Nel 1892 cadono i 400 anni dalla scoperta dell’America. Colombo è diventato fonte di interesse, anche economico, dopo la presunta scoperta nel 1877 delle sue ceneri nella cattedrale di Santo Domingo (una parte delle quali giunte in dono a Genova) e in seguito alla pubblicazione della Società Ligure di Storia Patria che colloca la casa del navigatore in vico Dritto Ponticello. L’idea di celebrare il famoso concittadino con un’esposizione – già proposta al Comune di Genova nel 1884 dalla Società Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo –, diventa realizzabile grazie all’accordo nel 1890 tra detta società e la Società Patria d’Incoraggiamento delle Arti e delle Industrie, nella convinzione che la mostra sarebbe stata un’occasione di grande visibilità, soprattutto all’epoca, a livello internazionale.
Decisivi furono gli interventi del sindaco, il barone Andrea Podestà, con uno stanziamento economico e la concessione dell’area espositiva, la spianata del Bisagno (corrispondente alle attuali Piazza Verdi e Piazza della Vittoria) e il finanziamento tramite una Lotteria Nazionale proposta e ottenuta dal deputato Edilio Raggio. All’Esposizione italo–americana del 1892 e alle innumerevoli manifestazioni a essa collegate contribuiscono anche futuri fondatori del Genoa (Montague Yeats Brown, nato nel 1834 nell’isola Palmaria, espone una importante collezione di maioliche savonesi, in parte donata al Municipio di Genova e conservata a Palazzo Bianco). Il tutto si colloca in un periodo di trasformazione della città di Genova all’insegna del sogno metropolitano, che prende le mosse nel 1874 con l’annessione di alcuni comuni limitrofi e che si conclude nel 1926 con “La Grande Genova”.