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Titolo dell'opera:

Mensa d'altare con angioletti

Ambito culturale:

scuola genovese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Mensa d'altare con angioletti

Tipologia:

mensa d'altare

Epoca:

1601 - 1700 - XVII

Inventario:

MSA 2833

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 5.5; Larghezza: 178; Profondità: 49

Tecnica:

marmo bianco con vene grigio, rosso, giallo e grigio scuro

Descrizione:

La lastra proviene dalla Chiesa di San Silvestro, distrutta dai bombardamenti del 1944. Mensa d'altare di forma rettangolare, ornata con due decorazioni a inserto colorate raffiguranti due angioletti che tengono un cuore. Sui bordi presenta un motivo geometrico lineare.

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Titolo dell'opera:

Ponte di batteria di vascello

Acquisizione:

Fiaschi-Agherini 15/02/2008 - donazione

Autore:

Fiaschi, Sergio

Tipologia:

modellino di nave

Epoca:

2003 - 2003 - XXI

Inventario:

4556

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 24; Larghezza: 33; Lunghezza: 48

Tecnica:

legno

Descrizione:

Il modello rappresenta una parte del ponte di lancio, con una scialuppa di salvataggio e gru per calarla in mare.

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Titolo dell'opera:

Angelo seduto

Ambito culturale:

Lapicida attivo a Genova

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Angelo seduto

Tipologia:

statua

Epoca:

1601 - 1700 - XVII

Inventario:

MSA 2958

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 85; Larghezza: 114; Profondità: 48

Tecnica:

marmo bianco

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Descrizione:

Proviene dalla Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo distrutta da un bombardamento nel 1942. Angelo seduto inclinato verso destra coperto da una veste e da un manto increspati. La gamba destra, piegata, è appoggiata su una base ovale mentre la sinistra, anch'essa piegata, è sollevata. Il volto è incorniciato da lunghi capelli mossi.

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Titolo dell'opera:

Combattimento navale tra Russi e Svedesi

Acquisizione:

Fabio Garelli 1922 - donazione

Autore:

Anonimo

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1750 - 1800 - XVIII

Inventario:

193

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 59; Larghezza: 102

Tecnica:

olio su tela

Descrizione:

Nel corso della Guerra russo-svedese scoppiata nel 1788, due flotte di queste nazioni si fronteggiarono al largo dell'isola di Hogland, nel Golfo di Finlandia, il 17 luglio. Le due flotte erano pressoché equivalenti come forza, per un totale di circa 50 tra vascelli e fregate.

L’obiettivo del re Gustavo III di Svezia era di eliminare la flotta russa del Baltico, oppure almeno bloccarla nei suoi porti di Reval (oggi Tallinn) e Kronštadt, portando contemporaneamente un attacco di terra per conquistare San Pietroburgo.

I Russi ebbero il maggior numero di perdite - circa 600 morti contro i 2/300 svedesi - ma strategicamente ebbero successo, poiché impedirono l’attacco a San Pietroburgo.

La guerra sarebbe finita due anni dopo senza particolari conseguenze geopolitiche, ma migliaia di morti, soprattutto Russi. Il dipinto rappresenta due schiere di navi in mare pronte alla battaglia.

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Titolo dell'opera:

Battaglia tra galee

Acquisizione:

Fabio Garelli 27/6/1927

Autore:

Robusti, Jacopo detto il Tintoretto - Rossetti, Domenico

Tipologia:

stampa

Epoca:

1801 - 1900 - XIX

Inventario:

1785

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 36; Larghezza: 50

Tecnica:

incisione

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Descrizione:

Il soggetto riproduce il dipinto de "La battaglia di Salvore" realizzato dal Tintoretto nel salone del Palazzo Ducale di Venezia.

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Titolo dell'opera:

Battaglia navale

Acquisizione:

Fabio Garelli 03/12/1925 - donazione

Autore:

De Wael, Cornelis

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1601 - 1650 - XVII

Inventario:

2253

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 123; Larghezza: 162

Tecnica:

olio su tela

Ultimi prestiti:

ex museid

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Descrizione:

Il dipinto è certamente una delle opere migliori della collezione dei Musei del Mare di Genova. Di dimensioni relativamente grandi, mostra la scena di una battaglia navale non meglio identi-ficata.

Il combattimento avviene in modo confuso, mentre il soggetto principale sembra essere il vascello a due ponti che sulla sinistra, viene sottoposto al fuoco di batteria di un analogo vascello: il primo, sull'albero di maestra, reca l'indicazione della bandiera bianca, bordata di rosso e con una croce di Sant'Andrea "frecciata", detta anche "burgundian flag", era il vessillo dei Paesi Bassi spagnoli tra XVI e XVII secolo. La seconda - gigli oro su fondo azzurro – è un vascello francese.

In primo piano: uno scontro tra barche: uomini armati, archibugieri e soldati muniti di rotella - il tipico scudo rotondo - si stanno combattendo a distanza ravvicinata: un episodio piuttosto inverosimile se non servisse a dichiarare in maniera evidente l'autore, quel Cornelis De Wael che. attorno agli anni '20 del Seicento, impianta a Genova una bottega pittorica destinata ad avere un buon successo e i cui “pezzi forti" saranno, da una parte i dipinti di marina e dall’altra le battaglie navali. Mentre nel primo genere i due fratelli sono, all'inizio. piuttosto incerti - tanto che si faranno aiutare sovente da altri artisti con van Ertvelt - nel secondo emergeranno con forza, tanto da diventare tra i partecipi di quel movimento dei "bamboccianti" che tanta applicazione avrà nelle scene collettive seicentesche e che è chiaramente riscontrabile lungo tutta l'attività della bottega a Genova.

