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Titolo dell'opera:

Penna d'oca

Acquisizione:

Felice Dagnino 1909

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Penna d'oca

Tipologia:

penna

Epoca:

sec. XIX - 1801 - 1850

Inventario:

Cat. 315

Utilizzo:

Scrivere.

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Descrizione:

Piuma d'oca usata per scrivere. Giuseppe Mazzini la usò a Genova, in casa di Felice Dagnino, nel novembre 1871 per sottoscrivere il Patto di Fratellanza, ovvero l'unione tra le Società Operaie di Mutuo Soccorso, unione di ispirazione mazziniana e saffiana. Il documento, parimenti in esposizione in Museo, fu poi approvato dal XII congresso delle società operaie italiane tenuto a Roma nel novembre del 1871. È dono di Felice Dagnino al Comune nel 1909.

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Titolo dell'opera:

Bicicletta Littorina

Autore:

Sedazzari, Luigi

Tipologia:

bicicletta

Epoca:

XX - 1938 - 1938

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Descrizione:

Bicicletta con telaio in legno. La Littorina prodotta nel 1938 dalla ditta Sedazzari di Genova rappresenta uno dei tanti modelli di biciclette realizzate durante l’epoca autarchica con un telaio interamente di legno. Anche nella produzione delle biciclette si ricorse infatti a un materiale palliativo in un’epoca in cui, a causa delle sanzioni comminate contro l’Italia dopo l'invasione dell'Etiopia, il ferro scarseggiava.

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Titolo dell'opera:

Mazzini Maria

Autore:

Induno, Gerolamo

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1851 - 1890 - XIX

Inventario:

41

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 90; Larghezza: 69

Tecnica:

Tela-olio

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Descrizione:

Maria Drago, conosciuta come Maria Mazzini dopo il matrimonio con Giacomo Mazzini, nacque nel XVIII secolo e fu madre di quattro figli, tra cui Giuseppe Mazzini. Donna colta e profondamente religiosa, fu un punto di riferimento affettivo e morale per il figlio, che le fu sempre legatissimo. La sua influenza fu determinante nella formazione del pensiero etico e patriottico di Giuseppe. Nata a Pegli (allora comune autonomo) nel 1774, morì a Genova il 9 agosto 1852, durante l’esilio del figlio, che ne pianse profondamente la perdita.
Il ritratto di Maria Mazzini è un’opera intensa e sobria, che la raffigura in età matura. L’abbigliamento semplice e scuro, privo di ornamenti, sottolinea la sua riservatezza e il ruolo di madre devota, figura silenziosa ma fondamentale nella formazione del figlio. L’opera si inserisce nel contesto del culto familiare e patriottico che circonda la memoria mazziniana, celebrando non solo l’eroe, ma anche le radici affettive e morali da cui è nato. Ritratto di Maria Mazzini in età matura vestita con abiti scuri, seduta e intenta a leggere un libro.

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Titolo dell'opera:

Vespa mod. 125

Autore:

D’Ascanio, Corradino - Piaggio

Tipologia:

ciclomotore

Epoca:

XX - 1949 - 1949

Misure:

Tipo di misura: altezzaxlunghezza; Unità di misura: cm; Spessore: 96x165; Tipo di misura: spessore; Unità di misura: cm; Spessore: 79

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Descrizione:

Lo scooter, dotato di ruota di scorta, si presentava inoltre leggero e maneggevole, versatile nella postura richiesta al guidatore che, comodamente seduto, poteva ospitare un secondo passeggero. Icona per eccellenza del Made in Italy e del boom economico, la Vespa, progettata per la Piaggio di Pontedera dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, rappresenta un simbolo delle modalità operative con cui il design italiano si è imposto a livello internazionale negli anni del dopoguerra. Sfruttando il know-how industriale della Piaggio, impegnata negli anni del conflitto nella produzione di velivoli da guerra, il progetto di D’Ascanio per un nuovo agile mezzo di locomozione prevedeva infatti l’utilizzo del piccolo motore d’avviamento degli aeroplani. In breve tempo la Vespa si affermò quindi come emblema della rinascita economica del Paese e il suo successo planetario fu ulteriormente rafforzato, nell’immaginario dell’epoca, dalla diffusione della sua immagine in film come il celebre "Vacanze romane" di William Wyler (1953).

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Titolo dell'opera:

Balilla. Che l'inse!

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Balilla. Che l'inse!

Epoca:

1851 - 1900

Inventario:

FAZ 1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 90; Larghezza: 80

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Descrizione:

Fazzoletto rettangolare con due strisce blu ai margini e al centro la rappresentazione del Balilla insieme alla titolazione.

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Titolo dell'opera:

Piroscafo a ruote «Le Sphinx»

Acquisizione:

Fiaschi-Agherini 15/02/2008 Genova - donazione

Autore:

Fiaschi, Sergio

Tipologia:

modellino di nave

Epoca:

2003 - 2003 - XX

Inventario:

4553

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 50; Larghezza: 25; Lunghezza: 95

Tecnica:

legno

Descrizione:

«Le Sphinx» è stata la prima nave a vapore francese realizzata per scopi militari ed era armata con tre cannoni lunghi e otto carronade da 24 libbre.

