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Titolo dell'opera:

Cupido dormiente privato delle armi

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Zuccaro, Federico

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVI-XVII - 1541 - 1609

Inventario:

D 2845

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 249; Larghezza: 176

Tecnica:

matita nera

Ultimi prestiti:

Maestri del disegno - Genova - 1990

Descrizione:

La scena raffigurata nel disegno è stata interpretata come il momento in cui alcune ninfe di Diana sorprendono Cupido addormentato e ne approfittano per bruciarne le frecce. Mentre l'attribuzione tradizionale dell'opera è a Francesco Salviati (Grosso, Petterelli, 1910) e per altri (Di Giampaolo) si tratterebbe invece di Taddeo Zuccaro, l'ascrizione al fratello di quest'ultimo, Federico Zuccaro, sembra supportata dalle analogie riscontrabili in un altro disegno a lui attribuito e conservato alla Biblioteca Reale di Torino, raffigurante l'Allegoria della Redenzione. (Boccardo, 1999) Il disegno rappresenta Cupido dormiente, attorno a lui le ninfe.

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Titolo dell'opera:

Studi di figure e di mani / Sant' Ignazio di Loyola \ Studio di figura / Sant'Ignazio di Loyola

Acquisizione:

Anselmo Foroni Lo Faro

Autore:

Maratti, Carlo

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVII - 1625 - 1713

Inventario:

D 5831

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 380; Larghezza: 271

Tecnica:

Matita rossa

Descrizione:

Come aveva ben compreso il collezionista, si tratta dello studio preparatorio per la pala raffigurante "La Madonna col Bambino e i santi Carlo Borromeo e Ignazio", realizzata da Maratti intorno al 1674 circa per la chiesa romana di Santa Maria della Vallicella. (BOCCARDO, 1999) Il disegno rappresenta la figura infera di Sant'Ignazio di Loyola con a fianco lo studio di dettagli come le mani.

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Titolo dell'opera:

Euridice morsa dal serpente

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Gandolfi, Ubaldo

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVIII - 1770 - 1770

Inventario:

D2336

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 260; Larghezza: 162

Tecnica:

carta bianca scurita applicata su altra carta

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Descrizione:

Si tratta di uno studio preparatorio del grande dipinto, oggi in collezione privata, che Gandolfi realizzò nel 1770 nell'ambito di una serie di sei destinata a decorare il palazzo Marescalchi, già Armi, in Bologna. (Boccardo, 1999) Il disegno rappresenta Euridice in piedi appena morso dal serpente davanti a lei nel terreno, a fianco ad Euridice un putto.

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Titolo dell'opera:

Frontespizio del Paradiso di Dante

Acquisizione:

Giorgio Passano

Autore:

Pinelli, Bartolomeo

Tipologia:

disegno preparatorio

Epoca:

XIX - 1824 - 1826

Inventario:

D 50

Misure:

Unità di misura: UNR (= Unita' Non Rilevata)

Tecnica:

matita grafite

Descrizione:

Il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso conserva gran parte dei modelli grafici eseguiti dal pittore e incisore Bartolomeo Pinelli in preparazione all’impresa editoriale della sua Divina Commedia illustrata, di cui la collezione del museo possiede anche i tre volumi di incisioni. L’illustrazione delle tre cantiche venne realizzata dall’artista romano tra 1824 e 1826, con una scelta degli episodi più significativi accompagnati in calce dalle corrispondenti terzine dantesche. L’insieme di questi disegni riveste un particolare interesse in quanto consente di ripercorrere il processo creativo dell’autore, permettendo un confronto diretto tra i modelli rapidamente schizzati a matita e le stampe pubblicate. In questo caso, nella versione incisa Pinelli scelse di eliminare il testo delle due iscrizioni inizialmente previste nel foglio preparatorio. Illustrandone il viaggio oltremondano, l'artista si immagina come compagno di Dante e inserisce il suo ritratto in più episodi, compresi i frontespizi (Priarone 2024, pp. 51-52). Qui egli ha voluto raffigurarsi in abiti all'antica, con un libro tra le mani, lo sguardo rivolto verso il busto del poeta e accanto i suoi inseparabili cani, creando un'immagine in cui si uniscono ironicamente un registro alto e l'atteggiamento quasi colloquiale con cui pare rivolgersi al grande poeta di cui sta illustrando l'opera. Disegno a matita grafite su carta bianca raffigurante il frontespizio della terza cantica dantesca, contenente il ritratto dell'autore, che si è rappresentato in abiti all'antica, appoggiato ad un busto del Sommo Poeta, e accompagnato da due cani. Sullo sfondo un fiume, solcato sulla destra dalla barca di Caronte e sulla sinistra, all'interno di una grotta, Cerbero.

