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Ritratto di Giulia Lavacci Centurione Scotto
Indirizzo: Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone - Piazzale Giuseppe Mazzini, 4
Data: da 24/06/2023 a 24/09/2023
Il Giappone, circondato dal mare su tutti i lati e con un clima umido e abbondanti precipitazioni, ha sviluppato un rapporto forte e ambivalente con l'acqua: presenza familiare e vivifica quando irriga le risaie e dona una pesca fruttuosa, ma anche terribile minaccia, quando si manifesta con la forza dell’Oceano o delle alluvioni. Nell’arte l’acqua è stata raffigurata in una varietà di soggetti fin dall'antichità, inclusi luoghi famosi, paesaggi e motivi decorativi nelle arti applicate. Soprattutto nella stampa xilografica di fine ‘800, l'acqua è stata la protagonista di un'ampia gamma di opere in cui poter utilizzare e trasmettere il vibrante blu del pigmento Blu di Prussia, di tendenza all’epoca.
L’esempio più famoso è la Grande Onda di Hokusai, opera che ha superato qualsiasi altra immagine esistente per numero di riproduzioni e iconicità. Proprio attorno a questa celebre stampa, di cui il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare, si articola il percorso dell’esposizione temporanea. Dai paesaggi con mari, laghi, fiumi e cascate ai significati simbolici nel buddhismo e nello Shinto, nella cultura giapponese il tema dell’acqua si ritrova in molteplici forme e con diversi esiti. In mostra, oltre 60 stampe ukiyoe a tema acquatico della collezione Chiossone, tra cui i celebri paesaggi di Hokusai e Hiroshige, le scene di vita di città di Kunisada e Yoshitoshi e i soggetti fantastici di Kuniyoshi.
In dialogo coi capolavori dei grandi maestri di periodo Edo (1603-1868), saranno esposte due opere di arte contemporanea dell’artista giapponese Oki Izumi che, confrontandosi con la collezione genovese, si è interrogata sui significati dell’acqua e vi ha donato forma nelle sue sculture in vetro.
Indirizzo: Villa Croce - Via Jacopo Ruffini, 9
Data: da 16/06/2023 a 17/09/2023
Indirizzo: Castello D'Albertis - Corso Dogali, 18
Data: da 07/07/2022 a 15/09/2022
Tanti nuovi appuntamenti arricchiscono le attività estive proposte da Castello D’Albertis.
Data: da 24/06/2022 a 24/06/2022
Scoprire Genova è sempre un'emozione unica, soprattutto durante la bella stagione, quando le festività ci permettono di godere di qualche giorno in più di relax. Un'occasione da non perdere per visitare i Musei Genovesi che apriranno straordinariamente le loro porte a turisti e cittadini nella giornata del 24 giugno, Festa di San Giovanni Battista, Patrono della Città.
Di seguito tutti i musei con orari di apertura:
Venerdì 24 giugno
Musei di Strada Nuova
(9-19)
Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce
(12-19)
Museo di Storia Naturale
(10-19.30)
Castello D’Albertis
(10-18)
Galata Museo del Mare
(10-19, ultimo ingresso alle 18)
Museo di Palazzo Reale
(13.30-19)
Gallerie nazionali di Palazzo Spinola
(14-18)
Villa del Principe
(10-18)
Museo della Lanterna
(10-18)
Casa di Colombo
(10-19)
Museo Via del Campo 29R
(10-13 e 14-19)
Mei - Museo dell'Immigrazione Italiana
(11-18, ultimo ingresso alle 17)
Wolfsoniana
(12-19)
Raccolte Frugone
(9-19)
Galleria d'Arte Moderna
(12-19)
Museo Diocesano
(14.30-18)
Attenzione: il Museo del Risorgimento sarà aperto eccezionalmente per tutta la giornata di giovedì 23 giugno, dalle 9 alle 19, in occasione della mostra Giuseppe Mazzini, profeta del Risorgimento. Sarà invece chiuso venerdì 24, giorno della festa patronale.
