Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Giacca

Acquisizione:

donazione

Ambito culturale:

manifattura francese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Giacca

Epoca:

1790 - 1810 - sec. XVIII

Inventario:

G.P.B. 2622

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 108; Varie: Misura spalle: cm 26,5

Tecnica:

Oggetto complessivo - seta - velluto riccio - Ricamo - seta - manuale - Fodera - seta; cotone - taffetas; tela

Torna al Focus:
Descrizione:

Marsina azzurra in velluto riccio con ricami in sete policrome a motivi di mazzolini di fiori e foglie.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Giacca

Acquisizione:

donazione

Ambito culturale:

manifattura francese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Giacca

Epoca:

1775 - 1799 - sec. XVIII

Inventario:

G.P.B. 2630

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 104; Varie: Misura spalle: cm 28,5

Tecnica:

Oggetto complessivo - lana - panno - Ricamo - seta - manuale - Fodera - seta - raso lanciato, taffetas liseré lanciato

Torna al Focus:
Descrizione:

Marsina in panno viola ricamata con sete policrome con motivi di sottili ramoscelli fioriti.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Abito infantile

Acquisizione:

donazione

Ambito culturale:

manifattura inglese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Abito infantile

Epoca:

1930 - 1940 - sec. XX

Inventario:

T. 1619

Misure:

Unità di misura: cm; Larghezza: 28; Lunghezza: 66; Varie: Misura delle spalle: cm 28

Tecnica:

Oggetto complessivo - viscosa - taffetas

Torna al Focus:
Descrizione:

Abito da bambina in taffetà di viscosa rosa, applicazioni di rouches dello stesso tessuto che formano motivi a spirali e cerchi su tutto l'abito, maniche a palloncino. abbottonatura posteriore con bottoni automatici.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

La raccolta della manna

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Carracci, Ludovico

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVI-XVII - 1595 - 1595

Inventario:

D1232

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 299; Larghezza: 520

Tecnica:

biacca

Ultimi prestiti:

Maestri del disegno - Genova - 1990

Torna al Focus:
Descrizione:

L'identificazione dell'autore in Ludovico Carracci e la messa in relazione del disegno con un dipinto su rame in deposito presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, è merito di M. Newcome Schleier. Il dipinto era inserito in origine, insieme a quello del cugino Agostino, nel tamburo della cupola del monumentale ciborio ligneo della Certosa ferrarese di San Cristoforo e terminato entro il 1597. Dal punto di vista stilistico, è tipico dei disegni di Ludovico Carracci della metà degli anni novanta "il tratto finissimo e il forte contrasto chiaroscurale ottenuto con le rilevature di biacca, in un contesto dal marcato effetto pittorico (Boccardo 1999, scheda n. 3). La raccolta della manna.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Bandiera della Giovine Italia

Acquisizione:

Giuseppe Napoleone Dodero 1901 Genova - donazione

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Bandiera della Giovine Italia

Tipologia:

bandiera

Epoca:

1831 - 1833 - XIX

Inventario:

24

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 75; Larghezza: 90

Tecnica:

seta

Descrizione:

La Giovine Italia fu un'associazione politica insurrezionale fondata da Giuseppe Mazzini a Marsiglia nel 1831. Il suo obiettivo fu quello di promuovere l'unità e l'indipendenza italiana. La bandiera appartenne ad Antonio Dodero, mazziniano, che a seguito dell'esilio nel 1833 la portò con sé. Fu poi donata al Comune di Genova dal nipote nel 1901. La bandiera ha la caratteristica di riportare il tricolore in orizzontale anziché verticale. Nonostante questa differenza, testimonia la volontà di Mazzini di adottare il tricolore come simbolo dell'Italia futura fin dalla costituzione della Giovine Italia. Bandiera tricolore con disposizione orizzontale dei colori: rosso (in alto), bianco (al centro) e verde (in basso). Al centro della banda bianca è presente un’iscrizione in lettere maiuscole rosse: “UNIONE, FORZA E LIBERTA !!”.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Musa del Cinema

Autore:

Anonimo

Tipologia:

scultura

Epoca:

1940 - 1940 - XX

Inventario:

GX1993.50

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 237; Larghezza: 110; Profondità: 55

Tecnica:

marmo scolpito

Torna al Focus:
Descrizione:

Questa statua monumentale di artista sconosciuto fu presumibilmente concepita per un edificio pubblico a Roma, forse per l’EUR, o per un cinema della capitale.
Il volto della scultura presenta una certa analogia con l’allegoria femminile della radio del monumento a Guglielmo Marconi, realizzato da Arturo Dazzi e collocato all’entrata del Padiglione italiano di Michele Busiri Vici all’Esposizione universale di New York del 1939: La radio che porta il cuore del mondo.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Donne in tempo di guerra

Autore:

Giuppone, Alba

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1942 - 1943 - XX

Inventario:

GD1993.44.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 108; Larghezza: 88

Tecnica:

olio su compensato

Torna al Focus:
Descrizione:

