Gli Aztechi, una delle sette tribù Nahua (cacciatori e raccoglitori nomadi del Messico settentrionale e del Sud-Ovest degli attuali Stati Uniti), giungono, alla fine del XII secolo d.C., nell’altopiano centrale del Messico. Si stanziano nelle paludi della laguna di Tezcoco e, dopo aver bonificato l’area, vi fondano nel 1325 la capitale Tenochtitlán.
La struttura sociale era altamente stratificata: i nobili, che detenevano il potere politico - militare e religioso e possedevano terre a titolo privato; i pochteca (mercanti), gli artigiani, tra cui i tolteca, specializzati nei lavori di piume e pietre dure; i contadini; gli schiavi, prigionieri di guerra o debitori insolventi. Al vertice dello stato c’era l’imperatore (tlatoani), assistito da un consiglio eletto dai venti clan della capitale.
Gli Aztechi adottano il complesso calendario diffuso in Mesoamerica e alle loro divinità astrali (come Huitzilopochtli, dio del Sole allo zenit, Tezcatlipoca, dio dell’Orsa maggiore, Mixcoatl, dio della Via Lattea) aggiungono divinità già presenti nelle culture precedenti o coeve (ad esempio Quetzalcoatl, venerato a Teotihuacán).
Nel 1521, con l’arrivo degli spagnoli di Cortés, l’impero azteco soccombe ai Conquistatori e Tenochtitlán viene distrutta; sulle sue rovine viene fondata Città del Messico.
La ceramica del XIV secolo era piuttosto rozza; più tardi, sotto l’influenza culturale e artistica delle popolazioni con cui gli Aztechi venivano a contatto, il vasellame divenne più fine e con complesse decorazioni. Le forme più usuali sono vasi tripodi e coppe coniche ingobbiate di colore bruno – rosso con motivi geometrici dipinti in bianco e nero, che servivano per bere il pulque.
La produzione più importante è la scultura in pietra: sono rimaste sculture monumentali che raffigurano divinità, casse scolpite a rilievo (tepetlacalli) che contenevano oggetti sacri, recipienti per raccogliere i cuori dei sacrificati (cuauhxicalli = vasi dell’aquila), grandi monoliti a basso rilievo (come la Pedra de los Soles o Calendario Azteco), sculture zoomorfe e antropomorfe dalla grande forza plastica.