli oggetti domestici, sulla posizione variata di una sedia, e sulle ombre segnate dal passare dell’ora.
Lo spazio che contiene le figure è vasto e luminoso, dominato da una ampia scala di verdi. Il pennello costruisce l’immagine per piani larghi di colore, soffermandosi su alcuni particolari e si allontana, nel taglio della scena, nella presa intima del soggetto (un primo piano, un’istantanea fotografica), dalle opere più "commerciali" di De Nittis, quelle ispirate alla brulicante vita parigina con ardite prospettive a cannocchiale.
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Paolo Troubetzkoy (Verbania, 1866-1938)
bronzo, cm 53x56x29
La scultura raffigura un pellerossa a cavallo, attrazione del circo americano denominato "Grande Spettacolo del West" diretto da William Frederick Cody (più noto con il nome di Buffalo Bill), di passaggio a Milano durante la tournée del 1891. Si tratta di una replica del bronzo presentato alla Esposizione Annuale della Permanente Milanese nel 1893 e, sempre nello stesso anno, con il titolo semplificato In vedetta, all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma, insieme ad una variante dal titolo In corsa.
Le diverse versioni di questo soggetto testimoniano il favore incontrato da queste piccole sculture presso il pubblico: oltre al gesso databile al 1891, conservato presso il Museo del Paesaggio di Verbania-Pallanza, tra le fusioni in bronzo, ricordiamo quella datata 1893 conservata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
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Ponte dei Sospiri
Legato Frugone Genova - legato
Milesi, Alessandro
GAM 1582
Unità di misura: cm; Altezza: 118; Larghezza: 78
olio su tela
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