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Titolo dell'opera:

Raccolta di piante alzate di città europee

Acquisizione:

G. Chiossone 7/4/1905 Genova - donazione

Autore:

Braun, Georg - Hogenberg, Franz

Tipologia:

atlante

Epoca:

1612 - 1618 - XVII

Inventario:

1998

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 40; Larghezza: 30

Tecnica:

stampaggio

Descrizione:

Raccolta di vedute e piante prospettiche di città importanti.

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Titolo dell'opera:

Theatrum orbis terrarum

Acquisizione:

Fabio Garelli 06-04-1905 Genova - donazione

Autore:

Ortelius, Abraham

Tipologia:

atlante

Epoca:

1570 - 1570 - XVI

Inventario:

2030

Misure:

Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

stampaggio

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Descrizione:

Raccolta di carte geografiche.

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Titolo dell'opera:

Globo terrestre

Acquisizione:

Palazzo Bianco 1929 Genova - Provenienza

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore:

Coronelli, Vincenzo Maria

Tipologia:

mappamondo

Epoca:

1688 - 1688 - XVII

Inventario:

3295

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 150; Diametro: 106

Tecnica:

legno-gesso-cartapesta

Ultimi prestiti:

ex museid

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Descrizione:

Il Coronelli realizzò i suoi primi globi nel 1678 per il Duca di Parma, Ranuccio II il Farnese. Si trattava di due grandi globi 1,75 metri di diametro di pregevole fattura, rappresentanti la Terra e la volta celeste.

La sua fama di Maestro nella produzione dei globi si diffuse rapidamente in tutta Europa e nel 1681 il cardinale d'Estrées - ambasciatore francese di Luigi XIV (il Re Sole) a Roma - lo chiamò a Parigi per costruire due grandi globi destinati ad abbellire la Biblioteca della Reggia di Versailles.

Per realizzare i due globi (aventi ciascuno un diametro di 382 cm), tuttora esistenti e appartenenti alla Bibliothèque Nationale de France, Coronelli si avvalse della collaborazione di diversi cartografi, geografi e artisti ed ebbe accesso a tutte le più recenti scoperte geografiche, come i diari di viaggio degli esploratori che narravano di Terre non ancora totalmente indagate.

Costruirà in seguito altre sfere, come quella del 1700 di 3,25 metri per il pontefice Innocenzo XII (oggi perduta), per l'imperatore, per la British Academy, fino ai globi tascabili costruiti nel 1693 e nel 1697 di 12 e 6 cm di diametro.

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Titolo dell'opera:

Fucile arabo ad avancarica

Acquisizione:

Mottola-Molfino 2017 - donazione

Ambito culturale:

ambito arabo

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Fucile arabo ad avancarica

Tipologia:

fucile

Epoca:

1801 - 1810 - XIX

Inventario:

4570

Misure:

Unità di misura: cm; Lunghezza: 159

Tecnica:

ferro

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Titolo dell'opera:

Ottante di Hadley

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Ottante di Hadley

Epoca:

XIX - 1851 - 1900

Inventario:

1303

Misure:

Tipo di misura: lato lungo; Unità di misura: cm; Valore: 25,5

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Descrizione:

L'ottante è uno strumento usato principalmente in navigazione per misurare l’altezza di un astro sulla linea dell’orizzonte, ovvero per determinare la latitudine del luogo dell’osservatore.

Esso deve il suo nome dalla forma a settore di cerchio di 45°, appunto l’ottava parte. Sul lato curvo si trova una scala graduata in avorio. Sul centro del settore è impernata una parte mobile – l’alidada – che termina con una “finestra” attraverso la quale viene letta la misurazione.

L’astro non viene osservato direttamente, ma per mezzo di un gioco di specchi, per questo l’ottante si definisce «strumento a riflessione».

La sua invenzione è da attribuire a Isaac Newton anche se John Hadley (1682-1744) vi apportò le modifiche necessarie per farne uno strumento in dotazione nell’800 a ogni ufficiale di marina.

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Titolo dell'opera:

Bomba incendiaria o "pignatta"

Acquisizione:

Scavi Chiesa di Sant'Andrea Genova - ritrovamento fortuito

Ambito culturale:

ambito francese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Bomba incendiaria o "pignatta"

Tipologia:

arma da fuoco

Epoca:

1684 - 1700 - XVII

Inventario:

3259

Misure:

Unità di misura: cm; Diametro: 32

Tecnica:

ferro fusione

Descrizione:

Il bene fa parte dei reperti rinvenuti dal bombardamento di Genova del 1684. Bomba incendiaria in ferro.

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Titolo dell'opera:

Bombarda a braga su forcella

Acquisizione:

1890 Genova/ darsena - ritrovamento

Ambito culturale:

ambito genovese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Bombarda a braga su forcella

Tipologia:

cannone da murata

Epoca:

1491 - 1500 - XV

Inventario:

3726

Misure:

Unità di misura: mm; Diametro: 221; Lunghezza: 1470

Tecnica:

ferro battuto

Descrizione:

Poteva sparare una palla di pietra da 4 libbre (Kg 1,250) oppure una “metraglia” composta da scaglie di pietra o rottami metallici; questo tipo di munizione era particolarmente devastante contro gli equipaggi nemici a distanza ravvicinata nelle fasi che precedevano l’abbordaggio.

