Al primo piano del Museo è possibile ammirare alcune sculture che dimostrano l’evoluzione stilistica verso forme più massicce. Si notino, in particolare, i due Leoni attergati con la loro intensa corporeità, mentre i capitelli della seconda fase costruttiva del San Tommaso mostrano una caduta di livello qualitativo, dovuta a maestranze certo non abili come quelle della fase precedente (l’importante chiesa subì un grave incendio attorno al 1186 e venne in gran parte ricostruita). Sono i Maestri antelami, cosiddetti per la provenienza dalle valli del Comasco (in particolare dalla val d’Intelvi) che costruiscono la Genova utilizzando la pietra e non più il legno e terra come nell’Alto Medioevo. Ma sono più che altro costruttori: per la scultura si servono di maestranze eventuali. Occorre andare al secondo piano, però, per vedere un monumento romanico di alta qualità: sono le due colonne con leoni stilofori dall’antica chiesa di San Siro, prima cattedrale della città. Sono datate attorno al 1185 e mostrano caratteristiche che rimandano al mondo toscano, con ulteriori influssi che dimostrano ancora una volta l’apertura dei genovesi a culture artistiche differenti, purché di qualità.