Indirizzo: Genova
Data: da 14/05/2022 a 14/05/2022
Galleria Di Arte Moderna
Dalle 20 alle 23
Museo Chiossone
Incontro laboratoriale
Castello D’Albertis Museo Delle Culture Del Mondo
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
Apertura straordinaria fino alle ore 22.00
Museo di Palazzo Reale
Apertura straordinaria fino alle ore 22
Palazzo Lomellino
Notti Barocche
Galata Museo Del Mare
Museo di Archeologia Ligure
Indirizzo: Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce - Via Jacopo Ruffini, 3
Data: da 04/05/2021 a 05/09/2021
La mostra è prorogata fino al 5 settembre,
Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce dedica un’ampia retrospettiva a un grande interprete internazionale dell’astrattismo (arte non oggettiva), l’artista ceco naturalizzato olandese Tomas Rajlich, in dialogo con alcune opere chiave della collezione museale (dall’astrattismo del secondo Dopoguerra alle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e alla Nuova Pittura - Pittura analitica - dagli anni Settanta e Ottanta).
La mostra, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributi di Flaminio Gualdoni e Martin Dostál, presenta attraverso oltre ottanta opere una panoramica inedita del peculiare percorso artistico e della vitalità espressi dalla pittura aniconica.
La mostra è prodotta dal Comune di Genova e realizzata in collaborazione con ABC-ARTE, galleria d’arte contemporanea di Genova.
La mostra
Dopo la grande stagione astratta degli anni Trenta, negli anni Sessanta e Settanta, all’apice del modernismo, gli artisti enfatizzarono le qualità, sia di forma che di contenuto, di quel movimento. Si può dibattere se l’enfasi di allora sul minimalismo, sulle potenzialità del concettuale e sull’estetica della riduzione non abbia forse provocato un allontanamento tra gli artisti e il loro pubblico. Però è altresì chiaro che questa fase rappresentò non solo una necessità, ma anche un periodo alla cui eredità (ancora oggi vitale) l’arte contemporanea torna a rivolgersi senza soluzione di continuità. Non solo per un’esigenza di ricognizione storico-critica, ma per la riscoperta sorprendente della sua efficacia, delle sue qualità, della sua genialità concettuale e della sua espressività astratta. Una vera e propria miniera di spunti e stimoli a cui attingere per condurre anche oggi una ricerca attuale e vibrante.
E qui non siamo lontani dal titolo della mostra MAKE IT NEW!, ovvero un focus dall’approccio originale sull’inesauribile carica innovativa della pittura aniconica, che ha solcato il XX secolo fino ad approdare ai nostri giorni.
Il percorso espositivo delle opere di Tomas Rajlich, che documentano oltre mezzo secolo di ricerca, parte dagli esordi nella scultura degli ultimi anni Sessanta, per concludersi con i suoi lavori più recenti, con le loro variazioni sull’intensità, la luminosità e la consistenza della pittura stessa, attraverso sensibilissime texture di materia-colore.
Un avvicendarsi di lavori di sala in sala, a confronto e in dialogo con una selezione di preziose opere appositamente allestite di maestri italiani dell’astrattismo, provenienti in gran parte dalla collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce: Getulio Alviani, Rodolfo Aricò, Agostino Bonalumi, Enzo Cacciola, Antonio Calderara, Nicola Carrino, Gianni Colombo, Pietro Consagra, Dadamaino, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Icaro, Osvaldo Licini, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Bruno Munari, Martino Oberto, Claudio Olivieri, Arnaldo Pomodoro, Mauro Reggiani, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Scheggi, Turi Simeti, Atanasio Soldati, Giuseppe Uncini, Nanni Valentini, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.
Attende il visitatore una successione di dipinti, disegni, sculture non convenzionale come la stessa estetica dell’artista ceco. Il focus sulla ricerca aniconica italiana è stato deciso dallo stesso Rajlich, in relazione agli spazi espositivi di Villa Croce e a quegli artisti che, dagli anni Cinquanta, hanno lavorato in modo più radicale sull’astrazione e sull’uso minimalista del colore. Capiterà così al pubblico di imbattersi, tra gli altri, in lavori come Achrome (1958) di Piero Manzoni, Cementarmato (1960) di Giuseppe Uncini, Uovo nero orizzontale (1961) di Lucio Fontana, Bianco (1967) di Agostino Bonalumi, Tema II e 7 variazioni (1969-70) di Fausto Melotti.
INFORMAZIONI
MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia
Sede: Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, via Iacopo Ruffini 3, Genova
Apertura al pubblico: dal 4 maggio al 22 agosto 2021- Prorogata fino al 5 settembre.
