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Titolo dell'opera:

Cassettone Ninive

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Fabbi, Fabio - Aroldi, Tommaso

Tipologia:

cassettone

Epoca:

1896 - 1917 - XIX-XX

Inventario:

GX1993.25

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 90; Larghezza: 165; Profondità: 63

Tecnica:

legno di rovere scolpito e intarsiato

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Descrizione:

Divenuto proprietario nel 1896 del Palazzo Ducale di Guastalla, l’imprenditore Flavio Mossina – già residente in Congo, dove iniziò a maturare la propria passione per l’esotismo – avviò una serie di lavori di ripristino dell’edificio, per farne la propria abitazione e la sede dell'azienda "Trancerie Mossina", una tra le prime e più importanti fabbriche di compensati in Italia. Tra gli ambienti da lui ideati si deve ricordare la Camera Egizia, da cui provengono gli arredi conservati alla Wolfsoniana e il cui apparato decorativo – commissionato al pittore orientalista Fabio Fabbi, probabile autore del progetto forse unitamente al fratello Alberto, – fu eseguito intorno al 1917 dal pittore e architetto Tommaso Aroldi, formatosi tra il 1885 e il 1892 alle accademie di Parma e Firenze, dove fu allievo di Giovanni Fattori.
I due elementi d’arredo esposti alla Wolfsoniana – il cassettone Ninive e il letto piramidale, riccamente decorato con intarsi in avorio e pietre dure – documentano in maniera esemplare il visionario e fantasioso spirito orientalista che improntava i caratteri artistici della camera: un pastiche che combinava suggestioni esotiche e storiciste di diverse epoche e di differenti aree geografiche, come attestato dalle stravaganti invenzioni figurative degli elementi di boiserie in deposito presso la Wolfsoniana, raffiguranti miti e leggende di re, faraoni, dei ed eroi, ambientati in lande remote, dall’estremo oriente all’America Latina, a ricreare una seducente e immaginaria atmosfera esotica. Il rimando all’antico Egitto, rievocato nella monumentale struttura del letto dalla testiera piramidale circondata da mura e torri, dialogava infatti, nel contesto di questa fastosa ricostruzione orientaleggiante, con la fantastica veduta della città di Ninive incisa nel fronte del cassettone.
L’aspetto peculiare della Camera Egizia del Palazzo Ducale di Guastalla è tuttavia rappresentato soprattutto dal fatto che – seppure all’epoca fosse molto in voga proporre, a fianco di arredi storicistici, salotti in stile orientale, genericamente indicati con il termine “moresco” e abitualmente attrezzati a fumoir – questo ambiente era destinato non a una condivisione sociale, ma a una fruizione intima e famigliare. il cassettone era originariamente accompagnato da un pendant con la raffigurazione della città di Tebe. Sul fronte del cassettone è intarsiata una veduta fantastica della città di Ninive, antico centro urbano situato sulla riva sinistra del Tigri, nel Nord della Mesopotamia.

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Titolo dell'opera:

Studio Zatti

Autore:

Zatti, Faustino - Zatti, Costantino

Tipologia:

studiolo

Epoca:

1903 - 1905 - XX

Inventario:

GX1993.31-33

Misure:

Unità di misura: UNR

Tecnica:

legno di ciliegio

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Descrizione:

Costituito da una libreria, una piccola scrivania e una seggiolina, questo delicato set di mobili, realizzato dalla manifattura dei fratelli Costantino e Faustino Zatti in legno di frutto, con intarsi in madreperla e legni vari e rivestimenti di pelle scamosciata e dipinta, presenta ancora, nella scelta dei materiali e nella preziosità delle tecniche di lavorazione, un inequivocabile richiamo alle bizzarrie della cultura eclettica. Tuttavia, la linea dinamica e avvolgente che disegna la forma dei singoli pezzi e il loro complessivo impianto decorativo, caratterizzato da motivi floreali e vegetali, rispecchia un’ormai matura adesione alle nuove istanze espressive dell’art nouveau. Studio composto da una scrivania, una seggiola e una libreria. Gli arredi sono realizzati in legno di ciliegio intarsiato con conchiglie e tarsi lignee. La seduta e lo schienale della sedia sono foderati di pelle scamosciata dipinta a motivi floreali.

