La Medicina Tradizionale Tibetana [Gsowa Rigpa "conoscenza e scienza della salute"] è il frutto della fusione di elementi della tradizione ayurvedica, del sistema ellenico classico e del complesso sistema medico cinese, rielaborati ed integrati nel contesto filosofico, storico e culturale tibetano, nella cultura Bon e nella tradizione Buddhista.
Secondo la tradizione i fondamenti della medicina tibetana sono raccolti nei Quattro Tantra della Scienza Medica [Rgyud-bzhi] o Tantra delle istruzioni segrete sugli otto rami dell’essenza dell’elisir dell’immortalità.
Codificati ed esposti dal Buddha Śākyamuni nelle vesti di Bhaiṣajyaguru "Signore dei Medicamenti", tramandati nel corso dei secoli e acquisiti nei diversi lignaggi della tradizione tibetana da maestro a discepolo, raccolti infine nel XVII secolo in una serie testi e tavole illustrate che compongono il Berillo azzurro (Vaidurya Sngon-po), da allora fondamento riconosciuto della scienza medica tibetana.
Medicina olistica e preventiva, la Medicina Tradizionale Tibetana si fonda su un sistema filosofico e cosmologico complesso, definendo un sistema integrato di cura della salute intesa come equilibrio di corpo, mente e spirito, che comprende anche la pratica del Dharma.
Causa primaria di ogni malattia è l’ignoranza fondamentale da cui derivano le cause "particolari", i tre veleni dell’attaccamento, dell’odio e della confusione.
Tutte le malattie si possono dedurre dai loro sintomi, osservati e considerati con attenzione, e vanno trattate secondo un complesso sistema di interrelazioni che comprende le qualità del paziente, delle medicine e del medico stesso, prendendo in considerazione la dieta, il comportamento, la stagione, gli elementi, i sensi e i loro oggetti.
Dalle cause "particolari" derivano a loro volta le cause "immediate" o "umori", chiamati "vento" (rlung), "bile" (mkhris-pa) e "flegma" (bad-kan), che soggette a squilibrio o a trasformazione vanno a diffondersi nelle varie direzioni.
La salute del corpo, della parola e della mente sono il risultato di differenti condizioni di equilibrio. Fonte diretta di ogni malattia è una condizione di disarmonia.
Le malattie vengono classificate in quattro grandi categorie: le malattie transitorie o "apparenti" (ltar-snang ‘phral), che possono guarire spontaneamente o con terapie inadeguate; le malattie "immaginarie" (kun-btags gdon) causate da demoni, curabili con pratiche rituali; le malattie "assolute" (yongs-grub tshe) che danneggiano la durata della vita e richiedono l’applicazione di tutti i mezzi terapeutici; le malattie associate ad azioni passate o "dipendenti dal karman" (gzhan-dbang sngon-las) fondamentalmente incurabili.
Ogni trattamento è orientato a bilanciare gli elementi (attraverso la dieta, modificando i comportamenti, utilizzando composti a base di erbe o altri elementi, mediante terapie dirette quali la moxibustione, l’agopuntura, le terapie del calore, il massaggio, i bagni medicinali, i salassi, le pratiche spirituali ).
Corpo, cosmo e natura sono composti dagli stessi elementi e costantemente interconnessi.
La condizione fisica e la sfera emozionale sono collegate.
La malattia e i medicamenti sono collegati.
Il paziente da curare e il medico che pratica la cura sono collegati.
L’ignoranza e la conoscenza sono collegate.
Medico ideale è colui che unisce una sicura cognizione medica a una grande saggezza e compassione, le cui qualità interiori sono tanto importanti quanto la sua esperienza professionale, ma, soprattutto, è colui che sa guidare il paziente verso una consapevolezza autentica.
Sezione a cura di Celso, Istituto Studi Orientali.