Il dipinto della pittrice futurista Alba Giuppone raffigura alcune attività che le donne esercitarono negli anni di guerra. Come già era accaduto in occasione della Grande Guerra, le donne durante il conflitto svolsero attività che in tempo di pace erano abitualmente appannaggio degli uomini, oltre alle consuete occupazioni a loro tradizionalmente riservate. Olio su compensato raffigurante alcune figure femminili in un contesto lavorativo operaio.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Si scopron le tombe – si levano i morti

Autore:

Baroni, Eugenio

Tipologia:

bozzetto

Epoca:

1909 - 1910 - XX

Inventario:

Sculture 19

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 70; Larghezza: 50; Profondità: 47

Tecnica:

gesso

Descrizione:

Bozzetto del monumento con il quale lo scultore Eugenio Baroni risultò vincitore assoluto del concorso nazionale che aveva lo scopo di celebrare il cinquantenario della spedizione dei Mille. Il progetto del giovane artista, ispirato ai primi versi dell'Inno di Garibaldi di Luigi Mercantini ("Si scopron le tombe..."), si distinse dagli elaborati degli altri concorrenti per l'originalità delle soluzioni plastiche, slegate dai tradizionali schemi architettonici. Bozzetto in gesso per il monumento dedicato alla Partenza dei Mille.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Cassetta con l'occorrente per scrivere

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Cassetta con l'occorrente per scrivere

Tipologia:

astuccio

Epoca:

sec. XIX - 1801 - 1900

Inventario:

Cat. 145

Misure:

Tipo di misura: altezzaxlunghezzaxlarghezza; Unità di misura: cm; Valore: 86x42x79

Utilizzo:

Contenere gli strumenti per scrivere.

Descrizione:

Set portatile per scrivere: astuccio rigido a forma parallelepipeda con dentro forbicine, calamaio, pennino, righello e tagliacarte. In una piccola sezione espositiva, all'interno dell'appartamento che fu abitato dalla famiglia Mazzini e dove Giuseppe nacque, oggi sede dell’Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova, è ricostruito lo studiolo del giovinetto, dove spiccano alcuni strumenti che egli utilizzava per scrivere e in parte qui esposti. Dal portacarte rivestito di pelle nera, con inciso, sul coperchio a ribalta, il nome Joseph, alla cassetta portatile con penne e calamaio, all’astuccio con i piccoli occhiali tondi, al cifrario per comunicare segretamente. Oltre ai preziosi quaderni giovanili, scritti con la inconfondibile grafia minuta e affidata a fogli sottilissimi, in carta velina (gli Zibaldoni), si trova anche il doppio sigillo in metallo che da un lato reca incisa l'iniziale del cognome “M”, dall'altra il diminutivo di Giuseppe, “Pippo”, come era affettuosamente chiamato da familiari e amici.
Si tratta di cimeli particolarmente significativi perché raccontano la enorme importanza che la scrittura e le epistole rappresentarono nella vita di Mazzini, elementi fondamentali per la sua attività politica e rivoluzionaria. Attraverso le sue fitte, instancabili missive, egli seppe guidare a distanza i moti del Risorgimento italiano tenendo vivi i suoi insegnamenti. Queste corrispondenze ci mostrano altresì l’uomo che si cela dietro al pensatore e sono preziose per ricostruire la memoria di un eroe complesso, capace di grandi slanci emotivi e segnato da una profonda umanità.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Portacarte

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Portacarte

Tipologia:

contenitore

Epoca:

sec. XIX - 1841 - 1860

Inventario:

Cat. 146

Misure:

Tipo di misura: volume; Unità di misura: cm; Valore: 19x25x14

Utilizzo:

Contenere le carte da gioco

Torna al Focus:
Descrizione:

Scatola lignea apribile; l'interno è suddiviso in parti verticali dove è possibile inserire in maniera ordinata le carte. In una piccola sezione espositiva, all'interno dell'appartamento che fu abitato dalla famiglia Mazzini e dove Giuseppe nacque, oggi sede dell’Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova, è ricostruito lo studiolo del giovinetto, dove spiccano alcuni strumenti che egli utilizzava per scrivere e in parte qui esposti. Dal portacarte rivestito di pelle nera, con inciso, sul coperchio a ribalta, il nome Joseph, alla cassetta portatile con penne e calamaio, all’astuccio con i piccoli occhiali tondi, al cifrario per comunicare segretamente. Oltre ai preziosi quaderni giovanili, scritti con la inconfondibile grafia minuta e affidata a fogli sottilissimi, in carta velina (gli Zibaldoni), si trova anche il doppio sigillo in metallo che da un lato reca incisa l'iniziale del cognome “M”, dall'altra il diminutivo di Giuseppe, “Pippo”, come era affettuosamente chiamato da familiari e amici.
Si tratta di cimeli particolarmente significativi perché raccontano la enorme importanza che la scrittura e le epistole rappresentarono nella vita di Mazzini, elementi fondamentali per la sua attività politica e rivoluzionaria. Attraverso le sue fitte, instancabili missive, egli seppe guidare a distanza i moti del Risorgimento italiano tenendo vivi i suoi insegnamenti. Queste corrispondenze ci mostrano altresì l’uomo che si cela dietro al pensatore e sono preziose per ricostruire la memoria di un eroe complesso, capace di grandi slanci emotivi e segnato da una profonda umanità.

Iscriviti a