Curatore: Cesare Biasini Selvaggi
Catalogo: Silvana Editoriale
Sponsor: ABC-ARTE, Galleria d’arte contemporanea - Genova
Sponsor tecnici: Boero Colori
Media partner: Rai Cultura
Presentazione stampa: lunedì 3 maggio alle ore 12 su invito
Inaugurazione: lunedì 3 maggio dalle 16.30 alle 19.30 con modalità da definire in base alle normative Covid che saranno in vigore
Orari apertura: giovedì dalle 15 alle 19; venerdì-sabato e domenica dalle 11 alle 19.
Biglietteria: biglietto intero: € 5; biglietto ridotto: € 3 (disabili, ultra 65 anni cittadini UE); ingresso gratuito: tutte le domeniche riservato ai residenti del Comune di Genova, bambini e ragazzi fino a 18 anni non compiuti, accompagnatori disabili
È consigliato l’acquisto online del biglietto sul circuito Ticketone (inserire logo con link cliccabile) https://www.ticketone.it/artist/arte-contemporanea-villa-croce/
oppure telefonando al numero +39 010 580069 (giovedì e venerdì, dalle 15 alle 19)
Mezz'ora con l'opera
Brevi approfondimenti tematici sulla mostra "MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia".
Tutti i giovedì ore 19 /19.30, 20/20.30, 21/21.30.
Ingresso + approfondimento: intero 5,00€, ridotto 3,00€, gratuito under 18.
Prenotazione obbligatoria (max 5 persone a gruppo):
biglietteriavillacroce@gmail.com
tel: 010 580069
A cura della Cooperativa Solidarietà e Lavoro.
Ci vediamo a Villa Croce? Quattro chiacchere in mostra
Fino al 22 agosto, tutti i mercoledì e i giovedì approfondimenti di circa mezz'ora riguardo un tema prenotato sulla mostra "Make it New! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia".
A cura della Sezione Didattica del Museo.
Orario: 14.30/15 – 15/15.30 - 15.30/16 – 16/16.30
Compreso nel biglietto di ingresso
Prenotazione obbligatoria (gruppi max 9 persone)
Prenotazioni e info: didatticavillacroce@comune.genova.it
Si informa che a partire dal 6 agosto, in ottemperanza all'ultimo decreto legge per il contenimento dell'emergenza Covid-19 è necessario esibire il GREEN PASS.
Per informazioni:
www.tomasrajlichgenova2021.org
info@tomasrajlichgenova2021.org
L’artista
Tomas Rajlich (Jankov, Repubblica Ceca, 1940) studia alla Scuola di Arti Decorative e all’Accademia di Belle Arti di Praga. Nel 1967 fonda il gruppo Klub Konkretistů, che si pone nella scia delle neoavanguardie internazionali incarnate da Azimut in Italia, ZERO in Germania e Nul in Olanda. Nel 1968 il suo lavoro conosce un primo momento di visibilità internazionale grazie ala partecipazione alla mostra Sculpture Tchécoslovaque al Museo Rodin di Parigi.
Esiliatosi dalla Cecoslovacchia nel 1969 in seguito all’invasione sovietica, si trasferisce in Olanda, dove diventa docente alla Vrije Academie a L’Aia. L’interesse di Rajlich per la costruzione di opere monocrome su griglie geometricamente regolari viene subito accolto con favore nel clima del concettualismo olandese.
Nel 1974 tiene personali fondamentali da Yvon Lambert a Parigi, da Art & Project ad Amsterdam e da Françoise Lambert a Milano, per molti anni le sue gallerie di riferimento. Nel 1975 è tra i protagonisti, con Brice Marden, Robert Ryman, Gerhard Richter e altri, della memorabile mostra Fundamentele schilderkunst / Fundamental painting allo Stedelijk Museum di Amsterdam, pietra miliare dell’affermazione internazionale della pittura analitica.
Negli anni successivi Rajlich è invitato a esporre in mostre fondamentali come Elementaire Vormen (mostra itinerante, 1975), Fractures du Monochrome aujourd’hui en Europe (Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, 1978) e Bilder ohne Bilder (Rheinisches Landesmuseum Bonn, 1978).
Le tele di Rajlich mostrano un crescente interesse verso il “fondamentale” in pittura, a differenza dei contemporanei minimalisti americani. I suoi primi lavori sono caratterizzati da un aspetto industriale e una qualità modulare – la griglia è la chiave – mentre i lavori maturi di Rajlich mostrano un ragionamento più complesso sull’idea essenziale che la pittura sia un’entità che riflette su sé stessa. I suoi monocromi più recenti esplorano la combinazione dell’impersonale, il gesto e la creativa forza della luce. Sono variazioni sull’intensità, sulla luminosità e sulla facture della pittura, rimanendo allo stesso tempo una chiara pittura fattuale.
