Museo del Risorgimento

Inaugurato il 5 maggio 1915 in Palazzo Bianco, dal 1934 ha sede nella casa natale di Giuseppe Mazzini. Conserva ed espone un ricco patrimonio storico e artistico attraverso il quale rivivono le figure simbolo del Risorgimento: Giuseppe Mazzini e il movimento repubblicano e democratico; Giuseppe Garibaldi e le Camicie Rosse; Goffredo Mameli e l’Inno d’Italia.

Il percorso espositivo ripercorre le vicende storiche che hanno portato all’Unità d’Italia, dalla rivolta genovese anti austriaca del 1746 all’inaugurazione del Monumento ai Mille di Quarto nel 1915.

Il cospicuo patrimonio storico, artistico e documentario conservato nell’istituto si è venuto formando per donazioni e acquisti già a partire dal XIX secolo. Dipinti, stampe, manifesti, sculture, documenti, fotografie, divise, armi, bandiere e cimeli coprono un arco temporale che travalica la stretta cronologia risorgimentale, e dal XVIII secolo giunge fino al secondo conflitto mondiale e alla Liberazione.

Mostre ed eventi

20 Giugno 2025

14 Dicembre 2025

Le 10 meraviglie

Tra le opere più significative dell’Ottocento sono i ritratti di Goffredo Mameli, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, eseguiti rispettivamente da Domenico Induno, Emilie Ashurst, Gacinto Gallino. Celebre anche la tela del pittore olandese Peter Tetar Van Elven con la fedele ricostruzione della partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto, a cui si affiancano le opere di Plinio Nomellini realizzate in occasione dell’inaugurazione del Monumento ai Mille (5 maggio 1915) e il bozzetto dello scultore Eugenio Baroni, vincitore del concorso nazionale.

Come oggetti fortemente evocativi si segnalano le Camicie Rosse e la preziosa Bandiera dei mille in seta (1860) nonché la chitarra di Mazzini, sempre con lui nel lungo esilio londinese, suonata ancora oggi in occasione di speciali ricorrenze.

Tra i documenti un posto di rilievo spetta alla prima stesura autografa del Canto degli Italiani di Goffredo Mameli (1847) e all’atto di Resa delle truppe tedesche firmato a Genova il 25 aprile 1945.

Musei di Genova Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo

Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo

Questo insolito museo-dimora, ospitato in un castello neogotico, offre la straordinaria opportunità di entrare nella casa del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, suo ideatore, che lo ha donato alla città alla sua morte nel 1932. Viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, egli ha racchiuso il proprio mondo in una cornice romantica, tra “camere delle meraviglie”, suggestioni marinaresche, evocazioni colombiane e trofei coloniali.
Il suo castello, come documentato dai disegni costruttivi, testimonia il fascino di mondi lontani sul suo spirito, impregnato di “genovesità” e amore per il mare e di altrettanta curiosità verso l’ignoto e l’intentato. 

Le collezioni del museo presentate in un susseguirsi di ambienti arredati "in stile" e caratterizzati dal gusto del "revival", sono costituite dal materiale etnografico e archeologico raccolto in cinque continenti dal Capitano, alle quali si aggiungono quelle del cugino Luigi Maria, primo esploratore del fiume Fly in Nuova Guinea (1872-1878).

Con l’ingresso nel bastione cinquecentesco su cui poggia il castello, si apre un nuovo percorso di visita attraverso ulteriori acquisizioni extraeuropee del secolo scorso da parte della città con reperti archeologici precolombiani del Centro e Sudamerica, materiali etnografici provenienti dal Canada donati dalle Missioni Cattoliche Americane dopo l'esposizione alle celebrazioni colombiane del 1892, rivisitati con uno straordinario allestimento d'autore attraverso il dialogo con le popolazioni di provenienza.

 

Mostre ed eventi

22 Maggio 2025

11 Settembre 2025

07 Agosto 2025

11 Settembre 2025

20 Luglio 2025

21 Settembre 2025

12 Settembre 2025

30 Novembre 2025

20 Giugno 2025

14 Dicembre 2025

Le 10 meraviglie

Il Capitano ha raccolto infinite testimonianze e souvenir delle popolazioni di tutto il mondo: collezioni etnografiche e archeologiche, marinaresche e fotografiche, spolveri delle meridiane. 

L’arredo neogotico, ricco di influssi esotici, specie ispano-moreschi e orientali, culmina nella sala turca dove centinaia tra suppellettili, monili, armi, vasi, divani e lampade occhieggiano sotto il pesante tendaggio del soffitto che simula una tenda, tra narghilè e uova di struzzo.

