Sulla Collina di Montegalletto, acquistata nel 1886 dal Capitano d’Albertis per erigervi il suo castello, si trovava una casetta il cui muro, da lui stesso conservato ed incorniciato con il titolo “Cronache di Montegalletto”, ancora oggi mostra le firme e le dediche di ospiti e amici in visita al castello, artisticamente disposte intorno ad uno scritto da lui composto per ricordare le diverse tappe della costruzione e della vita al suo interno.
Come indica ancora oggi a chiunque entra nel museo la scritta a pavimento “Otio et Amicis” – “Al tempo libero ed agli amici”, l’intero castello era adibito a residenza di rappresentanza e l’area a piano terra era al tempo del Capitano destinata a museo, per accogliere appunto gli amici e dare spazio alle attività del tempo libero, da trascorrere nel parco, sulle torri e nelle terrazze dell’intero complesso.
Cronache di Montegalletto
- Acquisto di Montegalletto, 6 marzo 1886
- 5 agosto 1886 messa la prima pietra (angolo sud-ovest della torre), pilone nella cisterna della torre antica
- 1887, 9 febbraio termometro nella notte -4°1/2 C.
- 1887, 2 febbraio terremoto (ore 6.20 a.m.)
- 1889, 5 ottobre traslocato in questa casetta (1)
- 11 ottobre atterrata la prima casetta
(1) queste memorie furono scritte su questo pezzo di muro appartenente alla casetta stessa
- Per la prima volta alle ore 8 del 1° gennaio 1889 fu alzata la bandiera genovese sulla merlatura dell’edificio medievale
- oggi 7 febbraio visita del maestro Giuseppe Verdi
- 19 marzo muore lo scultore Agostino Allegro
- 20 settembre bandiera italiana sulla torre
- Il 1 gennaio 1890 dormito nel mio nuovo appartamento
Montegalletto
del sol dimora
nido di zeffiri
sogno di aurora
sui muri tacciono
cannoni e bombe
e ascose tubano
meste palombe
Da questo splendido
covo merlato
facciamo un brindisi
al zio adorato
Dal colmo calice
il vino innaffi
fagiani ed ostriche
triglie co’ baffi
gloria all’impavido
duce e nocchiero
che mare e turbini
Sano conserva
ci sfidava altero.
lunghi anni Iddio
ai nostri palpiti
il caro zio.
Dettato dal fratello Domenico e letto da suo figlio Filippo in occasione del pranzo inaugurale, 5 gennaio 1890.
- 9 gennaio bandiera a mezz’asta per la morte del principe Amedeo di Savoia
- 15 febbraio prima vettura giunta sul piazzale di Montegalletto m. 105 (dal mare)
- Domenico ed Enrico
- 1-2 marzo termometro segna –4° C
- 23 maggio 1890, Trasloco definitivo nel mio nuovo appartamento e distruzione dell’antica casetta sud-ovest alla quale apparteneva questo muro
- Oggi 24 marzo 1894 Giuseppe Verdi felicissimo di avere visto e ammirato le meraviglie di Montegalletto.
- 20 giugno 1898, Camillo Boito
- I miei più vivi ringraziamenti all’amico Capitano Enrico D’Albertis per l’accoglienza cortese fattami in questo simpatico luogo, dove trovo tutto da ammirare, Vice Ammiraglio E. Morin
- Grato alla buona amicizia del collega ed antico discepolo Comandante Enrico d’Albertis rivedo sempre con nuova ammirazione Montegalletto ove è raccolta tanta poesia di viaggi e di mare. Com. Ammir. G.B. Magnaghi
- I giorni passati a Montegalletto contano fra i migliori della mia vita. Con viva emozione ammiro sempre il monumento insigne nel quale E.A. D’Albertis ha onorato la sua patria, ammiro l’ardito navigatore, il geniale scrittore…ma innanzi tutto amo il suo cuore, l’uomo a cui mi legano indissolubili vincoli di riconoscenza, di inalterabile stima, di affetto profondo. Montegalletto 16-10-98, Giacomo Doria
- Con caldo affetto e perenne ammirazione. 5.X.1909. Enrico H. Giglioli
- Coelum ipsum petimus, 27-XI-912, Giuseppe Garassini Garbarino, pilota aviatore, con venerazione affettuosa
- Commossa da tanta bellezza. 12/6/25, Flavia Steno
E infine, a chiudere le dediche di coloro che hanno visitato il castello durante la vita del capitano, è interessante segnalare quella del Senatore Broccardi, Podestà di Genova, che, il 4 marzo 1932, il giorno successivo la morte del capitano, non può esimersi dal lasciare traccia nelle Cronache tra gli amici, scrivendo “con devozione e gratitudine”, dopo aver letto il testamento in cui il castello viene legato alla città.
Delle firme e delle date che si alternano alle dediche segnaliamo, tra quelle che oggi risultano ancora decifrabili, Stefano Canzio, Vittorio Scialoja, Georg Schweinfurth, l’imperatrice Victoria Federico, la “Ranee” di Sarawak Margaret Brooke …