Museo dei Beni Culturali Cappuccini
In pieno centro città, annesso alla chiesa della SS. Annunziata di Portoria dove si conserva il Mausoleo di Santa Caterina Fieschi Adorno, il Museo dei Beni Culturali Cappuccini raccoglie il ricco patrimonio di beni artistici proveniente dai conventi del territorio ligure.
All’interno della struttura si conservano non solo opere dei più noti pittori genovesi del Cinque e Seicento, tra i quali spiccano Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, Orazio De Ferrari e Domenico Piola, ma anche preziosi arredi sacri e oggetti dell’artigianato e dell’arte povera cappuccina quali paliotti, sculture lignee, presepi e argenti di indiscusso pregio artistico.
La visita al Museo dei Cappuccini e al complesso monumentale della chiesa della SS. Annunziata di Portoria offre al visitatore uno spaccato di storia cittadina, raccontando la storia del quartiere di Portoria e del suo grande ospedale di Pammatone dove prestò servizio agli appestati Santa Caterina da Genova, ma la declina attraverso l’opera e la missione dei frati cappuccini, che da circa cinque secoli sono al servizio della popolazione con il loro apostolato e con l’assistenza ai bisognosi.
Il museo propone costantemente eventi espositivi con interessanti approfondimenti coerenti con la mission del museo e dei Frati Cappuccini stessi.
Le 10 meraviglie
Le opere del museo testimoniano la presenza sul territorio, la spiritualità e l'austerità che da sempre caratterizza l’Ordine Francescano e in particolare quello dei frati Minori Cappuccini.
Si segnalano dieci opere che sono particolarmente significative del patrimonio del museo e che il visitatore può trovare sempre all’interno del percorso permanente a prescindere dagli allestimenti temporanei. Provengono dai conventi dei Cappuccini liguri e non si tratta solo di opere d’arte di pregio, come il Polittico di San Barnaba o come il pregevole dipinto monocromo dedicato a San Felice da Cantalice di Bernardo Strozzi, detto il Cappuccino perché appartenne a quest'ordine, ma altresì di opere di artigianato, lavorate nei secoli dalle mani di abili frati intagliatori, tessitori, scultori.
Un'opera del tutto eccezionale è la scultura bifronte in marmo scolpito su ambo i lati raffigurante Sant’Antonio da Padova con Gesù da una parte e la Vergine con il Bambino dall'altro.
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