Fu costruita a Rochefort nel 1829 su progetto dell’ing. Hubert. Era lunga 47 metri e larga 8 metri, mentre all’esterno delle ruote la larghezza era di 11 metri e le ruote a pale avevano un diametro di 5,98 metri. L'imbarcazione aveva un dislocamento di 777 tonnellate e utilizzava una motrice a vapore da 160 HP, costruita da Fawcett di Liverpool, con cui raggiungeva una velocità di 7 nodi. Come tutti i primi piroscafi, era tuttavia dotata anche di tre alberi per l’attrezzatura velica.

Nel 1832 rimorchiò, da Alessandria d’Egitto a Le Havre il pontone "Luxor" con l’obelisco egiziano di Ramses II.

Nel 1845, quando era assegnata alla spola fra Tolone e Algeri, urtò una barriera corallina a est di Algeri e affondò. Modellino ligneo di un piroscafo a ruote.

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Titolo dell'opera:

Galea reale di Francia in navigazione a remi

Acquisizione:

Fabio Garelli 1922/06/12

Autore:

Mr. Belin Ingegnieur de la Marine

Tipologia:

stampa

Epoca:

1701 - 1750 - XVIII

Inventario:

421

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 34; Larghezza: 63

Tecnica:

carta- acquaforte

Descrizione:

Acquaforte di una galea francese.

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Titolo dell'opera:

Modello Littorina FIAT II Serie Mod. 1938

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Modello Littorina FIAT II Serie Mod. 1938

Tipologia:

modellino

Epoca:

1938 - 1938 - XX

Inventario:

GX1993.203

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 32; Larghezza: 166; Profondità: 28

Tecnica:

alluminio- pittura

Descrizione:

Nel settore dei trasporti il primato tecnologico del regime fu incarnato negli anni Trenta dall’automotrice Littorina che, prodotta dalla FIAT dal 1933, rappresentò il frutto di un’impostazione progettuale radicalmente innovativa grazie alla sua elegante linea aerodinamica, determinata dalle funzioni stesse del mezzo. La cassa della vettura, non più sorretta da una struttura a telaio come nei vagoni ferroviari, ma integralmente portante, presentava infatti una forma sinuosa, dagli angoli arrotondati, e una finestratura continua che garantiva un’ampia visibilità esterna. Il successo della Littorina, così ribattezzata poiché la corsa ufficiale di prova si svolse nel 1932 sulla tratta Roma – Littoria, si accrebbe dopo il 1936 con l’avvento delle sanzioni internazionali e il conseguente blocco delle importazioni di carbone: l’elettrificazione e la trazione diesel divennero infatti sostegni fondamentali per l’economia italiana, costretta a una politica di autosufficienza e di produzione autarchica. Modello dell'automotrice Littorina FIAT II Serie Mod. 1938, realizzato in alluminio dipinto, pelle e legno.

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Titolo dell'opera:

Sedia modello S.5

Autore:

Mucchi, Gabriele

Tipologia:

sedia

Epoca:

1935 - 1936 - XX

Inventario:

GG2003.5.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 78; Larghezza: 40; Profondità: 47

Tecnica:

tubolare metallico e compensato

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Descrizione:

Il sodalizio tra l’architetto e pittore Gabriele Mucchi e l’industriale Emilio Pino rappresenta un caso esemplare nel contesto del nascente proto design italiano negli anni tra le due guerre. Mucchi progettò infatti per la ditta di mobili metallici di Parabiago una serie di sedute in tubo d’acciaio, creando modelli di successo, come la sedia impilabile S.5, utilizzati da diversi architetti per i loro progetti di interni. È questo il caso di Luigi Carlo Daneri che utilizzò alcuni modelli di sedie e poltroncine in tubolare metallico per gli arredi della sua Colonia montana Rinaldo Piaggio di Santo Stefano d’Aveto (1939). Sedia in tubolare metallico e compensato dalle linee semplici e geometriche.

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Titolo dell'opera:

Poltrona in cuoio intrecciato

Autore:

Vietti, Luigi

Tipologia:

poltrona

Epoca:

1936 - 1936 - XX

Inventario:

GG1999.3

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 83; Larghezza: 60; Profondità: 69

Tecnica:

tubolare metallico e strisce di cuoio intrecciate

Descrizione:

L’impostazione organicista che Vietti applicò al progetto delle poltroncine in legno multistrato lamellare curvato, realizzate per la Nuova Stazione Marittima di Genova, fu adattata dall’architetto lombardo anche un a successivo modello di poltrona, in cui la sagoma in metallo tubolare era accostata, secondo un’attitudine caratteristica del suo design dell’epoca, a un intreccio realizzato in materiale naturale come il cuoio. Poltrona con struttura tubolare metallica rivestita di strisce di cuoio intrecciate.

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