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Titolo dell'opera:

Il ritorno di Giacobbe

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Grechetto, Giovanni Benedetto Castiglione

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVII - 1609 - 1664

Inventario:

D 2035

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 245; Larghezza: 290

Tecnica:

pennello

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Descrizione:

La scena ritrae l'episodio tratto dalla Genesi (32,4) in cui Giacobbe raggiunge suo fratello Esaù, dopo aver lasciato il suocero Labano. Si tratta di un bel disegno a olio su carta, una tecnica che, praticata solo raramente a Genova e possibilmente derivata dagli esempi di Rubens e Van Dyck che l'artista poté vedere in città, permetteva a Grechetto di rendere effetti di maggiore o minore trasparenza nel medium grafico a seconda della quantità di legante di volta in volta utilizzato. Per il numero dei fogli realizzati in questa maniera e per la loro qualità, è generalmente accettato che si tratti non di bozzetti preparatori, ma di opere finite. (Boccardo, 1999) Il ritorno di Giacobbe

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Titolo dell'opera:

Busto di spalle con armatura, testa con elmo e mano che impugna l'elsa di una spada \ Studi di mani e di braccia

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Strozzi, Bernardo

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVII - 1618 - 1620

Inventario:

D 2906

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 282; Larghezza: 386

Tecnica:

matita nera

Ultimi prestiti:

La pittura del Seicento a Venezia - Venezia - 1959
Maestri del disegno - Genova - 1990
Bernardo Strozzi - Genova - 1995

Descrizione:

Il disegno è in relazione agli affreschi realizzati dallo Strozzi sulla volta della sala col "Trionfo di Davide" nel palazzo allora dei fratelli Gio. Stefano e Gio. Batta Doria, sito in Genova fra piazza San Matteo e vico Falamonica. I due Doria erano cugini primi di Gio. Carlo, allora protettore del pittore. (Boccardo, 1999). Il disegno rappresenta in maniera abbozzata il ritratto di due soldati con anche lo studio di mani che impugnano spade.

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Titolo dell'opera:

Figura virile inginocchiata

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Tavarone, Lazzaro

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVI-XVII - 1556 - 1641

Inventario:

D 3015

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 362; Larghezza: 260

Tecnica:

carta preparata rossa

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Descrizione:

Allievo e collaboratore di Luca Cambiaso, il più importante artista attivo a Genova nella seconda metà del Cinquecento, Tavarone entra molto giovane nella bottega del maestro e nel 1583 lo segue in Spagna alla corte di Filippo II, lavorando alla decorazione a fresco del monastero dell’Escorial. Tornato a Genova nel 1592, prosegue la sua attività soprattutto come frescante, decorando dimore dell’aristocrazia cittadina con cicli pittorici smaglianti di colori, con riquadri figurati, cornici in finto stucco, allegorie e grottesche. Tra i suoi numerosi disegni preparatori si distinguono per originalità i grandi fogli su carta tinta in rosso, in cui studi a figura intera sono delineati e ombreggiati a matita nera e successivamente lumeggiati a gessetto bianco: di questa tipologia grafica, lontana dai fogli a penna e inchiostro del maestro Cambiaso, le collezioni genovesi conservano il nucleo più consistente. La critica vi ha ravvisato l’influenza della prassi disegnativa fiorentina, sia nell’uso delle carte tinte, sia nell’accademica esercitazione sulla figura umana. Si tratta di carte usate in bottega come modelli di repertorio da recuperare nel tempo, riproposti più volte sui soffitti dipinti, anche a distanza di anni, con minimi riadattamenti nei dettagli e negli attributi. (Priarone, 2021). Il disegno rappresenta una figura maschile inginocchiata e di schiena nell'atto di preghiera.

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Titolo dell'opera:

Progetto per la poppa di vascello con l'arma della Repubblica di Genova

Autore:

Piola, Domenico

Tipologia:

disegno

Epoca:

sec. XVII - 1627 - 1699

Inventario:

D6777

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 375; Larghezza: 290

Tecnica:

inchiostro a penna su carta bianca

Descrizione:

Progetto su carta bianca per la poppa di vascello decorata con l'arma della Repubblica di Genova.

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Titolo dell'opera:

Martirio di San Lorenzo

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Cambiaso, Luca

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVI - 1501 - 1600

Inventario:

D 1853

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 236; Larghezza: 353

Tecnica:

penna e inchiostro

Ultimi prestiti:

Luca Cambiaso - Genova - 1956

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Descrizione:

In maniera del tutto inusuale, Cambiaso sceglie in questo disegno - probabilmente di sperimentazione, per via dell'assenza di sicure relazioni con dipinti e affreschi - di mostrare il santo di spalle, amplificando, così, l'effetto drammatico della scena. L'ancora parziale "cubizzazione" dei volumi, inoltre, tipica della produzione matura di Combiaso, ha permesso di collocare l'opera intorno al 1570. (BOCCARDO, 1999) Al centro San Lorenzo mentre è martoriato dai soldati.

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Titolo dell'opera:

San Giovanni Battista

Acquisizione:

Marcello Durazzo

Autore:

Cambiaso, Luca

Tipologia:

disegno

Epoca:

XVI - 1501 - 1550

Inventario:

D 1844

Misure:

Unità di misura: mm; Altezza: 283; Larghezza: 250

Tecnica:

Penna e inchiostro metallogallico

Ultimi prestiti:

Odessa, Mosca, Leningrado - 1985

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Descrizione:

Decurtato in passato, questo foglio costituisce probabilmente lo studio preparatorio per una "Natività" o una "Sacra Conversazione", anche in considerazione dell'atteggiamento estatico della figura del Battista. Per l'attenta indagine anatonomica e per lo stile svelto e il registro monumentale della figura, l'opera è da riferirsi alla prima fase della produzione di Cambiaso. (Boccardo, 1999) Il disegno rappresenta la figura di San Giovanni Battista, al suo fianco un agnellino.

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