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Antoon Van Dyck (Anversa, 1599 - Londra, 1641)
Olio su tela, 124 x 93 cm
Dipinto
Camera da letto del Re, parete sud (n. inv. 947)
Quest’opera di tragica grandezza espone Cristo in croce contro un cielo livido, sottolineando la solitudine desolata del dramma della sua esecuzione e morte. Una luce fredda colpisce il corpo nudo e l’ampio drappo barocco che gli avvolge la vita torcendosi come scosso dal vento. Egli è ancora vivo, il volto sofferente, rigato di sangue è rivolto verso il cielo.
Sangue scorre anche dalle ferite dei polsi e dei piedi. Bagliori di luce circondano il capo coronato di spine. Nel cielo si intravede l’eclissi di sole descritta da Luca nel suo Vangelo.
Il paesaggio roccioso e spoglio che circonda la croce perdendosi nell’oscurità del fondo esprime la dimensione drammatica entro cui si rifrange la dolente emotività del Cristo.
Il dipinto fu acquistato da Carlo Felice nel 1821. L’attribuzione all’artista fiammingo non è mai stata discussa anzi, al contrario, parte della critica è convinta si tratti dell’unico crocifisso autografo eseguito negli anni italiani di Van Dyck che sopravviva.