Alle collezioni oceaniane raccolte dal Capitano in Australia, in Melanesia e negli arcipelaghi polinesiani, si sommano le importanti collezioni archeologiche mesoamericane (Aztechi, Teotihuacan, Costa Rica) e quelle Hopi dell’Arizona, oltre alle armi africane sudanesi e dello Zambesi, le lance cinesi e le alabarde europee che via via decorano lo scalone dal piano terra al secondo piano e che sono fedelmente riproposte nella ricostruzione della dimora storica.

Fra le donazioni alla città, dopo le celebrazioni colombiana del 1892, sono particolarmente importanti i manufatti degli indigeni delle Pianure di Canada e Stati Uniti, il corredo funerario fittile e tessile delle civiltà preispaniche sudamericane, i frammenti maya in tufo vulcanico provenienti dall’acropoli di Copán in Honduras.

Il museo conserva anche i volumi della biblioteca del Capitano, che accoglie anche manoscritti etiopici in lingua Ge’ez e quelli in foglia di palma di Ceylon, frutto di altre acquisizioni.

 

 

 

 

 

 

 

MEI Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana

Il MEI - Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana, ospitato all'interno della medioevale Commenda di San Giovanni di Prè, si sviluppa su 3 piani divisi in 16 aree dove si può possono ripercorrere le molteplici storie delle migrazioni italiane, dall’Unità d’Italia (e ancora prima) alla contemporaneità. Il museo è in  stretta relazione con il Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e in particolare con il vicino Galata Museo del Mare, che ospita la sezione sui viaggi transoceanici "Memoria e Migrazioni" e la sezione sull’immigrazione, "Italiano anch’io".

Genova è una città fortemente legata all’emigrazione: da qui sono partiti milioni di italiani diretti verso le  Americhe, l’Africa,  l’Asia e l’Australia. Inoltre, è stata a lungo meta della mobilità interna. 

Le storie di vita dei migranti sono narrate attraverso fonti di prima mano, come i diari, le lettere, le fotografie, video, e  giornali e  documenti d’archivio.

Un museo empatico, multimediale e interattivo, dove “fare esperienza”; l’ultima frontiera dell’innovazione nei musei. Vedere, ascoltare, imparare e mettersi alla prova, negli allestimenti scenografici di uno degli edifici medievali più antichi della città, che in origine dava ospitalità ai pellegrini.

Mostre ed eventi

Le 10 meraviglie

 

Scopri il Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni

 

 

Galata Museo del Mare

Il Galata Museo del Mare fa parte del Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni insieme al complesso monumentale della Lanterna, al Museo Navale di Pegli e alla Commenda di Pré che ospita il MEI - Museo dell'Emigrazione Italiana.

A pochi passi dall'Acquario di Genova, il Galata nasce alla fine degli anni ’90 del secolo scorso da un coraggioso progetto di riqua­lificazione storica e ambientale dell’area dell’antica Darsena e delle vestigia dell’Arsenale della Repubblica: un contesto tutt'ora visibile che conferisce un gran fascino all'intera area.

Il percorso di visita si snoda tra una parte museale, nell'edificio principale, e una open air dove si trova il parco archeologico-portuale che costituisce il waterfront del museo e dove è ormeggiato il sottomarino Nazario Sauro, unico in Italia visitabile in mare.

Nelle sale interne il visitatore attraversa ambienti dall'allestimento scenografico che creano un contesto suggestivo per apprezzare i preziosi oggetti delle collezioni: dipinti, carte nautiche medievali, atlanti, strumenti di bordo, modelli, eccetera. Essi prendono così vita, invitando il visitatore a compiere un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia e dell'immaginario del mare. Non a caso, lo slogan del museo è "Sali a bordo!".

 

Mostre ed eventi

Le 10 meraviglie

Il Galata Museo del Mare è il più grande e innovativo museo marittimo del Mediterraneo.

Quattro piani espositivi seguono la marineria e la relazione tra Genova e il mare, dal medioevo all’età contemporanea. Oltre ai capolavori Veduta di Genova del Grassi e il ritratto di Colombo, i grandi ambienti dell’arsenale di Genova mostrano le ricostruzioni delle imbarcazioni che hanno segnato la storia: una galea, 42 metri di lunghezza, rappresenta l’Età del remo, un brigantino l’Età della vela e la ricostruzione dei diversi ambienti di un piroscafo l’Età del vapore. Tutti sono visitabili e dotati di interazioni multimediali.

Ma c’è di più, il Galata ospita alcune sezioni tematiche: il padiglione Memoria e migrazioni e Italiano anch’io, percorsi espositivi multimediali e interattivi dedicati alla storia delle migrazioni. Navigare nell’Arte è la sezione dedicata alle arti figurative, la navigazione e la portualità: nelle tele e negli acquarelli della Collezione Clerici, permanentemente esposta nel museo, sono presenti le opere di autori del XIX e XX secolo.