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Titolo dell'opera:

Studio Faragó

Autore:

Faragó, Ödön - Sandor, Jozsef

Tipologia:

studiolo

Epoca:

1901 - 1901 - XX

Inventario:

GX1993.134-136

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 79; Larghezza: 173,5; Profondità: 82; Varie: Scrivania; Unità di misura: cm; Altezza: 186; Larghezza: 93,5; Profondità: 55; Varie: Librerie

Tecnica:

legno di mogano

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Descrizione:

Questo studio fu disegnato dall’architetto Ödön Faragó per la sezione ungherese all’Esposizione d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, come attestato dalle etichette di partecipazione alla mostra sul retro delle due librerie. Già nel 1901 Faragó era stato premiato dal governo ungherese con la medaglia d’oro per le Arti Applicate per questo complesso di mobili in cui, oltre a influenze della Secessione austriaca, si possono riconoscere rimandi alle linee sinuose e ai decori vegetali dell’art nouveau franco-belga. Studio composto da una scrivania e due librerie, tutte realizzate in mogano decorato da applicazioni in ottone con forme vegetali.

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Titolo dell'opera:

Credenza di Olbrich

Autore:

Olbrich, Joseph Maria

Tipologia:

credenza

Epoca:

1902 - 1902 - XX

Inventario:

GX1993.46a-e

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 269; Larghezza: 212; Profondità: 66

Tecnica:

legno di rovere

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Descrizione:

La Credenza faceva parte della Blaues o Hessisches Zimmer (La Stanza Blu), progettata dall’architetto austriaco Joseph Maria Olbrich, fondatore insieme a Gustav Klimt, Josef Hoffmann e Koloman Moser, della Secessione viennese e autore dell’omonimo palazzo, costruito a Vienna nel 1897-1889. Nel 1899 Olbrich fu chiamato dal granduca d’Assia Ernst Ludwig von Hessen a dirigere il progetto della Colonia di Artisti di Darmstadt. La Blaues Zimmer fu esposta da Olbrich, sempre per conto di granduca d’Assia, nella sezione tedesca all’Esposizione d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. Per questa opera l’architetto ottenne il primo premio della Giuria internazionale. La credenza conservata presso la Wolfsoniana presentava originariamente un colore grigio-azzurro, come attestano le riviste d’epoca; anche la controcredenza, conservata ora a Darmstadt presso il Museo della Colonia di Artisti, fu privata della tinta originale. Imponente credenza dai volumi arrotondati realizzata in rovere intagliato con motivi floreali e geometrici, decorato con applicazioni in ottone e rame sbalzato.

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Titolo dell'opera:

Salotto

Autore:

Fontana, Luigi

Tipologia:

ambiente

Epoca:

1902 - 1902 - XX

Inventario:

GX1993.147-159

Misure:

Unità di misura: UNR

Tecnica:

legno di mogano

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Descrizione:

Il salotto in mogano realizzato dalla ditta Luigi Fontana & C. di Milano proviene da un palazzo di Trani in Puglia, per il quale era stato progettato su misura, e si presenta ora, parzialmente ricostruito, all’interno del percorso espositivo della Wolfsoniana. La storia di tale arredo si lega all’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna a Torino nel 1902: esso fu infatti commissionato da un visitatore della mostra che, in quell'occasione, aveva acquistato la sala da pranzo esposta dalla manifattura milanese. Questo eccezionale arredo si è conservato nella sua originaria completezza, comprendente anche le stoffe, le tende e il tappeto. Il salotto, realizzato in mogano, conta tra gli elementi una poltrona, quattro sedie, un tavolino, un divanetto, un divano angolare, un tappeto, due porte e un'etagere con specchio. L'arredo è caratterizzato da inserti in vetro smerigliato verde scuro nei mobili e dalla decorazione in pasta di vetro delle porte, raffiguranti sinuose figure femminili e motivi floreali, mentre le stoffe sono arricchite da applicazioni in velluto.

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Titolo dell'opera:

Il Teatro Alhambra a Firenze

Autore:

Coppedè, Adolfo

Tipologia:

disegno

Epoca:

1919 - 1921 - XX

Inventario:

GX1993.295

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 145; Larghezza: 200

Tecnica:

tempera su carta

Descrizione:

Owen Jones, autore di Grammar of Ornaments, pubblicata a Londra nel 1856, dedicò all’Alhambra di Grenada i due volumi dell’opera Plans, Elevations, Sections and details of the Alhambra, stampati tra il 1842 e 1845, mettendo in rilievo come l’architettura di tale edificio appresentasse un modello di perfezione stilistica universale. Tale modello si impose infatti come uno tra i principali riferimenti del gusto per l’esotismo, come dai numerosi teatri all’aperto, sorti alla fine dell’Ottocento in Italia, che portavano appunto il nome di Alhambra. Tra essi si deve ricordare quello di Firenze, inaugurato nel 1889, ma successivamente rinnovato su progetto di Adolfo Coppedè. Il disegno rappresenta il teatro Alhambra a Firenze.

