Le Grotte della Liguria

Il percorso si sviluppa al piano terra del Museo nelle quattro sale al lato levante e riguarda i ritrovamenti provenienti dalle grotte preistoriche della Liguria: Balzi Rossi (IM), Toirano (SV), le caverne delle Arene Candide e della Pollera e numerose altre caverne del Finalese (SV).

Nella prima sala si osservano le tracce degli uomini e degli animali che frequentano queste grotte durante l’era glaciale: orsi e leoni delle caverne, leopardi, iene oltre agli attrezzi in pietra lasciati dai Neanderthal, la specie che si diffonde per oltre 200.000 anni in Europa. Anche la nostra specie, Homo Sapiens, arrivata dall’Africa, utilizza le grotte liguri per ripararsi dal freddo e dalle difficoltà ambientali dell’epoca. Le figure di Neanderthal e di Sapiens con i due crani e le lance, permettono di confrontare anatomia e armi delle due specie vissute in Liguria. Tra  40.000 e 30.000 anni fa circa i Neanderthal si estinguono e la nostra specie prende il loro posto, non prima di essersi incrociata episodicamente dando vita a prole fertile: il patrimonio genetico di noi europei contiene dall’1% al 4% di geni Neanderthal.

 

Gli oggetti sulla pedana nella seconda sala, cereali, attrezzi in pietra verde, contenitori in ceramica, lavorazione della lana, arrivano via mare sulla costa ligure alla fine dell’era glaciale. Donne e uomini portano con sé animali e piante domestiche, nuovi saperi e tecnologie, come si comprende dagli oggetti sulla pedana della seconda sala: cereali, attrezzi in pietra verde, contenitori in ceramica, lavorazione della lana,….Questi pionieri sono originari del Vicino Oriente, dove millenni prima le popolazioni hanno imparato a coltivare e cucinare cereali e legumi e ad allevare capre, pecore, bovini e suini. Si parla per quest’epoca di Rivoluzione neolitica eccezionalmente documentata alla Caverna delle Arene Candide (SV) da cui provengono i reperti esposti in questa seconda sala.

 

Nella terza sala si possono trovare le numerose tracce della frequentazione neolitica della nostra regione: un centinaio di grotte, tra Liguria e Provenza, vengono abitate da gruppi di agricoltori e allevatori, alcune anche per periodi molto lunghi. Sono le caverne dell’Acqua, degli Armorari, di Galluzzo, Bergeggi, del Sanguineto, tutte nel Finalese (SV). Queste grotte restituiscono uno straordinario repertorio di materiali di quel periodo: vasi in terracotta, asce in pietra verde, conchiglie, ocra rossa, ossa di animali allevati ed anche sepolture. Le due esposte si riferiscono ad un bambino malato di tubercolosi ossea e ad un anziano vissuti nel V millennio a.C. alla caverna Pollera.

 

L'ultima sala di questo percorso è dedicata  alla Caverna Pollera : questa grotta del Finalese fu intensamente frequentata dal Neolitico sino all’età dei metalli e in essa sono state ritrovate numerose sepolture tra cui quella del “ragazzo con le conchiglie”, un giovane di circa 18 anni deposto in una cista (cassa) di lastre di pietra  ricoperta da numerose conchiglie: Charonia, Spondylus, Ostrea. All’interno della grotta, che dista circa 4 Km dal mare, sono state ritrovate le tracce di un atelier di lavorazione delle conchiglie per realizzare ciondoli, collane, strumenti musicali, ami e attrezzi.

 

 

 

Punte di selce

Punte di selce

Punte di selce

Punte di selce

Macine di pietra

Macine di pietra

Macine di pietra

Macine di pietra

Pintaderas

Pintaderas

Pintaderas

Pintaderas

Orso delle Caverne

Orso delle Caverne

Orso delle Caverne

Orso delle Caverne

Anziano neolitico dalla Caverna Pollera

Anziano neolitico dalla Caverna Pollera

Anziano neolitico dalla Caverna Pollera

Anziano neolitico dalla Caverna Pollera

Ragazzo con conchiglie dalla Caverna Pollera

Ragazzo con conchiglie dalla Caverna Pollera

Ragazzo con conchiglie dalla Caverna Pollera

Ragazzo con conchiglie dalla Caverna Pollera

Statuina neolitica

Statuina neolitica

Statuina neolitica

Statuina neolitica

Vasi a bocca quadrata

Vasi a bocca quadrata

Vasi a bocca quadrata

Vasi a bocca quadrata