Il dipinto appartiene al momento di maggiore maturità della bottega e deve essere ricondotto al solo Cornelis (dopo la separazione con il fratello Lucas), probabilmente attorno alla metà del Seicento; anche le figure di militari, molto precise e caratterizzate, sono sicuramente successive al periodo "bamboccesco", segno che ormai la bottega aveva raggiunto la sua specializzazione.

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Titolo dell'opera:

Smeriglio a mascolo su forcella

Acquisizione:

Darsena 14/6/1892 - ritrovamento

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Smeriglio a mascolo su forcella

Tipologia:

cannone da murata

Epoca:

1601 - 1650 - XVI

Inventario:

3723

Misure:

Unità di misura: mm; Lunghezza: 2015; Varie: calibro 44 mm

Tecnica:

ferro a fusione

Ultimi prestiti:

ex museid

Descrizione:

Questo piccolo pezzo d’artiglieria in ferro rappresenta l’evoluzione delle bombarde brandeggiabili su forcella (vedi inv.n. 3727). Alla fine del Quattrocento si abbandonò infatti il sistema di costruzione a barre fucinate e cerchiate per passare a quello della colatura di metallo fuso dentro stampi utilizzando soprattutto il bronzo. Questa tipologia di pezzi fu l’unica a conservare il sistema della retrocarica che poteva assicurare una maggiore celerità di tiro disponendo di mascoli di riserva già carichi; il loro impiego divenne quasi esclusivamente navale e vennero utilizzati senza grosse modifiche almeno fino alla prima metà dell’ottocento. I pezzi come questo sparavano proiettili sferici di piombo all’interno dei quali era affogato un cubetto di ferro per aumentarne il potere distruttivo (Smerigli da piombo).

Il materiale e la tecnica di costruzione di questo pezzo portano ad escludere che fosse stato prodotto in ambito genovese dove nel cinque-seicento si gettavano soltanto cannoni di bronzo; è pertanto possibile che esso provenga dal comprensorio siderurgico Bresciano o forse dalla Spagna dove i pezzi leggeri brandeggiabili erano denominati Versos. Cannone a smeriglio.

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Titolo dell'opera:

Lastra commemorativa della presa di Porto Pisano - tratta su Borgo Lanaioli

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Lastra commemorativa della presa di Porto Pisano - tratta su Borgo Lanaioli

Epoca:

Inventario:

MSA 17

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 33; Larghezza: 40

Descrizione:

La lastra proviene dalla casa, non più esistente, in Vico Dritto di Ponticello affacciata su borgo dei Lanaioli. Il frammento faceva parte della lastra commemorativa della presa di Porto Pisano (numero d'inventario MSA 18). La lastra, di forma rettangolare, presenta sul lato sinistro due stemmi a scudo sovrapposti con al loro interno una chiave ciascuno. Il fronte è decorato con uno scudo crociato, simbolo della città di Genova.

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Titolo dell'opera:

Corsaletto a botta

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore:

Anonimo

Tipologia:

corsaletto a botta

Epoca:

1501 - 1600 - XVI

Inventario:

2959

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 45; Larghezza: 35

Tecnica:

acciaio- incisione

Ultimi prestiti:

ex museid

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Descrizione:

Il corsoletto è un genere di corazza, in particolare più leggera di quelle ordinarie ed è solitamente sprovvista di spallacci o fianchi, che proteggeva soprattutto il petto e il ventre, in uso fino al sec. XVII. Gran parte dei pezzi di armature conservate dai Musei del Mare di Genova erano destinate alla difesa personale dei soldati imbarcati sulle galee della Repubblica. Ad esse erano richieste leggerezza e robustezza: dovevano reggere il colpo di un’archibugiata, la stoccata di una lancia o la freccia di una balestra. L’equipaggiamento era ridotto al minimo: il pettorale e il dorsale, vincolati sulle spalle da lacci in cuoio e tenuti insieme da una larga cintura di cuoio. A riparo della testa, il morione o la borgognotta. Il corsaletto presenta il bordo inferiore smerlato.

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Titolo dell'opera:

Cannoncino

Ambito culturale:

ambito francese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Cannoncino

Tipologia:

cannone da murata

Epoca:

1701 - 1800 - XVIII

Inventario:

3976

Misure:

Unità di misura: mm; Diametro: 145; Lunghezza: 1203

Tecnica:

bronzo a fusione

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Descrizione:

Il bronzo grazie alla sua particolare attitudine al getto e alla sua maggiore densità, permetteva la costruzione di cannoni con pareti più sottili rispetto a quelle dei pezzi omologhi in ferro. Tuttavia la maggiore fragilità di questa lega per surriscaldamento dovuto a fuoco prolungato, e soprattutto il suo costo nettamente superiore a quello del ferro produssero a partire dagli inizi del XVII una sempre più netta prevalenza dell’artiglieria in ferro in campo navale. Questa piccola bocca da fuoco sembra una versione ridotta del pezzo francese da 4 libbre. Il rapporto tra la lunghezza e il calibro è 18. Il proiettile sferico in ferro pieno sparato da quest’arma doveva essere inferiore alla libbra (probabilmente 14 once francesi pari a g 428); doveva perciò costituire l’armamento di una lancia (scialuppa) armata, oppure essere semplicemente utilizzato per salve di saluti e segnalazione.

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