Nel 1993 viene organizzata la sua prima retrospettiva a Palazzo Martinengo di Brescia. La sua nazione adottiva, l’Olanda, nel 1994 insignisce Rajlich del prestigioso Ouborg Award per il suo contributo artistico, in occasione del quale il Gemeentemuseum a L’Aia ha inaugurato una seconda retrospettiva. Dieci anni dopo, nel 2005, in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno, il museo ospita una retrospettiva sui suoi lavori su carta.
Nella Repubblica Ceca, nel 1998, il Dům umění města Brna organizza un’antologica, mentre nel 2008 la Galleria Nazionale di Praga apre una retrospettiva con 27 grandi tele, cui seguono ancora la personale al Gemeentemuseum a L’Aia nel 2016, nel 2017 al Museum Kampa di Praga e nel 2018 al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam. Rajlich è stato riconosciuto di diritto nel novero delle massime figure della neoavanguardia internazionale.
Dal 1999 al 2002 Rajlich è stato artista di residenza al Centre Georges Pompidou di Parigi che conserva in collezione le sue opere, presenti, tra le altre istituzioni, anche al Centraal Museum di Utrecht, al Musée d’Art et d’Industrie di Saint Étienne, al Musée Cantini di Marsiglia, al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam, al Museum of Modern Art di New York, al National Gallery in Praga, alla Peter Stuyvesant Foundation di Amsterdam, alla National Gallery of Canada in Ottawa, allo S.M.A.K. di Gent, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, allo Stedelijk Museum di Schiedam, allo Stedelijk Museum De Lakhal di Leiden, allo Stedelijk Museum Het Prinsenhof di Delft.
Data: da 07/11/2020 a 19/12/2020
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Ritratto di Giulia Lavacci Centurione Scotto
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Shaka Nyorai, il Buddha Storico Śākyamuni assiso
Fujiwara, Tamehide - Tanaka, Iga
statua
1694 - 1694 - XVII
B-1585
Unità di misura: cm; Altezza: 96.6; Varie: Altezza con piedistallo: cm 130
bronzo colato
Shaka Nyorai è il Buddha storico Śākyamuni. L'appellativo "Nyorai” indica colui che ha raggiunto la completa illuminazione; questa statua rappresenta l'esatto momento in cui Śākyamuni completa il percorso per diventare Buddha e compie il Risveglio. La figura di Śākyamuni che osserviamo si trova nella postura del loto, assiso sul trono costituito da due fiori di loto sovrapposti, uno con la corolla rivolta verso l'alto e uno rivolto verso il basso. Le mani sono atteggiate nella mudrā della meditazione profonda. Questo gesto in sanscrito è chiamato dhyānamudrā e simboleggia il pensiero estatico e contemplativo libero da inquietudini e distrazioni, in cui era immerso Siddharta Gautama quando, raccolto in meditazione sotto l'albero della Bodhi, raggiunse l'illuminazione.
Possiamo quindi dire che questa statua rappresenti l'esatto momento in cui Śākyamuni completa il percorso per diventare Buddha e compie il Risveglio, evento che viene commemorato in Giappone con il Jōdō-e, la festività buddhista che l’8 dicembre commemora l’illuminazione di Buddha Śākyamuni.
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Fuso
J. Puccio 1927 acquisto
ambito peruviano
Fuso
fuso
XIX - 1801 - 1900
Unità di misura: cm; Diametro: 1; Lunghezza: 24.1; Varie: Diametro massimo fusaiola cm 2.8
Perù
legno intagliato
Mostra d'arte precolombiana e di etnologia americana - Genova, Palazzo Ducale - 1972-1977
L'oggetto è stato rinvenuto nella località costiera settentrionale di Huaca di Mochumi, nel comune di Mochumi, Provincia di Mochumi, situate nella regione di Lambayeque. Bacchetta di legno scuro con una sola estremità appuntita e fusaiola in terracotta. Una superficie della punta in terracotta è piana, l'altra invece è sagomata.
Sede:
Comune di Genova - Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9 - 16124 Genova
C.F. / P.iva 00856930102