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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Domenico Piola (Genova, 1627-1703)

Tecnica e misure:

Olio su tela, cm. 44,8 x 32,6

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Domenico Piola (Genova, 1627-1703)

Tipologia:

Disegno

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Domenico Piola (Genova, 1627-1703)

Tipologia:

Disegno

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Tre virtù (Terzo quarto del secolo XV)

Tecnica e misure:

Marmo

Queste tre statue vennero ritrovate nel 2002 in una villa genovese e presentano i segni di una lunga esposizione agli agenti atmosferici. Originariamente potevano far parte di un importante monumento sepolcrale, al quale certamente la serie delle quattro virtù cardinali (la statua con la Giustizia non è stata ritrovata) potevano ben essere pertinenti. Dal punto di vista stilistico si tratta di opere di altissima qualità assegnate a Leonardo Riccomanni e a suo nipote Francesco, originari di Pietrasanta ma attivi non solo a Genova, ma anche in Toscana e a Napoli, latori di un linguaggio scultoreo aggiornato alle più recenti innovazioni del Rinascimento toscano.
Studio per la "Torre Circolare" vista da sud

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Studio per la "Torre Circolare" vista da sud

Tecnica e misure:

Acquarello su carta

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Medusa, 1901

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Titolo dell'opera:

Medusa

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Buffa, Giovanni - Zuccaro, Guido

Tipologia:

tondo

Epoca:

1901 - 1902 - XX

Inventario:

GX1993.396

Misure:

Unità di misura: cm; Diametro: 56

Tecnica:

vetro dipinto e piombato

Ultimi prestiti:

Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna - Torino, Parco del Valentino - 10/05/1902 – 10/11/1902
Famiglia Artistica - Milano

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Descrizione:

«[…] l’orrenda immagine, che i serpenti avvolgono irosamente, è tenuta sospesa dalla mano di Perseo e sul cielo spicca rosseggiante in tutto il suo pietrificato terrore. Esposta già alla Famiglia Artistica di Milano, a Torino ha ricevuto la conferma del conseguito successo». Con queste parole Alfredo Melani commentava nel settembre del 1902 la partecipazione del tondo "Medusa" alla Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino.
In discontinuità con le passate esperienze di matrice storicista, tale mostra, il cui programma ufficiale prevedeva, in nome di una totale adesione alla modernità, la tassativa esclusione di opere contraddistinte da «semplici imitazioni di stili del passato», rappresentò la prima esposizione di portata internazionale organizzata in Italia dopo l’unificazione.
Il tondo in vetro piombato, realizzato nel 1901, è firmato col marchio della vetreria, composto dalle iniziali dei quattro soci: Beltrami, Buffa, Zuccaro e Innocenzo Cantinotti. La vetrata della Medusa venne tuttavia eseguita da solo Zuccaro su cartone di Buffa. Aderente a un filone di ricerca allora molto in voga, in cui il modello di donna demoniaca e mutante - nella sua inquietante corrispondenza fisiognomica con il mondo animale - aveva ormai preso il sopravvento sul tradizionale ritratto femminile angelico e idealizzato, questo tondo in vetro dipinto e piombato presentava evidenti analogie espressive e iconografiche con le trasposizioni letterarie e mitologiche della cultura simbolista internazionale, da Franz von Stuck a Gustave Moreau. Giovanni Beltrami (Milano 1860 – 1926) fonda a Milano nel 1892 l’officina Beltrami & C. per la produzione di vetrate decorative. Tondo di vetro raffigurante la testa mozza di Medusa.

Letto piramidale per il Palazzo Gonzaga, Guastalla, 1890 c.

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Titolo dell'opera:

Letto piramidale

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Fabbi, Fabio - Aroldi, Tommaso

Tipologia:

letto

Epoca:

1896 - 1917 - XIX-XX

Inventario:

GX1993.194

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 296; Larghezza: 275; Profondità: 280

Tecnica:

legno di rovere scolpito e intarsiato

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Descrizione:

Divenuto proprietario nel 1896 del Palazzo Ducale di Guastalla, l’imprenditore Flavio Mossina – già residente in Congo, dove iniziò a maturare la propria passione per l’esotismo – diede subito avvio a una serie di lavori di ripristino dell’edificio, per farne la propria abitazione e la sede della sua azienda "Trancerie Mossina", una tra le prime e più importanti fabbriche di compensati in Italia. Tra gli ambienti da lui ideati si deve ricordare la Camera Egizia, da cui provengono gli arredi conservati alla Wolfsoniana e il cui apparato decorativo – commissionato al pittore orientalista Fabio Fabbi, probabile autore del progetto, forse assieme al fratello Alberto – fu eseguito intorno al 1917 dal pittore e architetto Tommaso Aroldi, formatosi tra il 1885 e il 1892 alle accademie di Parma e Firenze, dove fu allievo di Giovanni Fattori.
Il cassettone Ninive e il letto piramidale documentano in maniera esemplare il visionario e fantasioso spirito orientalista che improntava i caratteri artistici della camera: un pastiche che combinava suggestioni esotiche e storiciste di diverse epoche e di differenti aree geografiche, come attestato dalle stravaganti invenzioni figurative degli elementi di boiserie in deposito presso la Wolfsoniana, raffiguranti miti e leggende di re, faraoni, dei ed eroi, ambientati in lande remote, dall’estremo oriente all’America Latina, a ricreare una seducente e immaginaria atmosfera esotica. Il rimando all’antico Egitto, rievocato nella monumentale testiera piramidale del letto, dialogava, nel contesto di questa fastosa ricostruzione orientaleggiante, con la fantastica veduta nel fronte del cassettone della città di Ninive, antico centro urbano sulla riva sinistra del Tigri nel Nord della Mesopotamia.
L’aspetto peculiare della Camera Egizia del Palazzo Ducale di Guastalla è tuttavia rappresentato soprattutto dal fatto che – seppure all’epoca fosse molto in voga proporre, a fianco di arredi storicistici, salotti in stile orientale, genericamente indicati con il termine “moresco” e abitualmente attrezzati a fumoir – questo ambiente era destinato non a una condivisione sociale, ma a una fruizione più intima e famigliare. Letto ligneo riccamente decorato con intarsi in avorio e pietre dure, caratterizzato da una struttura monumentale e dalla testiera piramidale, riecheggiante l'antico Egitto, circondata da mura e torri.

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