Termina il percorso la mostra permanente sull’Andrea Doria, la nave più bella del mondo, testimonianza di Genova per la sua nave più famosa e sfortunata.

Immancabile è la visita al Nazario Sauro, un sommergibile-museo, visitabile nella darsena antistante il Galata, dove è possibile “immergersi” nell’affascinante ambiente dei sottomarini.

Raccolte Frugone

Le Raccolte Frugone fanno parte del polo dei Musei di Nervi insieme alla GAM Galleria d'Arte Moderna, al Museo Giannettino Luxoro e alla Wolfsoniana.

La Villa Grimaldi Fassio, come quella più imponente dei Saluzzo Serra, ora sede della Gam, è immersa nello splendido contesto dei parchi. Ad essa il Comune di Genova ha destinato le collezioni dei due fratelli imprenditori Lazzaro e Luigi Frugone donate alla città rispettivamente nel 1935 e nel 1953. La sede si presta perfettamente ad accogliere le tele, i marmi e i bronzi collezionati dai Frugone che testimoniano la frizzante atmosfera nazionale e internazionale Belle Époque tra fine '800 e inizio '900, con ben tre straordinarie opere di Giovanni Boldini, tra cui il celebre e magnetico ritratto di Miss Bell, che da solo giustificherebbe la visita al museo.

Mostre ed eventi

17 Settembre 2025

17 Settembre 2025

Le 10 meraviglie

Non mancano nelle raccolte di questi raffinati collezionisti gli aggiornamenti sul Simbolismo e sulla pittura dal vero e la rappresentazione del paesaggio immerso nella luce, con alcune importanti opere dei Macchiaioli Silvestro Lega, Telemaco Signorini e Giovanni Fattori.

Tra gli artisti stranieri documentati, ci sono alcuni dei protagonisti significativi del post-impressionismo internazionale tra cui il grande pittore spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida.

GAM Galleria di Arte Moderna

La GAM, Galleria d'Arte Moderna di Genova, è parte del polo dei Musei di Nervi insieme alle Raccolte Frugone, al Museo Giannettino Luxoro e alla Wolfsoniana.

Ha sede nell’edificio cinquecentesco di Villa Saluzzo Serra, una dimora nobiliare inserita nel meraviglioso contesto dei parchi con un affaccio a mare, ampliata e decorata tra la metà del ‘700 e l’inizio del ‘900.

Aperto nel 1928 ma totalmente ripensato nel 2004, il museo espone una selezione degli oltre tremila pezzi che costituiscono le raccolte della civica Galleria d'Arte Moderna, con dipinti, sculture, disegni e incisioni e che raccontano, attraverso importanti testimonianze artistiche, l'ampio e fertile periodo che si snoda dall'Ottocento fino alla contemporaneità.

Il primo nucleo ha origine dalla donazione del principe Odone di Savoia del 1866, incrementato da successivi lasciti e acquisti, a preziosa testimonianza dello sviluppo culturale e artistico della città e del territorio.

Mostre ed eventi

27 Settembre 2025

27 Settembre 2025

20 Giugno 2025

14 Dicembre 2025

Le 10 meraviglie

La GAM può vantare la selezione pubblica più ricca per la pittura en-plein-air della Scuola dei Grigi, con opere di Tammar Luxoro, Alfredo D’Andrade ed Ernesto Rayper; una delle selezioni più ampie dell’opera divisionista di Rubaldo Merello e due celebri e imponenti tele di Plinio Nomellini. Nel campo della scultura si segnala la ricca gipsoteca del grande scultore attivo a Roma Giulio Monteverde, con più di cinquanta sculture, e, nella sala dedicata all’opera di Arturo Martini, la struggente terracotta, a grandezza naturale, La Convalescente. Tra gli artisti stranieri documentati nelle collezioni vi sono alcuni dei protagonisti significativi del post-impressionismo internazionale tra cui l’americano Richard Miller e l’artista parigino Lucien Simon.