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Titolo dell'opera:

Fioriera per le Terme Berzieri di Salsomaggiore

Autore:

Chini, Galileo

Tipologia:

fioriera

Epoca:

1920 - 1920 - XX

Inventario:

GX1993.45.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 90; Larghezza: 42; Profondità: 42

Tecnica:

maiolica

Descrizione:

Dalle suggestioni della fondamentale esperienza in Siam – dove soggiornò dal 1911 al 1913, chiamato dal re Rama VI a realizzare le decorazioni pittoriche del Palazzo del Trono, progettato dagli architetti Annibale Rigotti e Mario Tamagno – nacque l’imponente apparato decorativo delle Terme Berzieri di Salsomaggiore, inaugurate nel 1923 su progetto dell’architetto Ugo Giusti. Negli elementi decorativi delle fioriere di Chini gli stilizzati motivi geometrici di matrice secessionista si integrano infatti con temi iconografici di derivazione orientale: come la testa leonina, già riprodotta nel celebre dipinto Ultimo giorno dell’anno cinese a Bangkok (1912) e replicata poi sulla facciata e sul decoro del banco mescita dello Stabilimento Tamerici di Montecatini e sulla facciata delle stesse Terme Berzieri. Vaso con motivi geometrici e decorativi.

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Titolo dell'opera:

Stipo

Autore:

Bugatti, Carlo

Tipologia:

stipo

Epoca:

1899/03/12 - 1899/03/12 - XIX

Inventario:

GX1993.81a,b

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 185; Larghezza: 70; Profondità: 70

Tecnica:

noce con intarsi in legni e metalli diversi, rame sbalzato, pergamena

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Descrizione:

Firmato alla base, come consuetudine dell’artista, e datato su uno degli sportelli “12 marzo 1899”, lo stipo è decorato sulla base da elementi figurativi tipici, come nel caso delle libellule, della produzione di Bugatti, il quale già nel 1898 aveva partecipato all’Esposizione Nazionale di Torino, imponendo il suo inedito stile attraverso mobili di gusto moresco, intarsiati e rivestiti di pergamena. Lo stipo, il cui scrigno è fasciato internamente di velluto, presenta sulla parte superiore quattro sportelli con apertura a corolla e una decorazione centrale con cerchi di rame sbalzato; la base si sviluppa invece verticalmente con una struttura architettonica arricchita da elementi figurativi naturalistici, tra cui delle libellule.

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Titolo dell'opera:

Cassettone

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2014 Genova - donazione

Autore:

Bauer, Leopold - Lenz, Maximilian

Tipologia:

cassettone

Epoca:

1906 - 1906 - XX

Inventario:

GX1993.126

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 77; Larghezza: 115; Profondità: 65

Tecnica:

legno di noce intarsiato-intagliato

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Descrizione:

Uno tra i principali allievi della scuola di Otto Wagner alla quale si formarono anche Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann, l’architetto Leopold Bauer, originario della Slesia, ma operante a Vienna, fu premiato nel 1900 al concorso Haus eines Kunstfreundes, indetto dall’editore d’arte Alexander Koch, che nel 1897 aveva fondato a Darmstadt la rivista “Deutsche Kunst und Dekoration”. Il suo stipo è decorato con un intarsio raffigurante una coppia di danzatori, eseguito dal pittore secessionista viennese Maximilian Lenz, che si ritrova anche all’interno degli sportelli di un suo coevo cassettone e che, curiosamente, compare pure su una porta della sala da musica realizzata nel 1898 da Joseph Maria Olbrich nella capitale austriaca. Lo stipo in noce e ottone è decorato con un intarsio in madreperla, legno e avorio raffigurante una coppia di danzatori su ciascun pannello rettangolare.

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Titolo dell'opera:

Giuseppe Garibaldi – Giuseppe Mazzini – Camillo Benso Conte di Cavour – Vittorio Emanuele II

Autore:

Carnevale, Giuseppe

Tipologia:

scultura

Epoca:

1869 - 1869 - XIX

Inventario:

GX1993.119.1-4

Misure:

Unità di misura: UNR

Tecnica:

marmo

Descrizione:

Le sculture in marmo, raffiguranti i “padri della patria”, accolgono il visitatore all’ingresso della Wolfsoniana simboleggiano il punto di partenza cronologico – la costituzione dell’Unità d’Italia – del periodo storico preso in esame attraverso le opere della Collezione: l’epoca tra il 1880 e il 1950. Le quattro sculture ritraggono a figure intera Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele II.

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