Storia del Palazzo

Il palazzo è uno dei più vasti complessi architettonici sei-settecenteschi a Genova con saloni di rappresentanza completi di affreschi, stucchi, dipinti, sculture, arredi e suppellettili appartenuti alle famiglie nobili e reali che lo abitarono.

Le radici di Palazzo Reale affondano nel Seicento. La prestigiosa dimora fu voluta dalla famiglia aristocratica dei Balbi. Il 4 febbraio 1643 Stefano Balbi, abile finanziere, presentò il progetto per l’imponente fabbrica che sarebbe sorta di fronte alla chiesa di San Carlo e affidò i lavori agli architetti Pier Francesco Cantone, Michele Moncino e Giovanni Angelo Falcone. L’impianto secentesco della costruzione era allora limitato all’attuale corpo centrale e per la decorazione delle sale furono chiamati alcuni degli artisti più apprezzati sulla scena genovese come Giovan Battista Carlone e Valerio Castello, ma anche i bolognesi Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli.

Il palazzo cambiò di proprietà nel 1679, quando Eugenio Durazzo lo acquistò. Il nuovo proprietario oltre a ridecorare la maggior parte delle sale diede il via a nuovi lavori edilizi: la costruzione dell’ala orientale, la decorazione della lunga facciata su Strada Balbi e la ricostruzione del Teatro del Falcone. Nella prima metà del Settecento il palazzo assunse un’articolazione tutta scenografica, con la costruzione dei due corpi scala, del grande terrazzo a U e dell’ampliamento del cortile d’onore. Risale a questa fase la Galleria degli Specchi, per la quale vennero presi come modelli d’esempio le gallerie dei Palazzi Colonna e Doria Pamphilj a Roma e la Galerie de Glaces, Versailles.

All’inizio dell’Ottocento i Durazzo, morto l’ultimo erede diretto senza figli maschi e afflitti da una crisi economica, misero in vendita il palazzo. Il primo a interessarsene fu Napoleone Bonaparte, ma alla fine ad aggiudicarsi la dimora nel 1824 fu il re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Furono subito previsti importanti lavori di restauro e gli appartamenti furono adattati ai bisogni della famiglia reale. Così in quei decenni fu costruito un passaggio coperto che univa la reggia su via Prè e alla Regia Darsena e vennero allestite la Sala del Trono, la Sala della Udienze, il Salone da Ballo e un appartamento nobile al primo piano. Nel secondo piano nobile nell’ala di levante furono allestiti gli appartamenti del Re e della Regina, mentre l’ala di ponente fu destinata ad appartamento di riserva per il secondogenito di re Carlo Alberto, Ferdinando Duca di Genova, usato invero dal figlio Tommaso. I Savoia commissionarono le decorazioni ai più rispettati professori della locale Accademia Ligustica e nel 1821 Carlo Felice aveva acquistato un’importante raccolta di dipinti per la quadreria, ormai scarna a causa dalle alienazioni volute dagli ultimi eredi Durazzo in epoca di crisi e dai trasferimenti di opere a Torino ordinati sia da Carlo Felice che da Carlo Alberto.

Palazzo Reale cambiò proprietario per l’ultima volta nel 1919, quando Vittorio Emanuele III lo retrocesse allo Stato Italiano.

 

 

Palazzo Reale

Palazzo  Reale

Palazzo Reale

Palazzo  Reale

Palazzo Reale - giardino

Palazzo  Reale - giardino

Palazzo Reale - giardino

Palazzo  Reale - giardino

Museo di Palazzo Reale - Atrio

Museo di Palazzo Reale - Atrio

Museo di Palazzo Reale - Atrio

Museo di Palazzo Reale - Atrio