Cristo alla colonna

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Cristo alla colonna

Acquisizione:

Ambrogio Doria 1928 - donazione

Autore:

Cambiaso Luca

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1570 - 1575 - XVI

Inventario:

PB 2070

Tecnica:

olio su tela

Ultimi prestiti:

LUCA CAMBIASO E LA SUA FORTUNA - GENOVA - 1956
VAN DYCK A GENOVA. GRANDE PITTURA E COLLEZIONISMO - GENOVA - 1997

Torna al Focus:
Descrizione:

Il dipinto, approdato a Palazzo Bianco nel 1928, è da identificarsi con il quadro cui G. B. Marino dedicò una lirica, quando esso apparteneva alla collezione di Gio. Carlo Doria. Unanimemente attribuito a Luca Cambiaso, non è l'unico esemplare che l'artista eseguì con questo soggetto e appartiene al periodo della sua produzione in cui, ancora, si fanno sentire echi veronesiani. L'iconografia adottata segue la consolidata tradizione cinquecentesca: Cristo legato alla colonna tra i due garzoni intenti a predisporre le pratiche di tortura, col corpo idealizzato per nulla sofferente e scolpito da una linea che ne esalta plasticamente le anatomie. In questo ambiente completamente soglio, il senso della profondità è reso tramite l'inclinazione in avanti del busto di Cristo, raggiungendo un equilibrio compositivo grazie alla sapiente modulazione dei toni chiaroscurali.

Madonna della candela (circa 1570-1575)

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Madonna della Candela

Acquisizione:

Enrico Lorenzo Peirano 1926 - Provenienza

Autore:

Cambiaso, Luca

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1570 - 1575 - XVI

Inventario:

PB 1958

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 104; Larghezza: 109

Tecnica:

olio su tela

Torna al Focus:
Descrizione:

È forse il dipinto più noto di questo artista genovese, che concluse la sua carriera al servizio di Filippo II di Spagna, il cui iter pittorico, piuttosto articolato, prende avvio da un gigantismo di stampo manierista per approdare a una pittura essenziale, fatta di composizioni quasi geometriche, il cui rigore è sottolineato da tinte limitate nella gamma e intonate in base ad accordi semplici. Il contesto culturale che determinò tale scelta “notturna” fu la sua adesione alle tendenze più spirituali della Riforma cattolica, mentre l’intonazione domestica, di grande impatto comunicativo, è volta a promuovere il fatto sacro, facendo perno sulla personale e intima devozione del committente. Il dipinto (1570-1575 ca.) prende il titolo dalla fioca luce di una candela che si scorge al margine della composizione. In realtà, ciò che mette in risalto il delicato piegarsi di Maria verso il Bambino che allatta, la culla che presto lo accoglierà nonché il gesto di sant’Anna che, sospesa la filatura, raccomanda amorevolmente il silenzio a Giovannino e il profilo di Giuseppe che, voltato di spalle, si sta recando in un’altra stanza, lasciando alle donne la calda intimità di questo momento, è una luce radente, esterna, fredda. La figura di Gesù è, invece, l’unica che emerge completamente dalla penombra: le sue carni perlacee paiono brillare di luce propria, conferendo alla scena dimessa e feriale un’atmosfera mistica. Madonna col Bambino, Sant'Anna, San Giovannino e San Giuseppe.

Autoritratto del pittore in atto di dipingere il ritratto del padre (circa 1570)

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Autoritratto del pittore nell'atto di dipingere il ritratto di suo padre

Acquisizione:

Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo 2004 - comodato d'uso

Autore:

Cambiaso, Luca

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1570 - 1579 - XVI

Inventario:

s.n.

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 104; Larghezza: 97

Tecnica:

olio su tela

Ultimi prestiti:

Luca Cambiaso, un maestro del Cinquecento europeo, Genova, 2007 - Genova - 2007

Descrizione:

Si tratta di un dipinto autobiografico e per questo motivo arricchito della duplice valenza artistica ed emotivo-sentimentale: Luca Cambiaso, infatti, il più importante pittore del Cinquecento a Genova, ebbe come primo insegnante il padre Giovanni, artista ben inserito presso la committenza genovese. L'età avanzata del padre, come effigiato dal figlio in questo autoritratto, costituisce il termine ante quem per la collocazione cronologica dell'opera, eseguita presumibilmente intorno al 1570, non molto prima della morte di Giovanni, avvenuta nel 1579. Quest'ultimo fissa direttamente negli occhi lo spettatore, mentre Cambiaso si raffigura mentre guarda altrove, forse lo specchio che gli serviva per osservarsi nell'atto di autorappresentarsi. In alto, affissi alla parete, si notano alcuni oggetti che evidentemente alludono a uno studio di pittore. Il dipinto rappresenta l'artista Luca Cambiaso con in mano un pennello mentre sta realizzando un proprio autoritratto su tela.

Rigaud_PR Battina Raggi (foto Visconti 2011)

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Hyacinthe Rigaud (Perpignan, 1659 - Parigi, 1743)

Tecnica e misure:

Olio su tela, cm. 101 X 80

Torna al Focus:

Rigaud. Battina Raggi (foto Visconti 2011)

Iscriviti a