Nella prima metà del cinquecento queste bombarde a braga in ferro costituivano dei residuati del secolo precedente essendone cessata da tempo la produzione; il loro impiego sulle galee e sulle navi mercantili in supporto ai moderni pezzi ad avancarica di bronzo, era dettato unicamente da motivazioni di risparmio economico. Si tratta di un pezzo d’artiglieria brandeggiabile: il supporto a forcella imperniato sulle murate delle imbarcazioni ne permetteva un rapido puntamento. In questo caso, mancando l’affusto in legno, il mascolo veniva contenuto in un prolungamento in ferro della parte posteriore della tromba, detto braga; esso era aperto superiormente così da permettere l’inserimento del mascolo stesso e presentava due aperture contrapposte nelle quali si inseriva il cuneo di contenimento.

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Titolo dell'opera:

Lettera dei Protettori delle Compere di San Giorgio a Cristoforo Colombo

Acquisizione:

Famiglia Oderico 1821 Genova - donazione

Autore:

Colombo, Cristoforo

Tipologia:

manoscritto

Epoca:

1502/12/08 - 1502/12/08 - XVI

Inventario:

4239

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 30; Larghezza: 20

Tecnica:

carta- inchiostro

Descrizione:

I Protettori di San Giorgio rispondono alla fine del 1502 alla lettera di Colombo dell’aprile precedente. La missiva parte per la Spagna, tuttavia non verrà mai consegnata. Perché?

Il motivo non è mai stato chiarito e come ha indicato lo storico Paolo Emilio Taviani rimane ancora un mistero. L'ipotesi più probabile è che il nuovo "oratore" genovese (ambasciatore) presso la corte spagnola, Gerolamo Di Negro - che aveva sostituito Oderico, vecchio amico di Colombo - non la abbia ricevuta oppure abbia ritenuto ormai compromessa la successione di don Diego ai privilegi ottenuti dal padre. A fronte dei complessi rapporti tra la corte spagnola e Genova, avrà forse optato per quello che poteva essere il male minore: abbandonare Colombo e i suoi al loro destino.

In mancanza di prove o riscontri, se la negligenza della prosecuzione della lettera del Banco sia stata frutto di una scelta o semplice casualità, non può essere dimostrata. Lettera manoscritta.

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Titolo dell'opera:

Lettera di Cristoforo Colombo a Nicolò Oderico

Acquisizione:

Famiglia Oderico 1821 Genova - donazione

Autore:

Colombo, Cristoforo

Tipologia:

manoscritto

Epoca:

1504/12/27 - 1504/12/27 - XVI

Inventario:

4238

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 30; Larghezza: 20

Tecnica:

carta- inchiostro

Descrizione:

Colombo è appena tornato dal suo quarto e ultimo viaggio e constata, tra le molte amarezze che gli ha riservato il rientro, che nessuna risposta gli è pervenuta da Genova alla sua lettera del 2 aprile 1502. Le lettere in realtà erano state spedite attraverso il nuovo ambasciatore genovese alla corte di Spagna, Gerolamo Di Negro, ma non vennero mai recapitate né a Cristoforo, né al figlio. Colombo è amareggiato e deluso: scrive che "chi serve al comun non serve a nessun". Quindi comunica all'amico la morte della regina Isabella e i problemi che incontra il figlio Diego a entrare in godimento dei suoi diritti.

Troncati ormai definitivamente i rapporti con Genova, salvo le amicizie personali, per Colombo inizia così, tra l'agio materiale di denaro e servitori ma l'angoscia personale per le proprie malattie in peggioramento e il futuro dei discendenti, l'ultimo periodo della sua vita che si chiuderà con la morte, a Valladolid presso la Corte spagnola, il 20 maggio 1506. Lettera manoscritta.

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Titolo dell'opera:

Lettera di Cristoforo Colombo ai Protettori delle Compere di San Giorgio

Acquisizione:

Famiglia Oderico 1821 Genova - donazione

Autore:

Colombo, Cristoforo

Tipologia:

manoscritto

Epoca:

1502/03/21 - 1502/03/21 - XVI

Inventario:

4237

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 30; Larghezza: 20

Tecnica:

carta- inchiostro

Descrizione:

Colombo esprime nostalgia e dichiara "benché il corpo sia qui, il cuore è lì di continuo" e raccomanda il figlio Diego alla Repubblica. In cambio annuncia che la decima parte delle sue rendite sarà resa a Genova a sconto della gabella del grano, del vino e degli alimentari: quindi preannuncia l'invio del suo Libro dei privilegi, perché venga conosciuto e custodito per opporsi all'azione di delegittimazione che la corte ha intrapreso nei suoi confronti. Lettera manoscritta.

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