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Titolo dell'opera:

Studio Faragó

Autore:

Faragó, Ödön - Sandor, Jozsef

Tipologia:

studiolo

Epoca:

1901 - 1901 - XX

Inventario:

GX1993.134-136

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 79; Larghezza: 173,5; Profondità: 82; Varie: Scrivania; Unità di misura: cm; Altezza: 186; Larghezza: 93,5; Profondità: 55; Varie: Librerie

Tecnica:

legno di mogano

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Descrizione:

Questo studio fu disegnato dall’architetto Ödön Faragó per la sezione ungherese all’Esposizione d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, come attestato dalle etichette di partecipazione alla mostra sul retro delle due librerie. Già nel 1901 Faragó era stato premiato dal governo ungherese con la medaglia d’oro per le Arti Applicate per questo complesso di mobili in cui, oltre a influenze della Secessione austriaca, si possono riconoscere rimandi alle linee sinuose e ai decori vegetali dell’art nouveau franco-belga. Studio composto da una scrivania e due librerie, tutte realizzate in mogano decorato da applicazioni in ottone con forme vegetali.

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Titolo dell'opera:

Credenza di Olbrich

Autore:

Olbrich, Joseph Maria

Tipologia:

credenza

Epoca:

1902 - 1902 - XX

Inventario:

GX1993.46a-e

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 269; Larghezza: 212; Profondità: 66

Tecnica:

legno di rovere

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Descrizione:

La Credenza faceva parte della Blaues o Hessisches Zimmer (La Stanza Blu), progettata dall’architetto austriaco Joseph Maria Olbrich, fondatore insieme a Gustav Klimt, Josef Hoffmann e Koloman Moser, della Secessione viennese e autore dell’omonimo palazzo, costruito a Vienna nel 1897-1889. Nel 1899 Olbrich fu chiamato dal granduca d’Assia Ernst Ludwig von Hessen a dirigere il progetto della Colonia di Artisti di Darmstadt. La Blaues Zimmer fu esposta da Olbrich, sempre per conto di granduca d’Assia, nella sezione tedesca all’Esposizione d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. Per questa opera l’architetto ottenne il primo premio della Giuria internazionale. La credenza conservata presso la Wolfsoniana presentava originariamente un colore grigio-azzurro, come attestano le riviste d’epoca; anche la controcredenza, conservata ora a Darmstadt presso il Museo della Colonia di Artisti, fu privata della tinta originale. Imponente credenza dai volumi arrotondati realizzata in rovere intagliato con motivi floreali e geometrici, decorato con applicazioni in ottone e rame sbalzato.

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Titolo dell'opera:

Salotto

Autore:

Fontana, Luigi

Tipologia:

ambiente

Epoca:

1902 - 1902 - XX

Inventario:

GX1993.147-159

Misure:

Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

legno di mogano

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Descrizione:

Il salotto in mogano realizzato dalla ditta Luigi Fontana & C. di Milano proviene da un palazzo di Trani in Puglia, per il quale era stato progettato su misura, e si presenta ora, parzialmente ricostruito, all’interno del percorso espositivo della Wolfsoniana. La storia di tale arredo si lega all’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna a Torino nel 1902: esso fu infatti commissionato da un visitatore della mostra che, in quell'occasione, aveva acquistato la sala da pranzo esposta dalla manifattura milanese. Questo eccezionale arredo si è conservato nella sua originaria completezza, comprendente anche le stoffe, le tende e il tappeto. Il salotto, realizzato in mogano, conta tra gli elementi una poltrona, quattro sedie, un tavolino, un divanetto, un divano angolare, un tappeto, due porte e un'etagere con specchio. L'arredo è caratterizzato da inserti in vetro smerigliato verde scuro nei mobili e dalla decorazione in pasta di vetro delle porte, raffiguranti sinuose figure femminili e motivi floreali, mentre le stoffe sono arricchite da applicazioni in velluto.

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Titolo dell'opera:

Il Teatro Alhambra a Firenze

Autore:

Coppedè, Adolfo

Tipologia:

disegno

Epoca:

1919 - 1921 - XX

Inventario:

GX1993.295

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 145; Larghezza: 200

Tecnica:

tempera su carta

Descrizione:

Owen Jones, autore di Grammar of Ornaments, pubblicata a Londra nel 1856, dedicò all’Alhambra di Grenada i due volumi dell’opera Plans, Elevations, Sections and details of the Alhambra, stampati tra il 1842 e 1845, mettendo in rilievo come l’architettura di tale edificio appresentasse un modello di perfezione stilistica universale. Tale modello si impose infatti come uno tra i principali riferimenti del gusto per l’esotismo, come dai numerosi teatri all’aperto, sorti alla fine dell’Ottocento in Italia, che portavano appunto il nome di Alhambra. Tra essi si deve ricordare quello di Firenze, inaugurato nel 1889, ma successivamente rinnovato su progetto di Adolfo Coppedè. Il disegno rappresenta il teatro Alhambra a Firenze.

