Intorno al VII-VI secolo a.C., dalla Polinesia centrale (Figi, Tonga, Samoa) iniziano dei movimenti di espansione verso oriente che colonizzano l’attuale Polinesia orientale che comprende numerosi arcipelaghi: le Isole della Società, le Marchesi, le Tuamotu, le Gambier, le Australi, le Hawaii e l’isola di Pasqua.
Diverse possono essere le motivazioni che spingono a queste migrazioni, le più accreditate sono l’accrescimento demografico con i suoi disastrosi effetti economici e le conseguenti tensioni politiche.
Le eccezionali capacità marinare dei polinesiani si basavano sull’alta specializzazione nella costruzione di grandi imbarcazioni a bilanciere o a doppio scafo usate nella navigazione d’altura e nelle spedizioni di guerra e sulle precise conoscenze geografiche e astronomiche.