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Titolo dell'opera:

Lira del Ponto

Acquisizione:

1990

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Lira del Ponto (Kemence)

Tipologia:

Fidula

Epoca:

XX - 1901 - 2000

Inventario:

EA 3/1990

Misure:

Tipo di misura: altezzaxlarghezzaxspessore; Unità di misura: cm; Valore: 54x10x3

Provenienza (nazione):

Grecia

Utilizzo:

Folklore. Suonata in posizione verticale con un archetto. Usato nella musica popolare e nei rituali come le Anastenarie.

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Descrizione:

Strumento a corde; il corpo è realizzato in legno.

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Titolo dell'opera:

Kora

Acquisizione:

Bruno Foti musicoterapeuta associazione Artem 2024

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Kora

Tipologia:

arpa-liuto

Epoca:

XX - 1901 - 2000

Inventario:

EA 1/2024

Misure:

Tipo di misura: altezzaxlunghezza; Unità di misura: cm; Valore: 136x37

Provenienza (nazione):

Costa d'Avorio

Utilizzo:

Folklore. Strumento suonato a due mani, pizzicando i due ordini di corde parallele. Usato nella musica popolare tradizionale dell'africa subsahariana dalla figura del griot, cantastorie, saggio e memoria della comunità del villaggio.

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Descrizione:

Strumento a corda: la cassa è ricavata da un guscio di zucca, l'asta è in legno.

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Titolo

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Acquisizione:

acquisizione

Ambito culturale:

ambito culturale

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Ben Vautier (Napoli, 1935)

Collezionista:

collezionista

Tipologia:

tipologia

Epoca:

2002 - 2002

Inventario:

4084

Manifattura:

manifattura

Ben Vautier è un artista di Fluxus, un movimento che vuole portare l’arte nella vita fino alla coincidenza totale delle due sfere. Hanno fatto parte di Fluxus artisti internazionali tra loro molto diversi, da Joseph Beuys a Daniel Spoerri, da Nam June Paik a Ben Patterson.\nBen Vautier partendo dai Ready mades di Marcel Duchamp, si appropria del mondo che lo circonda, comprese le opere di altri artisti, del suo proprio corpo e di quello degli altri, attraverso la sua firma e la sua caratteristica grafia corsiva che invade e copre ogni cosa dissolvendo il confine tra arte e vita secondo quell’ottica Fluxus che lo contraddistingue.\nL’opera nelle collezioni è un intervento su muro realizzato al museo nel 2002 per festeggiare i 40 anni del movimento. Nella sala a lui riservata, l’artista aveva installato molte sue opere riservandosi di intervenire direttamente su una parete, con bombolette spray di colori fluo. Riassume la sua poetica Fluxus con ironia considerata suo marchio di fabbrica.

Sommità del palo totemico

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Palo totemico - Sommità

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Particolare del palo totemico

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Palo totemico - Particolare 4

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Particolare del palo totemico

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Palo totemico - Particolare 3

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Particolare del palo totemico

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Palo totemico - Particolare 2

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Particolare del palo totemico

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Palo totemico - Particolare

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Palo totemico

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Titolo dell'opera:

Palo totemico

Acquisizione:

Scognamiglio Pasini Claudia 2006

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Palo totemico

Tipologia:

scultura

Epoca:

XX - 1920 - 1925

Inventario:

N.A.1

Provenienza (nazione):

Canada

Tecnica:

La realizzazione del palo araldico veniva commissionata da un membro di una famiglia di alto rango a un maestro intagliatore, che prima faceva una copia di dimensioni ridotte e poi intagliava da un tronco d'albero il palo araldico originale, che poteva anche raggiungere un'altezza di dieci metri. Successivamente l'opera veniva dipinta con colori naturali. La durata dell'esecuzione si protraeva per parecchi mesi, durante i quali il committente aveva l'onere di pagare lautamente e in natura l'artigiano.

Utilizzo:

Celebrativa/rappresentazione della discendenza famigliare del committente/insegna di status

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Descrizione:

Palo totemico suddiviso in quattro sezioni. La base rettangolare, dipinta in verde acqua, raffigura dal basso verso l'alto:
1) Il committente, rappresentato come un cacciatore di balene mentre tiene tra le mani un remo dipinto di bianco, decorato nella parte inferiore da un cerchio grigio circondato da pallini neri e nella parte superiore da motivi a V sovrapposti color verde acqua. Il volto è dipinto in marrone, la bocca in nero, la parte attorno all'occhio in verde acqua e le sopracciglia in nero;
2) L'aquila è raffigurata con il petto dipinto in bianco e grigio, le zampe in marrone chiaro, l'attaccatura delle ali in marrone chiaro e nero, le ali in verde acqua e marrone, la testa in verde acqua, il becco e le sopracciglia in nero e la fronte in marrone.
3) La parte inferiore dell'orso, con le zampe dipinte in verde acqua e parte del corpo in nero e marrone. La parte superiore dell'orso ha le zampe superiori dipinte in verde acqua, il corpo in marrone scuro e nero, la testa in marrone scuro e le sopracciglia in nero.
4) La parte inferiore dell'orca con il corpo dipinto in bianco, la testa in nero, la bocca in giallo e l'occhio in arancio.
5) La parte superiore del corpo dell'orca dipinta in bianco e nero. La rana con le zampe dipinte in nero, il corpo e la testa in verde acqua, la bocca e le sopracciglia in nero e la parte intorno agli occhi dipinta in bianco. L'uccello di tuono ha il corpo dipinto in bianco e nero, la testa in bianco e le zampe e il becco in giallo. Fino alla fine del XIX secolo l'innalzamento di un palo araldico era accompagnato da un potlatch; gli ospiti fungevano da testimoni, affermando che l'azione era eseguita da una famiglia che ne aveva il diritto poiché il monumento doveva testimoniare la condizione sociale della famiglia, documentando il suo albero genealogico e illustrando la sua storia. Ogni famiglia, attraverso i propri miti, vantava la relazione con uno spirito che aveva l'aspetto di un animale. Gli intagli che rappresentavano questi spiriti erano emblemi di famiglia molto simili a uno stemma europeo medioevale.
I pali araldici erano divisi in tre categorie diverse a seconda della destinazione d'uso:
1) a scopo funerario con annessa urna in legno, al cui interno erano conservate le ceneri;
2) pali della memoria con lo scopo di ricordare i morti e le grandi feste potlatch;
3) pali collocati sulle spiagge o davanti alle case a indicare una proprietà.
Alcuni totem assolvevano a più funzioni. Dopo la diffusione degli strumenti in ferro a opera dei commercianti europei ci fu più possibilità di intagliare i pali araldici e di conseguenza aumentò anche il loro numero. Nonostante ciò i soli esempi di pali araldici antichi visibili ancora oggi sono quelli conservati all'interno di musei, questo perché essendo eretti all'aperto subivano un processo di deterioramento e di conseguente dissoluzione a causa degli agenti atmosferici, quindi la loro durata era limitata nel tempo.

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