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Titolo dell'opera:

Fioriera per le Terme Berzieri di Salsomaggiore

Autore:

Chini, Galileo

Tipologia:

fioriera

Epoca:

1920 - 1920 - XX

Inventario:

GX1993.45.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 90; Larghezza: 42; Profondità: 42

Tecnica:

maiolica

Descrizione:

Dalle suggestioni della fondamentale esperienza in Siam – dove soggiornò dal 1911 al 1913, chiamato dal re Rama VI a realizzare le decorazioni pittoriche del Palazzo del Trono, progettato dagli architetti Annibale Rigotti e Mario Tamagno – nacque l’imponente apparato decorativo delle Terme Berzieri di Salsomaggiore, inaugurate nel 1923 su progetto dell’architetto Ugo Giusti. Negli elementi decorativi delle fioriere di Chini gli stilizzati motivi geometrici di matrice secessionista si integrano infatti con temi iconografici di derivazione orientale: come la testa leonina, già riprodotta nel celebre dipinto Ultimo giorno dell’anno cinese a Bangkok (1912) e replicata poi sulla facciata e sul decoro del banco mescita dello Stabilimento Tamerici di Montecatini e sulla facciata delle stesse Terme Berzieri. Vaso con motivi geometrici e decorativi.

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Titolo dell'opera:

Stipo

Autore:

Bugatti, Carlo

Tipologia:

stipo

Epoca:

1899/03/12 - 1899/03/12 - XIX

Inventario:

GX1993.81a,b

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 185; Larghezza: 70; Profondità: 70

Tecnica:

noce con intarsi in legni e metalli diversi, rame sbalzato, pergamena

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Descrizione:

Firmato alla base, come consuetudine dell’artista, e datato su uno degli sportelli “12 marzo 1899”, lo stipo è decorato sulla base da elementi figurativi tipici, come nel caso delle libellule, della produzione di Bugatti, il quale già nel 1898 aveva partecipato all’Esposizione Nazionale di Torino, imponendo il suo inedito stile attraverso mobili di gusto moresco, intarsiati e rivestiti di pergamena. Lo stipo, il cui scrigno è fasciato internamente di velluto, presenta sulla parte superiore quattro sportelli con apertura a corolla e una decorazione centrale con cerchi di rame sbalzato; la base si sviluppa invece verticalmente con una struttura architettonica arricchita da elementi figurativi naturalistici, tra cui delle libellule.

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Titolo dell'opera:

Cassettone

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2014 Genova - donazione

Autore:

Bauer, Leopold - Lenz, Maximilian

Tipologia:

cassettone

Epoca:

1906 - 1906 - XX

Inventario:

GX1993.126

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 77; Larghezza: 115; Profondità: 65

Tecnica:

legno di noce intarsiato-intagliato

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Descrizione:

Uno tra i principali allievi della scuola di Otto Wagner alla quale si formarono anche Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann, l’architetto Leopold Bauer, originario della Slesia, ma operante a Vienna, fu premiato nel 1900 al concorso Haus eines Kunstfreundes, indetto dall’editore d’arte Alexander Koch, che nel 1897 aveva fondato a Darmstadt la rivista “Deutsche Kunst und Dekoration”. Il suo stipo è decorato con un intarsio raffigurante una coppia di danzatori, eseguito dal pittore secessionista viennese Maximilian Lenz, che si ritrova anche all’interno degli sportelli di un suo coevo cassettone e che, curiosamente, compare pure su una porta della sala da musica realizzata nel 1898 da Joseph Maria Olbrich nella capitale austriaca. Lo stipo in noce e ottone è decorato con un intarsio in madreperla, legno e avorio raffigurante una coppia di danzatori su ciascun pannello rettangolare.

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Titolo dell'opera:

Giuseppe Garibaldi – Giuseppe Mazzini – Camillo Benso Conte di Cavour – Vittorio Emanuele II

Autore:

Carnevale, Giuseppe

Tipologia:

scultura

Epoca:

1869 - 1869 - XIX

Inventario:

GX1993.119.1-4

Misure:

Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

marmo

Descrizione:

Le sculture in marmo, raffiguranti i “padri della patria” che accolgono il visitatore all’ingresso della Wolfsoniana, simboleggiano il punto di partenza cronologico – la costituzione dell’Unità d’Italia – del periodo storico preso in esame attraverso le opere della Collezione: l’epoca tra il 1880 e il 1950. Le quattro sculture ritraggono a figure intera Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele II.

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Titolo dell'opera:

Trittico dell’amicizia

Autore:

Thayaht, Ernesto (Michahelles)

Tipologia:

scultura

Epoca:

1932 - 1932 - XX

Inventario:

GD1993.8.1-2

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 99; Larghezza: 100; Profondità: 8; Unità di misura: cm; Altezza: 99; Larghezza: 100; Profondità: 6

Tecnica:

gesso

Descrizione:

I due pannelli rappresentano due calchi del Trittico dell’amicizia che, esposto alla XVIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1932 alla Mostra dell’Aeropittura e della Pittura dei Futuristi Italiani e realizzato in taiattite, una lega a base di alluminio inventata dallo stesso Thayaht, includeva anche un elemento intitolato Cantare insieme. Trittico in bassorilievo con figure maschili geometriche.

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Titolo dell'opera:

Legionario

Autore:

Scapolla, Giovanni

Tipologia:

scultura

Epoca:

1938 - 1938 - XX

Inventario:

GX1993.117a,b

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 300; Larghezza: 61; Profondità: 105

Tecnica:

gesso

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Descrizione:

La grande scultura – caratterizzata da richiami stilistici e iconografici classici, in linea con quella celebrazione della “romanità” che improntò la propaganda del Fascismo – rappresenta uno degli studi delle decorazioni plastiche che Scapolla realizzò nel 1938 per la decorazione di un sacrario dei martiri ed eroi fascisti, da costruirsi a Pavia per commemorare il ritorno dei volontari che avevano partecipato alla Guerra di Spagna. L'opera ritrae una figura di soldato a mezzo busto con le braccia alzate sopra la testa.

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