Tra il 1872 ed il 1878 Luigi Maria D’Albertis fece cinque spedizioni in Nuova Guinea, la più remota, inesplorata e selvaggia delle destinazioni, che prometteva incontri con uomini e donne a un tempo innocenti e brutali secondo l’ideale romantico del tempo.
Luigi Maria D’Albertis è passato alla storia come il primo occidentale a penetrare all’interno della Nuova Guinea e per le notevoli collezioni naturalistiche ed etnologiche accumulate, ma le accuse mossegli, la polemica con l’establishment coloniale, e i passaggi più cruenti del suo diario di viaggio, non hanno giocato a favore della sua reputazione.
In Nuova Guinea il suo nome è soprattutto ricordato per la spregiudicatezza nei rapporti con gli indigeni.