Arazzo raffigurante Marte a grottesche

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Arazzo raffigurante Marte a grottesche

Tecnica e misure:

cm. 363 x 630

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Questo grande arazzo, tessuto a Bruxelles, apparteneva a una delle serie che Perin del Vaga disegnò per la dimora di Andrea Doria, il Palazzo del Principe.
Questa serie è stata modernamente denominata Dei a grottesche: in ciascun arazzo campeggia il simbolo o l'allegoria di una divinità.
Il dio Marte è qui simboleggiato, al centro, da una panoplia con due prigioni e accompagnato da elaborati motivi di grottesche, girali fitomorfi, creature mostruose, amorini, vittorie alate.
Perin del Vaga che era stato un collaboratore di Raffaello a Roma, venne chiamato dal Doria dopo il 1527 proprio per soprintendere alla decorazione e all'arredo di quella principesca residenza.

Principe Moscovita, (circa 1430-1440)

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Michele Taddeo di Giovanni Bono, detto Giambono (Venezia, 1420 circa - 1462 circa)

Tecnica e misure:

Tempera su tavola, cm. 53x40

Il ritratto presenta un uomo a mezzo busto, posto di profilo, stagliato su un fondo uniforme verde. La sontuosa veste di velluto broccato, decorata con un motivo a melagrana impreziosito da lamine d'argento graffite, l'ampio bavero di pelliccia e la larga tesa del cappello rosso conferiscono al personaggio un'aria vagamente esotica che, insieme all'incarnato bianco e piuttosto flaccido, le labbra carnose, lo scorcio dell'occhio non troppo definito dal disegno, hanno fatto pensare a uno dei principi magiari che vennero in Italia nel 1433 per l'incoronazione dell'imperatore Sigismondo.
La vicenda attributiva del dipinto, piuttosto travagliata, comincia con il riferimento, del tutto inverosimile, a Leonardo da Vinci, nell'inventario seicentesco della raccolta veneziana del pittore e collezionista Nicolas Régnier, da cui lo acquistà il nobile genovese Giuseppe Maria Durazzo.
Dagli inizi del Novecento, in ragione dell'alta qualità sia formale sia tecnica, si è a buon diritto consolidata la collocazione di quest'opera nell'ambito della più qualificata produzione del "gotico internazionale". Pisanello, cui il nitore numismatico del profilo sembra avvicinarsi, e, in seguito, Giambono sono i nomi su cui si è divisa la critica, propendendo più decidamente per il secondo. Un recente intervento propone, infine, Gentile da Fabriano, maestro e modello cui spesso Giambono si ispira.
La bella cornice "a edicola", con doratura a guazzo in oro zecchino, che racchiude il dipinto, pur non essendo quella sua originale, risale al primo quarto del XVI secolo e si ispira a elementi architettonici rinascimentali di matrice brunelleschiana.
 

Cultura sbu

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

cultura sbu

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Giuditta e Oloferne, (circa 1580)

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Titolo dell'opera:

Giuditta e Oloferne

Acquisizione:

Brignole-Sale De Ferrari Maria 1874 Genova - donazione

Autore:

Caliari, Paolo detto il Veronese

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1581 - 1588 - XVI

Inventario:

PR 95

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 195; Larghezza: 176

Tecnica:

olio su tela

Ultimi prestiti:

VERONESE E VERONA - VERONA - 1988
Venecia. Triunfo de la bellezza y destrucciòn de la pintura - Madrid - 2017

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Descrizione:

Il dipinto, databile al 1580 circa, venne acquistato insieme ad altre opere da Giuseppe Maria Durazzo a Venezia nel 1670, è ricordato nelle collezioni Brignole-Sale in Palazzo Rosso, a partire dall'inventario del doge Ridolfo e in tutti quelli successivi, con l'attribuzione a Paolo Veronese, ed in questo senso si è espressa unanimemente la critica sino ad oggi. Il soggetto è tratto dal libro di Giuditta dell'antico testamento. Il Veronese ritrae l'eroina nel momento in cui affida alla serva la testa di Oloferne. L'ancella, che nella bibbia non compare, è nera e forse nana, per accentuare il contrasto con la fresca bellezza di Giuditta. Le fonti ricordano diverse redazioni del tema da parte del Veronese: nel Kunsthinstoriches Museum di Vienna, nell'inventario del 1627 del duca di Mantova è citata una Giuditta del Veronese, un'altra versione è ricordata dal Ridolfi a Venezia in casa Bonaldi. Nel 1960 il dipinto di Palazzo Rosso ha riacquistato le sue dimensioni originali, che erano state sensibilmente alterate nel corso delle sitemazioni sei e settecentesche. Il dipinto rappresenta Giuditta mentre ha in mano la testa di Oloferne, affidandola alla sua ancella.

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

L'arte ti fa gli auguri

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I Musei civici aderiscono alla campagna promozionale indetta dal Ministero per i Beni Culturali 

Dove: Musei di Strada Nuova - Galleria di Palazzo Rosso
Museo d´Arte Orientale E. Chiossone
Museo di Sant´ Agostino
Musei di Strada Nuova - Galleria di Palazzo Bianco
Museo Giannettino Luxoro
Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce
Museo di Storia e Cultura Contadina
Museo di Archeologia Ligure
Musei di Strada Nuova - Palazzo Tursi
Museo del Risorgimento - Istituto Mazziniano
Museo Navale
Cattedrale di San Lorenzo - Museo del Tesoro
Castello D´Albertis. Museo delle Culture del Mondo. Museo delle Musiche dei Popoli
Galleria d´Arte Moderna con opere della Collezione Wolfson
Commenda di San Giovanni di Prè
Museo Diocesano
Musei di Strada Nuova
Musei di Nervi - Raccolte Frugone
Museo Navale di Pegli

Quando: 1 gen 2012 - 31 dic 2012
 

Orario: Vedere ogni singolo museo
Chiuso il lunedì

Organizzatori:
Cooperativa Sistema Museo

Collaborazioni: 
Settore Musei
Cooperativa Solidarieta´ e Lavoro
Consorzio Il Sol.co
STartAL Società Cooperativa Sociale

 

Su internet [W]: www.museidigenova.it

Approfondimento: I Musei civici aderiscono alla campagna promozionale indetta dal Ministero per i Beni Culturali "L´arte ti fa gli auguri".

La promozione consiste in un ingresso omaggio per i cittadini italiani e dell´Unione Europea ai musei nel giorno del proprio compleanno, esibendo la carta d´identità al botteghino.
Nel caso in cui il giorno del compleanno coincida con la chiusura dei luoghi, l´ingresso omaggio sarà valido per il giorno successivo a quello di chiusura.
Le categorie già destinatarie di agevolazioni riceveranno un ingresso omaggio per un accompagnatore che non goda degli stessi benefici.

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