Abbiamo avuto il privilegio e l’opportunità di collaborare con persone che hanno contribuito e ci hanno indirizzato e stimolato a far crescere i nostri servizi e a dare sostanza ai nostri progetti. Le relazioni umane e professionali che ne sono scaturite sono parte del nostro patrimonio di competenze, hanno costruito la nostra empatia con il pubblico e continuano a sostenere e a illuminare la nostra azione educativa.
Maria Camilla De Palma, direttore del Museo, ha voluto i Servizi Educativi, nella persona dell’allora responsabile Simonetta Maione, come interlocutori e compagni di lavoro in una dimensione di coinvolgimento e scambio costanti negli anni precedenti l’apertura del museo, quelli delle scelte informanti la definizione della missione del museo stesso e della necessità di avviare la costruzione di un rapporto con i pubblici tenendo viva l’attenzione su un luogo chiuso da troppo tempo e non ancora percepito nella sua identità. A lei e alle relazioni che ha saputo intrecciare con le comunità e i nativi dobbiamo gli spunti venuti alle nostre attività nell’incontro con Gerald McMaster, con gli Hopi, con i Bororo, con Pansy Napangardi, con Mbacke Gadje e Mar Mbaye e con i rappresentanti delle comunità locali di migranti. Con lei facciamo il possibile per tenere sempre alta l’asticella e abbiamo costruito un proficuo e collaborativo rapporto con il gestore Solidarietà e lavoro.
Ci sono costantemente compagni di viaggio Davide e Michele Ferrari con Echoart ed Emanuela Patella e Alberto de Simone con il CELSO.
Abbiamo intrecciato relazioni per realizzare progetti con esperti come Roberto Papetti e Barbara Schiaffino, con istituzioni prestigiose come l’Istituto Idrografico della Marina e il DICCA dell’Università di Genova, con Associazioni come il Festival della scienza, Horologium e Areia e con giovani di qualche anno fa come Luigi Berio e Andrea De Pascale e di oggi come Giulia Pastorino.
Hanno fatto con noi del Castello un museo accessibile Istituzioni e realtà come l’Unione Italiana Ciechi, l’Ente Nazionale Sordi, l’Università di Genova, l’ANFFAS, l’abilità, la Fondazione De Agostini, l’Accademia Ligustica di Belle Arti, l’Istituto Chiossone, Protocube, i Lyons e persone come Carlo di Biase, Valentina Bani, Eugenio Saltarel, Melina Fresia, Alberto Terrile, Laura Dalla Dea, Silvia Mascheroni, Maria Chiara Ciaccheri, Simonetta Lumachi e molte persone con diverse abilità che abbiamo voluto protagoniste di cambiamenti e progetti.
Nel corso del 2022, con il nostro progetto New Paths for Custom Routes siamo stati selezionati per far parte della prima fase di DOORS — Digital Incubator for Museums. Questo progetto, avviato da Ars Electronica, MUSEUM BOOSTER ed Ecsite e finanziato da fondi della Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, cerca di offrire ai musei di tutta Europa l'opportunità di avviare o implementare il loro processo di trasformazione digitale. Con la fine di giugno 2022, si è conclusa la prima fase che ci ha visto coinvolti in un fitto programma di workshop sui temi della “digital maturity” e della “audience analysis/engagement” finalizzati ad aumentare la consapevolezza e l’opportunità dell’uso del digitale e favorirne un utilizzo che sia realmente coinvolgente, accessibile ed inclusivo. Gli workshop sono stati anche l’occasione di significativi e sempre utili momenti di scambio con le realtà di altre istituzioni museali e culturali europee. L’obiettivo ultimo è quello di fornire un supporto nell’ambito della progettazione e della formazione sui temi della digitalizzazione per far sì che le nostre idee possano prender forma.